Il lancio ufficiale è arrivato alle porte dell’estate 2023, quando Daimler Buses scelse il palcoscenico del Summit UITP di Barcellona per la premiere mondiale del suo primo autobus a idrogeno, il Mercedes eCitaro Fuel Cell, in versione articolata da 18 metri.

Si tratta di fatto di un’evoluzione dell’eCitaro elettrico, con l’aggiunta della tecnologia a celle a combustibile. Le prime unità dell’ultima novità di prodotto del marker leader europeo sono state ordinate in Italia, da Sasa Bolzano, operatore pioniere dell’idrogeno alle nostre coordinate: sono 9, nello specifico, i pezzi ordinati e che una volta messo piede, o meglio ruota in Alto Adige saranno utilizzati per il servizio extraurbano e, forse, anche su tratte più ostiche che raggiungono i passi delle Dolomiti. Perché l’eCitaro Fuel Cell non teme profili di missione impegnativi.

Obiettivo? Massima autonomia

Il lungo ad H2 della Stella è il frutto di un progetto a più mani mirato a massimizzare il più possibile l’autonomia, grazie alla tecnologia fuel cell di Toyota: l’autobus presenta un set modulare di quattro batterie NMC3 (Nichel – Manganese – Cobalto) agli ioni di litio per un totale di 392 kWh (98 l’una), sul quale sono installate sei (ma è prevista la possibilità di aggiungerne una settima) bombole da 5 chilogrammi di idrogeno ciascuna, proposte all’alimentazione della cella a combustibile firmata Toyota, capace di generare una potenza massima di 60 kW, limitata in utilizzo a soli 20Kw per massimizzarne efficienza e durata.

Tecnologie, queste, che riescono a portare in alto l’autonomia: 350 km per la versione articolata e 400 per quella “standard” da 12 metri. Sì perché il lavoro in concertazione tra le batterie e la fuel cell (che agisce come range extender) elimina la necessità di una ricarica intermedia in movimento e di fatto mette in ombra anche quello che fino a oggi è, se vogliamo, un punto debole degli Autobus a batteria: l’autonomia, per l’appunto.

Una nota aggiuntiva: se la cella a combustibile è firmata Toyota, il motore porta la sigla di ZF: si tratta del noto AXTrax con motori asincroni trifase, calettati ai mozzi con potenza massima di 360 KW, che interessa non uno ma due assali nell eCitaroG, autosnodato a quattro ruote motrici.

Mercedes eCitaro Fuel Cell: flessibilità e sicurezza al top

Ad oggi sono quattro le versioni disponibili a portafoglio: a due o tre porte nella versione da 12 metri di lunghezza (12.125 i millimetri, per essere precisi) e a tre o quattro porte in quella da 18 (18.125 mm). In entrambi i casi la capacità di trasporto è elevata – fino a 88 passeggeri sull’autobus rigido da 12 metri e sino a 128 sull’autosnodato –, così come il comfort di viaggio per l’utenza – spaziosità, ariosità e luminosità – e quello di guida per il conducente, grazie allo sterzo elettroidraulico e alla regolazione del rollio e del beccheggio.

Le dotazioni di sicurezza dell’eCitaro Fuel Cel comprendono tutto l’equipaggiamento proprio del Citaro classico, come Ebs e Asr, il sistema Pba di assistenza preventiva alla frenata studiato appositamente per mitigare le sollecitazioni ai passeggeri in piedi, e il Sideguard Assist, volto invece a tutelare pedoni e ciclisti presenti nell’angolo cieco durante le svolte e i cambi di corsia. Insomma, tutto quello che è richiesto dalla nuova normativa General Safety Regulation 2 con entrata in vigore questo luglio.


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