Nel gasolio c’è l’olio per fritture. Amat Taranto sperimenta il diesel rinnovabile Eni Diesel +
Prima vita: olio per fritture. Seconda vita: combutibile per autobus del trasporto pubblico. Il riciclo dell’olio esausto utilizzato in cucina è al centro di un accordo tra Eni, Comune di Taranto, Amat e Amiu (la prima si occupa del tpl, la seconda della raccolta rifiuti). A Taranto è in rampa di lancio infatti un progetto che […]
Prima vita: olio per fritture. Seconda vita: combutibile per autobus del trasporto pubblico. Il riciclo dell’olio esausto utilizzato in cucina è al centro di un accordo tra Eni, Comune di Taranto, Amat e Amiu (la prima si occupa del tpl, la seconda della raccolta rifiuti). A Taranto è in rampa di lancio infatti un progetto che prevede l’utilizzo del gasolio Eni Diesel +, carburante contenente il 15% di materia prima rinnovabile e prodotto anche con materiali di scarto. Verrà utilizzato da autobus e camion per sei mesi.
L’economia circolare nel tpl
La parola chiave è “economia circolare”. Questo il target del progetto messo in campo a Taranto, sottoscritto settimana scorsa dal Sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, dal Presidente di Amat (Azienda per la Mobilità dell’Area di Taranto) Giorgia Gira, dal Presidente di AMIU (Azienda Multiservizi e Igiene Urbana di Taranto) Carloalberto Giusti e da Giuseppe Ricci, Chief Refining & Marketing Officer di Eni, un accordo che prevede la sperimentazione di Enidiesel+ in alcuni autobus del trasporto pubblico locale gestiti da Amat e nei mezzi di raccolta rifiuti che Amiu metterà a disposizione. Così si legge nella nota stampa diramata da Eni.
Autobus a biocarburante a Taranto
Per sei mesi, dal 1 marzo al 30 agosto 2019, si legge nell’informativa stampa, il gasolio tradizionale verrà sostituito, senza alcun costo aggiuntivo per il Comune e le due aziende pubbliche locali, dal nuovo combustibile la cui parte rinnovabile viene prodotta da Eni grazie a un brevetto proprietari. Tale brevetto ha consentito la trasformazione di raffinerie convenzionali in bioraffinerie, cioè in grado di trasformare materie prime di origine biologica, inclusi gli oli vegetali usati e grassi animali, in biocarburanti di alta qualità. Rispetto al gasolio tradizionale, afferma il cane a sei zampe, Enidiesel+ presenta una componente rinnovabile che riduce le emissioni inquinanti fino al 40%, consente un risparmio dei consumi di circa il 4% e una riduzione dei costi manutentivi del motore. Gli stessi parametri tecnici di miglioramento derivanti dall’impiego del biocarburante saranno oggetto di monitoraggio congiunto sui mezzi di AMAT e AMIU che utilizzeranno Eni diesel+, in collaborazione con l’Istituto Motori del CNR.
Rafforzamento della raccolta di oli usati
L’accordo prevede anche di mettere in campo azioni finalizzate a favorire e incrementare la raccolta degli oli alimentari usati e di frittura che i cittadini di Taranto consegnano al servizio di raccolta differenziata di Amiu per trasformarli in biocarburante nella bioraffineria Eni di Venezia, a Porto Marghera, e a breve anche a Gela. Appositi contenitori per la raccolta degli oli alimentari esausti saranno a breve posizionati anche all’interno della Raffineria di Taranto e tutti i lavoratori riceveranno una tanica e apposite istruzioni per facilitare il conferimento degli oli di cucina.
Amat Taranto, servizio in miglioramento
«Quest’anno abbiamo in obiettivo di dedicarci ad una riforma profonda delle nostre società partecipate per restituire ai cittadini servizi in linea con i migliori standard nazionali – spiega il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci – L’iniziativa in questione, oltre il test tecnico, rappresenta un passaggio significativo in questa direzione e dimostra ulteriormente come una corretta interazione tra la nostra comunità e le grandi presenze del nostro territorio sia un’opportunità di sviluppo e sostenibilità».
«Eni è stata la prima al mondo a trasformare una raffineria tradizionale in bioraffineria per produrre biocarburanti di altissima qualità come l’innovativo carburante Enidiesel+, utilizzando una tecnologia che abbiamo sviluppato al nostro interno – spiega Giuseppe Ricci, Chief Refining & Marketing Officer di Eni – e oggi il nostro obiettivo è ridurre progressivamente, fino ad azzerare, l’utilizzo di materie prime edibili, compatibilmente con il rispetto delle obblighi normativi imposti dalle normative europee e nazionali in merito ai biocarburanti e con le disponibilità di materie prime alternative cosiddette “avanzate”, sulle quali come Eni stiamo investendo molto in ricerca. Con l’accordo siglato con il Comune di Taranto e le sue aziende municipalizzate, città nella quale abbiamo una delle nostre raffinerie più importanti, confermiamo l’impegno per lo sviluppo dell’economia sostenibile e consolidiamo l’impiego di un rifiuto, l’olio di frittura, come materia prima importante per la produzione di Enidiesel+».