Servizi pubblici, il trasporto pubblico è in calo. Vola (non solo in senso letterale ma anche in quello economico) l’aeroportuale, mentre le società di tpl dei dieci principali capoluoghi di regione italiani hanno registrato nel 2013 – 2017 una flessione del 2,1 per cento dei ricavi.

Il dato emerge dall'”Indagine sui servizi pubblici nei maggiori comuni italiani 2013 – 2017″. L0 studio, condotto dall’Area studi di Mediobanca, mette sotto la lente le società che nei dieci maggiori comuni capoluogo di regione gestiscono il servizio idrico, di igiene urbana, di trasporto pubblico locale e aeroportuale.

Dieci città esaminate

I centri urbani considerati dall’indagine sono: Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Firenze, Bari e Venezia. «I residenti a fine 2017 erano 8,7 milioni di unità, pari all’89,2% del totale dei residenti nei capoluoghi di regione e al 14,3% del totale nazionale», si legge nella premessa del lavoro.

Roma, Milano e Torino: più dipendenti per il tpl

Le imprese prese in considerazione nel 2017 hanno realizzato qualcosa come 10,4 miliardi di euro di ricavi (in salita del 6,5 per cento rispetto al 2013, del 0,7 per cento rispetto al 2016). 77mila i dipendenti del settore. L’ambito che cresce di più: l’aeroportuale, forte di un bel + 23 per cento tra 2013 e 2017. Dietro a Hera, la società col fatturato maggiore (1,2 mld), occupano il podio Aeroporti di Roma con 880 milioni e la milanese Atm con 840 milioni. Le aziende di trasporto pubblico di Roma, Milano e Torino (Atac, Atm e Gtt) ai primi posti per numero di lavoratori: Atac con 11.411, Atm 9.798 e GTT 4.646.

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