Nomago, in futuro leader anche in Italia. Parola del direttore generale
«Non siamo un competitor di Flixbus e nemmeno un’azienda che eroga solo servizi di lunga percorrenza. Nomago è un piattaforma integrata di mobilità». A dichiararlo ad Autobus è Sandi Brataševec, direttore generale di Nomago, aziende slovena che negli ultimi anni si è distinta per una serie di acquisizioni. Sandi Brataševec lo abbiamo incontrato a Udine in […]
«Non siamo un competitor di Flixbus e nemmeno un’azienda che eroga solo servizi di lunga percorrenza. Nomago è un piattaforma integrata di mobilità». A dichiararlo ad Autobus è Sandi Brataševec, direttore generale di Nomago, aziende slovena che negli ultimi anni si è distinta per una serie di acquisizioni. Sandi Brataševec lo abbiamo incontrato a Udine in occasione della presentazione, e della conseguente consegna, del nuovo autobus dell’Udinese Calcio.
«Tutto è iniziato nel 2017 quando abbiamo acquisto la Avrigo di Nova Gorica (città slovena di 12mila abitanti ndr) e la Izletnik di Celje, paesone ad est di Lubiana . Dall’integrazione di queste realtà è nata Nomago, un nome che ricorda il nomadismo, l’esigenza di spostarsi ma in chiave moderna». Esigenza di spostarsi che la Nomago ha interpretato in molteplici modalità.
Nomago, la crescita veloce
«Nel giro di un anno abbondante, dalla metà del 2017 alla fine del 2018, abbiamo assorbito altre realtà slovene, una decina circa, e così avviato un processo di internazionalizzazione e digitalizzazione dei nostri sistemi». Un progetto dove l’Italia ha un peso deciso. «Certo. Nel giugno del 2019 la Nomago ha acquisto la Alibus di Pordenone ma anche un’azienda croata, la Brioni di Pula». Due tasselli che «rappresentano i fulcri della crescita del futuro. Da una parte l’Italia e dall’altra la Croazia dove contiamo di toccare, già nel prossimo futuro, il 35 per cento del mercato del tpl». Sì, perché Nomago non è solo linea a lunga percorrenza. «Assolutamente no. Copriamo circa il 35 per cento del mercato del trasporto pubblico in Slovenia ed eroghiamo una serie di servizi che vanno dagli shuttle privati al bike sharing. Il nostro obbiettivo è quello del ‘door to door’. Modello che vogliamo esportare in tutta Europa».
Nomago, tutti i servizi
Attualmente Nomago è impegnata, oltre che nei già citati servizi di tpl, nell’intercity, nel settore del turismo e in quello degli shuttle. «Oggi lavorano con noi 1.100 persone, abbiamo 700 autobus che nel 2019 hanno coperto una distanza pari a 35 milioni di chilometri e trasportato 10 milioni di passeggeri», continua Sandi Brataševec, «e siamo presenti con 650 linee interregionali». E in Italia? «Grazie all’acquisizione di Alibus oggi possiamo contare su una flotta di 50 autobus e di una struttura che conta 100 dipendenti. Per noi l’Italia è un Paese strategico. Attualmente siamo presenti con collegamenti aeroportuali che toccano Venezia, Trieste e Treviso ma contiamo di entrare molto presto anche a Udine e Verona. Siamo certi che, grazie ad altre acquisizioni, saremo ancora più forti».
Nomago, non siamo Flixbus
I collegamenti per da gli aeroporti e i porti rappresentano solo una parte del business di Nomago. «Certamente le linee a lunga percorrenza sono un tassello importante. Qui siamo presenti con un servizio decisamente diverso rispetto a Flixbus, noi puntiamo sulla qualità. Consideri che su nostro autobus da 13 metri accogliamo 50 sedute, le prime 12 file sono riservate alla first class con una distanza tra i sedili davvero importante. Al centro del bus abbiamo la zona ‘regolar’ mentre la coda, grazie alla presenza di tavolini, è riservata alle famiglie con figli». I partner industriali privilegiati «sono Setra, Mercedes e Man. In molti casi preferiamo i tre assi per una questione di comfort e sicurezza». Tutto questo, chiaramente, ha un costo. «Preferisco dire investimento. In Slovenia e in Croazia abbiamo investito, sino ad ora, 6 milioni di euro mentre in Italia ne abbiamo investiti due. Ma questo è solo l’inizio. Il prossimo passo è la costruzione di una piattaforma in cui altri partner potranno partecipare». Come Flixbus? «Meglio». Ultima battuta, la partnership con l’Udinese?». È partito tutto «nel 2009 quando la Slovenia è entrata a far parte della Ue. Un rapporto che è cresciuto con il tempo e che oggi, dopo 13 anni rilanciamo guardando al futuro. Il Setra che abbiamo consegnato all’Udinese ci è costato 550mila euro, possiamo dire che l’autobus più caro e prezioso d’Europa».
https://www.autobusweb.com/linea-a-lunga-percorrenza-un-nuovo-attore-nomago-dalla-slovenia-scopre-le-carte/