Michelin, nel 2050 fabbriche e pneumatici sostenibili al cento per cento
Trasformare 85 siti produttivi nel mondo per adattarli alle nuove sfide tecnologiche e ambientali, ma anche per adeguarsi a un mercato con nuove esigenze, condizionato dai cambiamenti climatici. È questa la duplice sfida che Michelin lancia a livello globale, presentandola ai media di tutto il mondo nel stabilimento di Cuneo. E non è un caso, si tratta […]
Trasformare 85 siti produttivi nel mondo per adattarli alle nuove sfide tecnologiche e ambientali, ma anche per adeguarsi a un mercato con nuove esigenze, condizionato dai cambiamenti climatici. È questa la duplice sfida che Michelin lancia a livello globale, presentandola ai media di tutto il mondo nel stabilimento di Cuneo. E non è un caso, si tratta infatti del più grande impianto di pneumatici per auto dell’Europa occidentale, oltre che uno dei più moderni. L’obiettivo del gruppo francese è realizzare nel 2050 tutti i suoi pneumatici con il 100 per cento di materiali sostenibili. Questo nonostante i veicoli che calzano i pneumatici del Bibendum siano sottoposti a stress sempre maggiori. Auto, camion e pullman sono sempre più grandi e pesanti. Questa tendenza ha un impatto diretto sul consumo e sulle emissioni di CO2.
Michelin risponde riducendo la resistenza al rotolamento dei suoi prodotti: solo nel 2021 è stato possibile risparmiare 3,4 miliardi di litri di carburante nel corso della vita dei pneumatici, evitando l’emissione di 8,7 milioni di tonnellate di CO2 rispetto al 2010. Michelin continuerà a lavorare su questo aspetto da qui al 2030, migliorando ulteriormente l’efficienza energetica del 10%. Un dato significativo, soprattutto per chi utilizza i veicoli elettrici, e lotta per allungare l’autonomia delle batterie. Oltre a una bassa resistenza al rotolamento, i pneumatici ideali di una Bev devono garantire longevità, capacità di carico e soprattutto riduzione del rumore, in quanto il 70% del livello di rumore generato da un veicolo elettrico proviene dalla guida, non più dal motore.
Per arrivare a risultati così ambiziosi, Michelin ha intrapreso una triplice rivoluzione nei propri siti produttivi che ha riguardato: l’organizzazione, l’uso diffuso dei dati e delle tecnologie digitali, conciliazione tra attività economica e sviluppo sostenibile. Solo per la tecnologia, negli ultimi 5 anni si sono introdotti i principi dell’industria 4.0, consentendo di anticipare i guasti, aumentare la qualità e la flessibilità della produzione, consentendo di raggiungere quasi 60 milioni di euro di guadagni annui. A livello ambientale Michelin ha dimezzato l’impatto ambientale dei suoi stabilimenti tra il 2005 e il 2019, con l’obiettivo intermedio di ridurre le emissioni di CO2 del 50% tra il 2010 e il 2030, e del 30% l’utilizzo di acqua. A livello di prodotto, Michelin declina questo impegno con due pneumatici omologati per l’utilizzo stradale, uno per le auto e l’altro per gli autobus, contenenti rispettivamente il 45% e il 58% di materiali sostenibili.