Prende il via oggi, 8 aprile, al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino la mostra Future Mobility. L’iniziativa ha l’obiettivo di diffondere conoscenza sui temi della mobilità sostenibile e promuovere consapevolezza rispetto alle responsabilità dei cittadini.

Tra i partner del progetto figurano Fondazione LINKS, Herbert Simon Society e MOST-Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile. Partner istituzionali: Camera di Commercio di Torino e Unione Industriali Torino. Sostengono il progetto anche aziende quali CA Auto Bank e Drivalia, Eni, PETRONAS Lubricants International, Poste Italiane, Teoresi e Reale Mutua.

mauto future mobility torino

Mauto, focus sulla mobilità del futuro

Il progetto Mauto Future Mobility coniuga il riallestimento di una sezione espositiva in chiave interattiva e dinamica a un programma di attività di divulgazione e di approfondimento dedicate all’innovazione nel campo della mobilità sostenibile. Attraverso un allestimento multimediale – progettato da Leftloft – e prototipi all’avanguardia (tra cui figurano il modulo per trasporto persone della startup padovana Next, attualmente in fase di test a Milano con Wayla, e la navetta autonoma Pix Mobility dotata di software per la guida autonoma della torinese Tecnocad, quest’ultima premiata agli IoMobility Awards 2025), l’area dedicata si concretizza in un ambiente immersivo e flessibile, pensato per accompagnare i visitatori alla scoperta delle tecnologie innovative che stanno ridisegnando la mobilità sostenibile, offrendo loro un’esperienza coinvolgente e stimolante.

Il Museo fino a ieri ha raccontato la storia del Novecento attraverso l’automobile, le grandi leggende del motorismo sportivo, della storia industriale e del design, e soprattutto il valore multiculturale del fenomeno auto. Da oggi Future Mobility è un nuovo museo nel museo, che si avvia a dialogare con gli Science Center internazionali, focalizzandosi sull’innovazione nella mobilità e la città del futuro, come un nuovo motore di conoscenza che si affianca al Museo vero e proprio

Benedetto Camerana, Presidente del MAUTO

Con questa iniziativa, il Museo si propone di diffondere conoscenza e stimolare la partecipazione attiva dei cittadini, contribuendo ad accrescere la consapevolezza pubblica sui temi della mobilità sostenibile e della transizione ecologica e digitale, con uno sguardo concreto verso l’obiettivo della neutralità carbonica di Torino entro il 2030.

La trasformazione della mobilità al MAUTO

Benedetto Camerana, Presidente del MAUTO (che ogni anno accoglie 400mila visitatori), ha dichiarato: “Future Mobility è il punto di arrivo di un’idea di museo come luogo di riferimento sulla mobilità rivolto alla cittadinanza. Nel 2023 la mostra Drive different aveva fotografato la situazione di quel momento della mobilità e gli scenari futuri per l’automobile, la sua evoluzione e le sue alternative. Oggi diamo un assetto stabile a quella presentazione, con un approccio scientifico trasversale, in aggiornamento permanente, costruito su una elaborazione continua condivisa con i nostri partner: i centri di ricerca, in primis Fondazione LINKS e MOST-Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile, gli atenei, le associazioni industriali e produttive, le istituzioni pubbliche e i produttori. Future Mobility è il contributo del MAUTO alla conoscenza, scientificamente aggiornata, sulla mobilità, dedicato ai visitatori del museo e ai nostri stakeholders, secondo una logica di partecipazione attiva, definita con l’approccio behavioral di Herbert Simon Society. È uno spazio operativo dove i cittadini possono avere risposte concrete alle molte incertezze che incontrano nell’attuale quadro di trasformazione tecnologica e regolativa, tra nuovi comportamenti e un’offerta di mobilità in continua evoluzione. Il museo diventa così lo spazio d’incontro tra due poli che si vogliono unire: da un lato, gli aggiornamenti industriali, produttivi, normativi e di ricerca, e dall’altro le domande di una comunità pubblica che vuole conoscere, per affrontare il presente e programmare il futuro. Future Mobility è dunque più che una nuova sezione del MAUTO. Il Museo fino a ieri ha raccontato la storia del Novecento attraverso l’automobile, le grandi leggende del motorismo sportivo, della storia industriale e del design, e soprattutto il valore multiculturale del fenomeno auto. Da oggi Future Mobility è un nuovo museo nel museo, che si avvia a dialogare con gli Science Center internazionali, focalizzandosi sull’innovazione nella mobilità e la città del futuro, come un nuovo motore di conoscenza che si affianca al Museo vero e proprio”.

mauto future mobility torino

“Il focus del progetto è la mobilità sostenibile, in cui l’automobile – a zero emissioni e sempre più tecnologica – diventa elemento di un sistema più ampio. Se vogliamo costruire città più sostenibili, sicure e inclusive è necessario pianificare in modo sempre più integrato, unendo mobilità, energia e rigenerazione urbana, valorizzando le nuove tecnologie per il bene pubblico e coinvolgendo i cittadini. MAUTO FUTURE MOBILITY vuole offrire ai visitatori una nuova prospettiva verso il futuro, avvicinandoli alle innovazioni che potranno cambiare il loro modo di muoversi, dal trasporto pubblico modulare alla mobilità urbana aerea, dalle strade intelligenti ai veicoli a zero emissioni. Perché abbiamo davanti a noi diverse strade verso il futuro. E saremo noi, con le nostre scelte e i nostri comportamenti, a costruire il futuro che desideriamo”, ha aggiunto Maurizio Arnone, Head of Future Cities & Communities in Fondazione LINKS e Curatore della sezione Future Mobility.

“La Herbert Simon Society, che è parte di “Ecosistema Futuro”, crede in quella che viene anche chiamata “Future Literacy” cioè la promozione – soprattutto tra i giovani – di un’attenzione critica alle scelte di oggi che avranno conseguenze benefiche o no sul futuro della umanità. La mobilità è sicuramente una di queste aree, su cui è bene concentrare gli sforzi di previsione, di policy, di ricerca&innovazione tecnologica e sviluppo industriale. Spazio Futuro di MAUTO è la prima iniziativa museale italiana che vuole svolgere questo molteplice ruolo. Lo spazio è stato pensato dalla Herbert Simon Society come uno spazio vivente e dialogante con i visitatori utilizzando gli accorgimenti che vengono dalle scienze cognitive e comportamentali”, così Riccardo Viale, Segretario Generale Herbert Simon Society.

Il Museo Nazionale dell’Automobile ha sottoscritto un Protocollo di Intesa con MOST – Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile, al fine di divulgarne gli esiti della ricerca applicata in una sezione specifica del nuovo spazio espositivo – ESPLORA – e attraverso gli eventi di divulgazione alle scuole e nel calendario del Public Program.

“Con SPAZIO FUTURO, la ricerca esce dagli ambiti accademici e incontra le persone, diventando parte di un’esperienza condivisa. La collaborazione con il MAUTO permette a MOST di dimostrare come l’innovazione nella mobilità sostenibile possa tradursi in conoscenza accessibile e fonte di ispirazione. Portare i risultati della ricerca in un contesto culturale di rilievo, significa favorire un processo di apprendimento continuo, capace di influenzare scelte individuali e collettive verso un futuro più consapevole”, le parole di Gianmarco Montanari, Direttore Generale del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile MOST. 

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