Il 18 metri torna di moda? Parrebbe di sì vista la grande attenzione per questa tipologia di autobus che assicura grandi capacità di trasporto e costi contenuti. Tutti i grandi costruttori, con il passaggio all’Euro VI, hanno ridisegnato le proprie proposte puntando all’efficienza. Nella nuova gamma Menarinibus Citymood, per esempio, capeggia il 18 metri che fa suo il concetto di modulare mutuando la cassa anteriore del 12 metri. Tra i plus di questa scelta vi è l’unificazione di varie parti di ricambio di carrozzeria nonché la maggiore abitabilità della cassa anteriore che è generalmente quella più utilizzata dai passeggeri, due fattori determinanti per le aziende di trasporto pubblico.

La scocca portante dello snodato di Bologna è realizzata in acciaio, le pannellature e gli sportelli in lega leggera e le testate in vetroresina. Gli interni sono stati ripensati puntando al massimo comfort. A questo a concorso la nuova disposizione del motore. Architettura che consente di disporre i posti a sedere in maniera più tradizionale con i biposto posizionati solo sui passaruota del secondo e del terzo asse e sopra la linea di trasmissione, oltre a tre sedili montati sullo sbalzo posteriore subito dietro la quarta porta. Curate le finiture con ampio utilizzo di pannelli e profili in materiale plastico termoformato di colore grigio e avorio completati da mancorrenti in acciaio inox lucidato o verniciati in colori a scelta dell’acquirente.

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A muore lo snodato di casa Menarini c’è ora il sei cilindri Fpt Cursor 9 caratterizzato, nella versione Euro VI, dall’assenza del ricircolo dei gas di scarico in quanto delega in toto l’abbattimento delle emissioni a un sistema (denominato Hi-eScr), composto da catalizzatore con urea tecnica, filtro antiparticolato e marmitta catalitica. Sul 18 metri viene proposto nelle tarature da 330 e 360 cavalli per una coppia massima rispettivamente di 142,7 e 168 chilogrammetri. Il sistema di iniezione è common-rail (Bosch) in grado di ottimizzare combustione e, conseguentemente, rendimento.

A trasferire il moto alle ruote pensa cambio automatico Zf Ecolife (6 rapporti più la retro) oppure, su richiesta, il Voith Diwa a 4 marce (in entrambi i casi è presente il rallentatore idraulico integrato).

Portano il marchio Zf gli assi, il posteriore di trazione è l’Av132, quello centrale (folle) è l’Avn132 mentre l’anteriore, a ruote indipendenti, è il modello Rl75Ec, al quale è abbinata l’onnipresente idroguida Zf8098. La ralla, che porta la firma Hübner, è l’ Hngk 19.5 a controllo elettronico.

Nulla d’intentato in tema sicurezza con l’impianto frenante caratterizzato dai freni a disco su tutti gli assi ad azionamento interamente pneumatico il tutto condito da Ebs che integra Abs e Asr.

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L’impianto pneumatico, tutto in materiale inossidabile, prevede un compressore bicilindrico con funzione di energy saving, l’unità Wabco Apu (comprendente essiccatore con resistenza anticongelamento, separatore di condensa a scarico automatico e valvola a 4 vie) e 9 serbatoi in alluminio con una capacità complessiva di 290 litri.

L’impianto elettrico è di tipo Multiplex, con 6 centraline periferiche di I/O (intercambiabili ed auto-configuranti) più l’unità master con display grafico. La tensione è ovviamente 24 V, garantita da 2 batterie da 220Ah alimentate da 2 alternatori da 150A. A chiudere pensano i pneumatici che, per le versioni standard, per gli urbani ribassati, misurano 275/70 R22,5, montati su cerchi Iso da 7,5”x22,5”.

 

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La piattaforma CityMood, prevede veicoli nelle tradizionali taglie da 10,5 12 e 18 metri nelle alimentazioni diesel e metano, con una nuova struttura autoportante, modulare, con la disposizione del motore in linea. Motore che, tra l’altro, torna ad essere di produzione Iveco o, più correttamente, Fpt. Ma andiamo per ordine. Come anticipato, la nuova struttura è modulare, cioè consente di avere in comune tra autobus di dimensioni differenti intere parti di telaio e carrozzeria, in modo da ridurre i costi di progettazione e produzione nonché di unificare molte parti di ricambio. Gli sbalzi, quindi, sono gli stessi per tutte le taglie, così come la larghezza (portata a 2.550 millimetri) e tutto il vano motore. Il materiale costruttivo è acciaio strutturale al carbonio S355JO (meglio conosciuto come Fe510C). Il nuovo motore è l’Fpt Cursor 9, unità dalle alte prestazioni e dimensioni contenute (anche in considerazione del fatto che le masse radianti si presentano contenute grazie all’assenza del ricircolo dei gas di scarico). Il sistema di iniezione common-rail Bosch EdC17, grazie alle pressioni di 1.800 bar, garantisce una combustione ottimale e la conseguente riduzione di idrocarburi incombusti. Per l’abbattimento di particolato mediante post-combustione e per l’abbattimento degli NOx c’è il sistema di post-trattamento dei gas di scarico Hi-eScr, senza Egr ma coadiuvato da Dpf e Doc.

 

 

 

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