Monza e Brianza, cala la scure sul tpl
Da febbraio la Provincia di Monza e Brianza taglierà due intere linee di autobus, riducendo l’offerta di 750mila chilometri l’anno. L’allarme si è alzato diverso tempo fa, ma si è concretizzato nell’ufficialità del taglio negli ultimi giorni del 2016, in occasione dell’assemblea dei sindaci, che ha ratificato la misura d’emergenza. Ad essere eliminate sono le […]
Da febbraio la Provincia di Monza e Brianza taglierà due intere linee di autobus, riducendo l’offerta di 750mila chilometri l’anno. L’allarme si è alzato diverso tempo fa, ma si è concretizzato nell’ufficialità del taglio negli ultimi giorni del 2016, in occasione dell’assemblea dei sindaci, che ha ratificato la misura d’emergenza. Ad essere eliminate sono le linee z225 e z227, che collegano rispettivamente Nova Milanese con Sesto San Giovanni e l’ospedale di Monza con Sesto San Giovanni, passando per Lissone. Il motivo? «La riduzione delle risorse destinate al trasporto pubblico locale per il nuovo anno in arrivo, considerando che la Provincia potrà contare sulle sole risorse garantite dai trasferimenti regionali “storici”, ovvero attribuiti con criteri risalenti al 2000», secondo quanto affermato dalla Provincia, come scrive “Il Cittadino di Monza e Brianza”. La razionalizzazione porterà anche a riduzione delle corse su altre sette linee.
Tagliato il 10 per cento del servizio
Si tratta di un vero e proprio colpo di mannaia per i trasporti pubblici della zona. A venire eliminato da febbraio sarà il 9,4 per cento del servizio offerto nel 2016. Le due linee cancellate, insieme, trasportano oltre 4mila passeggeri al giorno ciascuna. «Sappiamo bene che, a fronte di questi tagli, il servizio offerto non sarà più adeguato rispetto alle esigenze di mobilità della Brianza» ha affermato Luigi Ponti, presidente della Provincia. L’organismo istituzionale aggiunge: «Entro il mese di marzo l’Agenzia di trasporto pubblico dovrebbe approvare il Programma di Bacino per ridefinire la rete dei trasporti, ed entro il dicembre 2017 espletare le nuove gare per l’affidamento dei servizi. Ad oggi le sole risorse regionali strutturali consentirebbero di affidare circa 5,7 milioni di km/anno, contro un fabbisogno stimato di almeno 6,15: servono, dunque, almeno 0,9 milioni di euro in più all’anno». Per il 4 gennaio è previsto un incontro coi comitati di pendolari della zona, comprensibilmente sul piede di guerra in vista di una novità che minaccia di rendere sempre più complicato il quotidiano spostamento tra casa e lavoro.