Autobus, via al noleggio senza conducente. Aniasa festeggia
Autobus, porte aperte al noleggio senza conducente. Con la “manovrina” approvata venerdì scorso con voto di fiducia (lo stesso documento in cui è inserita la norma anti-Flixbus) entra in vigore la possibilità per le imprese di trasporto pubblico regionale e locale di acquisire in locazione i veicoli destinati al servizio di linea (autobus, autosnodati, filobus). […]
Autobus, porte aperte al noleggio senza conducente. Con la “manovrina” approvata venerdì scorso con voto di fiducia (lo stesso documento in cui è inserita la norma anti-Flixbus) entra in vigore la possibilità per le imprese di trasporto pubblico regionale e locale di acquisire in locazione i veicoli destinati al servizio di linea (autobus, autosnodati, filobus). Aniasa (l’Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici di Confindustria) festeggia.
Un cambiamento atteso
«É un passo in avanti verso la smart mobility, ancora oggi frenata anche da normative anacronistiche, come l’incomprensibile divieto di noleggio di alcune categorie di veicoli – così si esprime Andrea Cardinali, presidente Aniasa, che rilancia -. Dopo i bus, attendiamo ora la liberalizzazione del mercato di veicoli industriali, NCC e taxi». La novità apre a cambiamenti di ampio rilievo per il tpl e non solo. Nello specifico, il provvedimento inserito nella legge approvata alla fine di settimana scorsa ammette la locazione senza conducente per veicoli di anzianità massima di dodici anni adibiti al trasporto su gomma e per un periodo non inferiore all’anno (testo del Decreto Legge n.50/2017), modificando l’articolo 84 del Codice della Strada, che dal 1992 consentiva il noleggio di veicoli per il trasporto solo fino a un massimo di 9 persone.
Antidoto all’invecchiamento delle flotte?
«Si tratta di un risultato storico – prosegue Cardinali – su un tema che ci ha visto impegnati per oltre un decennio nell’opera di sensibilizzazione delle Istituzioni sui vantaggi, economici e gestionali, di cui potranno beneficiare le aziende di trasporto delle amministrazioni locali, non più costrette a immobilizzare ingenti somme per l’acquisto dei bus, ma anche a gestire in proprio problematiche che esulano totalmente dalla loro mission. Cade un divieto che ha anche contribuito al pesante invecchiamento del nostro parco autobus circolante: l’anzianità media in Italia è infatti di 12,2 anni contro una media di 7,6 nel resto dell’UE»