Milano Next, Busitalia e Atm puntano su Milano e provincia
Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Giorno, a Milano (e provincia) si prefigurerebbe una vera e propria rivoluzione del trasporto pubblico. E quello che si legge sui giornali ha avuto riscontro dalle dichiarazioni di Luca Bianchi, presidente di Atm, che in occasione del Mobility Innovation Tour di Genova ha dichiarato ad autobusweb che quello riportato […]
Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Giorno, a Milano (e provincia) si prefigurerebbe una vera e propria rivoluzione del trasporto pubblico. E quello che si legge sui giornali ha avuto riscontro dalle dichiarazioni di Luca Bianchi, presidente di Atm, che in occasione del Mobility Innovation Tour di Genova ha dichiarato ad autobusweb che quello riportato nell’articolo de Il Giorno «è tutto vero. E’ un progetto a cui stiamo lavorando da tempo e di fondamentale importanza per il territorio». Ma qual è questa rivoluzione? Il trasporto pubblico di Milano, Monza, Pavia, Lodi e relative province potrebbe presto essere gestito da una società unica e di nuovissima costituzione. Una società senza precedenti nel panorama italiano della mobilità. Soggetto che ha già un nome: «Milano Next». Si tratta di un nome noto almeno da qualche settimana sia al Comune di Milano sia all’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale di Milano, Monza, Lodi e Pavia perché è proprio a queste due istituzioni che Milano Next si è rivolta con una lettera datata 7 maggio 2019 per far conoscere le proprie intenzioni.
Milano Next, in sei fanno 100
C’è di più: se si scorre l’elenco dei partecipanti alla nuova società, si conclude che a Palazzo Marino non avevano bisogno di ricevere una lettera per apprenderne l’esistenza e gli obiettivi. «Milano Next» è, infatti, un raggruppamento di imprese della quale fanno parte anche Atm, l’azienda di trasporto controllata proprio dal Comune, e A2A, multiutility della quale il Comune detiene il 25%. Ma oltre ad Atm e A2A, nella compagine c’è anche BusItalia, società controllata dalle Ferrovie dello Stato. Il raggruppamento Milano Next è composto in tutto da 6 imprese: oltre alle 3 già citate, ci sono Hitachi Rail STS Spa, Commscon Italia Srl e IGPDecaux. A2A vi partecipa attraverso A2A Smart City Spa, specializzata in sensori per la regolazione intelligente del traffico e del parcheggio ma anche in mobilità lenta. Hitachi Rail costruisce treni (ex AnsaldoBreda), Commscon Spa è specializzata in telecomunicazioni e banda larga, e IGPDecaux è leader nella comunicazione esterna e già oggi assegna gli spazi pubblicitari in stazioni e fermate dei mezzi Atm. In una lettera del 7 maggio scorso inviata al Comune di Milano e all’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale di Milano, Monza, Lodi e Pavia
Milano Next, Bacino della Città Metropolitana di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia
Milano Next si offre per «la realizzazione di un progetto relativo ad interventi e investimenti infrastrutturali in ambito mobilità, ambiente e sicurezza riguardanti il territorio ricadente nel Bacino della Città Metropolitana di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia» attraverso lo strumento del project financing. In un apposito capitolato sono elencati non solo i servizi che verrebbero resi ma anche la loro gestione. E la proposta si sviluppa su un arco temporale di 15 anni. Detto altrimenti: Milano Next assicurerebbe investimenti sulla rete e rileverebbe, di fatto, la gestione del trasporto pubblico locale per 15 anni anticipando i soldi che servono per gli interventi che si riterranno utili e rientrando via via dalla spesa attraverso le tariffe (ovvero biglietti singoli e abbonamenti) e le entrate extra-tariffarie.
Milano Next, una proposta di project financing
Meglio sottolineare che il trasporto pubblico locale delle province considerate vale 1 miliardo di euro l’anno. A quel punto l’Agenzia si limiterebbe a fare da controllore e ad aggiornare il piano di bacino. Soprattutto, questa proposta di project financing sembra voler minimizzare il rischio che Atm perda la gara per la riassegnazione del trasporto pubblico locale che per legge si sarebbe dovuta indire entro questa estate e che sarà indetta, invece, entro l’estate 2020.