I trasporti non sono una parentesi muta nella vita di un ragazzo, una riga grigia tra un impegno e l’altro. Sono un momento importante, su cui noi stiamo lavorando“. Queste le parole del neoministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, durante il suo primo intervento. Il Ministro Bianchi è intervenuto al convegno online di FederMobilità, l’associazione che riunisce le amministrazioni responsabili del governo della mobilità. Il webinar, dal titolo ‘Una proposta per l’organizzazione futura della scuola, della mobilità e degli orari delle città‘, si è tenuto il 18 febbraio.

Le parole del Ministro Bianchi al webinar di FederMobilità

I trasporti – ha affermato il ministro Bianchi durante il convegno di FederMobilitànon sono soltanto un atto dovuto e non sono neanche un accessorio. Sono un pezzo fondamentale della vita collettiva. Io nella mia vita ho fatto il pendolare per moltissimi anni, e so benissimo che sui treni, sulle corriere si creano delle piccole comunità di autoriconoscimento. Anche questa è scuola, anche questa è educazione. Anche questo è un momento importante per costruire la capacità fondamentale che è il vivere assieme“.

Il ministro ha poi sottolineato come le difficoltà non siano distribuite in modo lineare in tutto il Paese. “Ci sono zone emarginate come le montagne, i centri urbani. Non tutti i territori sono nelle stesse condizioni: noi ci mettiamo dalla parte dei territori con maggiori difficoltà. Sappiamo – conclude – che i trasporti sono la connessione necessaria per rimanere insieme“.

Gli altri interventi del webinar

Oltre al ministro Bianchi, durante il webinar di FederMobilità si sono susseguiti altri interventi.

Così ha affermato Giuseppe Ruzziconi, presidente di FederMobilità: “Il Recovery Fund è la nostra grande occasione per il rilancio del sistema scuola, che è fortemente connesso con quello dei trasporti. Grazie al Next Generation EU l’Italia ha ricevuto, complessivamente, oltre 210 mld di euro, grazie ai quali sarà possibile sviluppare le 6 macroaree per rilanciare il Paese. Rivoluzione verde e transizione ecologica, coesione sociale, sanità, digitalizzazione e competitività culturale, mobilità sostenibile e infrastrutture, ricerca e istruzione”.

È intervenuto anche Arrigo Giana, direttore generale ATM Milano. “Abbiamo patito molto gli effetti della pandemia, mantenendo e anche potenziando i servizi con riduzioni di passeggeri fino al 95%. Ma ancora oggi siano a meno del 50%. E non ci aspettiamo per 4/5 anni un ritorno ai livelli pre-covid. E gli studenti sono solo una parte dei passeggeri del trasporto pubblico locale. La nostra reputazione è stata massacrata. La scuola non è rimasta chiusa per i trasporti, ma perché è stato chiuso il Paese, o per lo meno si è adottata una grande prudenza. Anche la “storia” del mancato utilizzo di mezzi privati non ha avuto che utilizzi marginali. E rimane – conclude – il punto fondamentale: cambiare gli orari delle città”.

E poi Giorgio Gori, sindaco di Bergamo: “Il servizio agli studenti è stato un obbiettivo primario non solo del sistema scolastico, ma anche del sistema del trasporto. Abbiamo dimezzato la capacità dei mezzi, scaglionato gli orari di entrata e uscita delle scuole e aumentato corse degli autobus, includendo anche quelli turistici. 1300 corse in più giornaliere. Operazione che ha un costo di 5,2 milioni di euro. Questo non è un assetto che può essere sostenuto per sempre. Da adesso in avanti, quando avremo alle spalle la vicenda covid, credo che dovremmo trattenere il metodo di lavoro che siamo riusciti a implementare in questi mesi e non archiviarlo.”

Infine è intervenuto Giuseppe Catalano, struttura tecnica di missione MIT. “L’autonomia e il federalismo per scuole e TPL sono fatti compiuti, ed è un principio sacrosanto. Ma all’autonomia e alla differenziazione dei sistemi scolastici e di trasporto pubblico locale, deve corrispondere un Centro più forte, informato e ricco di dati. E un’amministrazione statale che sa gestire le differenziazioni e delimita i campi degli scostamenti accettabili, degli interventi solidaristici e sussidiari. E stabilisce anche i casi in cui è necessario intervenire con poteri sostitutivi”. E’ uno dei passaggi più importanti del suo intervento, a conclusione del webinar di FederMobilità. Tra i vari temi, Catalano ha anche sostenuto che occorrono più soldi da destinare al Fondo nazionale per i trasporti pubblici locali. “Non esistono riforme o servizi migliori che si possono fornire a costo zero. Dopo la pandemia, avremo bisogno di più mobilità pubblica, non di meno. Il settore deve efficientarsi e aumentare i ricavi, ma nessun servizio di trasporto può reggersi solo con gli introiti della bigliettazione. E se vogliamo migliorare i servizi come è necessario – conclude – dobbiamo investire di più“.

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