Massimo Roncucci, presidente di Asstra, apre il 14° Convegno Nazionale Asstra. Pubblichiamo integralmente il discorso di apertura di Roncucci che punta il dito sulla digitalizzazione del sistema del trasporto pubblico locale. 

«Stiamo mettendo a posto “i fondamentali” del settore», ha dichiarato Roncucci, «come dicono gli analisti nelle due ricerche economico-finanziarie che presentiamo in questo convegno. Accettiamo in tutto la svolta SMART della mobilità fatta di piattaforme digitali, fonti alternative, sharing mobility. Pronti a fare il nostro ruolo anche per gli investimenti utilizzando tutte le opportunità di credito che la nuova finanza, come i green bond, può offrire. Per i miracoli, però, non siamo pronti».

Convegno Nazionale Asstra, la politica è fondamentale

«Tutto il nostro sforzo imprenditoriale sarebbe inutile senza una politica industriale a sostegno del settore e delle imprese e senza discriminazioni in base alla proprietà. Siamo pronti a collaborare col prossimo parlamento e governo su questa linea nell’interesse non solo delle nostre imprese ma del Paese»Essere protagoniste nello sviluppo di un settore che è centrale per le sfide demografiche, economiche, sociali, ambientali del Paese è la dichiarazione d’intenti a nome delle imprese del settore TPL con cui Massimo Roncucci, presidente di Asstra, apre i lavori del 14° convegno nazionale e traccia il programma di lavoro “Saranno due giorni intensi di confronto sulle principali tematiche il digitale, le tecnologie, il mercato degli strumenti finanziari e dei sistemi innovativi di finanziamento, la mobilità sostenibile, le ferrovie locali, il mondo del lavoro e la concorrenza»

Convegno Nazionale Asstra, il digitale è alle porte

«Grandi novità in arrivo come la digitalizzazione e le piattaforme di tipo MAAS (Mobility as a Service) impongono a tutti un cambio culturale e tecnologico. Noi non ci tiriamo indietro davanti a queste innovazioni, anzi siamo convinti che possano diventare ottimi strumenti a favore dei cittadini e delle imprese a condizione che si faccia molta attenzione ad alcuni punti fondamentali quali pluralità, trasparenza e garanzie e reciprocità, affinchè non si trasformino in boomerang per la concorrenza e il valore delle imprese». Rispetto allo sviluppo futuro ai governi nazionali, regionali e locali sarà chiesta una diversa pianificazione urbana con scelte coerenti per una concezione sostenibile delle città, con investimenti infrastrutturali, a favore di una mobilità integrata, sicura, ecosostenibile e di qualità per far tornare i centri urbani ad essere posti del buon vivere. Mentre alle imprese spetta il compito di raccogliere queste sfide, ragionando con un’impronta imprenditoriale, guardando all’equilibrio economico delle gestioni delle aziende, insieme ad una rinnovata capacità di calibrarsi sulla domanda piuttosto che sull’offerta dei servizi, con l’obiettivo di conquistare l’utenza, mettendo al centro della propria attività il cittadino-cliente e la qualità dei servizi. Il nostro impegno ci sarà, ma deve poggiare su una strategia chiara, dove ognuno dei soggetti in campo fa ciò che gli compete; ad iniziare da chi deve governare, programmare, finanziare e regolare le politiche della mobilità. Spesso sono state solo le imprese ad essere chiamate in causa, come se tutto dipendesse da loro (bassa velocità commerciale, gap infrastrutturale dell’Italia, scarsi investimenti) ma noi possiamo rimuovere solo le criticità che dipendono e ci stiamo provando a farlo, come dimostrano i dati delle ricerche sullo stato del settore e delle aziende che presentiamo».

Convegno Nazionale Asstra, le nostre aziende sono sane

Oggi abbiamo l’87% delle aziende che chiudono i bilanci in utile, nel 2010 ci riusciva solo il 56%. Ovviamente persistono alcune criticità come la capacità di investimento e la scarsa liquidità. Ci sono però anche aziende non marginali, per peso e numero, in condizioni di solvibilità e in condizioni di ricorrere a nuovi strumenti finanziari. Lancia un messaggio alle imprese, anche quelle piccole o in difficoltà, non devono sottovalutare la necessità di avere un tessuto imprenditoriale forte, attraverso processi di aggregazione, holding o anche semplici raggruppamenti. Di per sé, l’aumento della dimensione non genera automaticamente economie di scala , ma avere gruppi più grandi dà sicuramente dei vantaggi per la solidità patrimoniale, per gli investimenti e per operare nel mercato»

Convegno Nazionale Asstra, al via la concorrenza

Apre una finestra sul mercato del TPL in Italia rispetto all’Europa «Spesso si tende ad accreditare l’idea che il gap principale tra noi e l’Europa sia la concorrenza. Certamente un processo di avvio serio di concorrenza può liberare energie e portare benefici. Ma, come abbiamo visto in occasione del nostro convegno internazionale di Venezia, non è la concorrenza che fa la differenza con l’Europa. In Europa ci sono bravi gestori che hanno buoni livelli di servizi ma, salvo rare realtà, non sono certo campioni di concorrenza. La vera differenza tra il nostro paese e le principali realtà europee è il gap infrastrutturale, un forte ritardo in termini di dotazioni di trasporto di massa (metro, tranvie, ferrovie suburbane), tariffe più basse e, di conseguenza, ricavi inferiori e compensazioni più alte».

Convegno Nazionale Asstra, c’è grande attenzione al tpl

Ma queste criticità indicano per Roncucci anche «un potenziale inespresso là dove una strategia chiara basata su investimenti a lungo termine e politiche coerenti, possano rimuoverle, dando all’Italia un sistema di mobilità pubblica competitivo rispetto al trasporto privato, integrato, sostenibile, incentrato al cliente, alla qualità e vivibilità delle città» Qualcosa di positivo si muove per il settore : «Abbiamo la percezione che attorno al TPL ci sia più attenzione, da parte del governo, delle istituzioni e della politica. Abbiamo incontrato, in questi mesi, tutte le principali forze politiche e in tutti abbiamo riscontrato la consapevolezza che senza un buon sistema di trasporto pubblico l’Italia resta a terra, e disponibilità ad intervenire in tal senso con politiche strutturali. Speriamo che sia un buon segno e che si traduca in atti concreti, indipendentemente da chi sarà chiamato a governare».

Convegno Nazionale Asstra, lo sviluppo come obiettivo

C’è una strada di sviluppo «già tracciata dal governo e in particolare dal Ministro Delrio e la sua struttura con gli importanti provvedimenti, in gran parte già avviati o programmati, altri in procinto di essere pubblicati, all’interno di una strategia chiara di qualificazione del TPL come indicato nel documento “Connettere L’Italia”. Tutti provvedimenti che mirano ad avere un sistema di mobilità integrato sicuro e sostenibile per i cittadini, che punti a ridurre il traffico, l’inquinamento e a favorire una mobilità di qualità. Uno degli interventi più importanti, che non si vedeva da tempo, è certamente il piano degli investimenti per rinnovare la flotta autobus (4,4 miliardi di euro fino al 2033). Sono risorse importanti, che sebbene non siano sufficienti per allinearci con l’Europa portando l’età media del parco autobus italiano dagli attuali 11 anni alla media europea di 7 anni, ci consentirà di arrestare la tendenza all’invecchiamento del parco autobus.

Convegno Nazionale Asstra, costi standard

Roncucci apre una parentesi sulla centrale unica d’acquisto e indica nei costi standard la strada migliore per risolvere in modo efficiente il problema investimenti : «in futuro, è preferibile utilizzare il sistema dei costi standard per una stabilizzazione degli investimenti. Purtroppo siamo ancora in attesa di vedere il relativo decreto approvato. Speriamo che ai tavoli con le regioni e i comuni siano rapidamente chiariti i contenuti. Si tratta di una normativa importante, che attendiamo da tempo, non solo finalizzata a ripartire le risorse del fondo in modo equo e sufficiente, ma anche per l’avvio dei processi di concorrenza». Ma non tutti i provvedimenti sono condivisibili per Roncucci: «Mi riferisco alla norma che ha introdotto una penalità del 15% sulle risorse trasferite alle Regioni, a chi non abbia affidato o non pubblicato il bando di gara al 31/12 dell’anno precedente. Pur condividendo le finalità pro concorrenziali, la norma è molto punitiva nei confronti di affidamenti diretti e in-house anche se conformi alle normative europee. L’incentivo alla concorrenza, condivisibilissimo, si sarebbe potuto ottenere molto più efficacemente con dei meccanismi premiali piuttosto che inutilmente penalizzanti. Meglio sarebbe stato prevedere un meccanismo identico al ferro, ossia che si facesse riferimento alla pubblicazione dell’avviso per l’avvio della procedura anziché fare riferimento alla pubblicazione del bando di gara»

Convegno Nazionale Asstra, gare sbagliate

Su regole e concorrenza Roncucci afferma con chiarezza : «Noi non accettiamo questa differenziazione sulle regole, e soprattutto non accettiamo di passare per anticoncorrenziali o per quelli che difendono lo status quo. Guardiamo cosa sta accadendo realmente. Nella gomma, assistiamo a gare sbagliate per dimensioni, difficili da gestire, con limiti nei capitolati che hanno generato un alto tasso di contenzioso. Il contenzioso, che può essere anche un indice della contendibilità del mercato, è generato anche dagli errori con cui ci siamo sbrigativamente approcciati alle gare, come confermano alcune sentenze. C’è un problema di armonizzazione delle regole e degli strumenti per giudicare le offerte e soprattutto per verificare la congruità delle proposte. C’è anche un problema di avere stazioni appaltanti e commissioni di gara competenti». Da questo punto di vista è fondamentale il ruolo delle Autorità, a partire da quella dei trasporti, anche alla luce dei nuovi compiti ad essa assegnati».

Convegno Nazionale Asstra, focus sul ferroviario

Apre una finestra sullo stato della concorrenza nel trasporto ferroviario regionale dove “Ormai si sta andando all’affidamento diretto nella stragrande maggioranza delle regioni, con nuovi contratti o con la rinegoziazione anticipata fino al 2033 in cambio di un forte rinnovo dei treni. L’affidamento diretto nel ferroviario è previsto dalle normative, previa pubblicazione dell’avviso di pre informazione. Come sappiamo, su queste procedure, sono intervenute con una segnalazione congiunta le tre Autorità. Condividiamo l’intento pro concorrenziale con cui è stata fatta la segnalazione, ma non ci convince l’idea che traspare dalla segnalazione, che a fronte di un avviso, derivi un automatico obbligo di operare un confronto competitivo. A fronte di manifestazioni di interesse di altri operatori, andrebbe riconsiderata la scelta fatta dall’ente, dell’affidamento diretto, con una nuova procedura di gara. Non ne discende l’obbligo: è una scelta autonoma dell’ente che ha il dovere di motivarla spiegandone le ragioni e i vantaggi. La trasformazione di una procedura di affidamento diretto, in una procedura simil competitiva, senza le garanzie e le regole di una gara vera, oltre ad essere una forzatura delle regole europee, è comunque una procedura ibrida, nemmeno tanto concorrenziale. Spetta all’ente valutare se mutare il proprio convincimento, sapendo che ha il dovere di motivarlo. Capisco, in questo contesto, le difficolta degli enti affidanti, che si trovano davanti, da una parte, a proposte molto invitanti di rinnovo dei contratti, con procedure semplificate e, dall’altra, a proposte di procedure diverse. Certo un rinnovo dei contratti, 10+5 in cambio di forti investimenti non è cosa da sottovalutare, nemmeno dal punto di vista del cittadino e del servizio. Ma di quale concorrenza stiamo parlando, si chiede Roncucci:”La mia obiezione, per ritornare alla mia domanda su cosa stia avvenendo, non è sul piano della legittimità, ma sul fatto che questa è un’altra cosa rispetto alla concorrenza. Pertanto, trovo legittimo che ci sia chi si interroghi se sia o no la migliore offerta, se, nel caso, di qualche altro operatore in grado di far fronte ugualmente al rinnovo del materiale rotabile, non si debba scegliere la strada di una vera procedura di gara».

Convegno Nazionale Asstra, regole uguali

«Noi chiediamo di avere regole uguali, nel rispetto della normativa, che valgano per tutti. Pertanto non ci stiamo per passare per anticoncorrenziali, solo per il fatto di aver difeso la normativa europea e solo perché un comune vuole fare un regolare contratto in house motivando ragioni e convenienze. La forma prevalente di affidamento dev’essere quella di una concorrenza per il mercato, valorizzando il concetto di rete, favorendo una compensazione tra sevizi profittevoli e servizi meno profittevoli. Apriamo una finestra sul lavoro, consapevoli che per la natura delle nostre Aziende è questione fondamentale per dare al sistema quei miglioramenti di produttività in un’ottica di relazioni industriali moderne che accettano le sfide del cambiamento. La sessione sulle ferrovie locali, dopo le novità del passaggio sotto l’agenzia, si concentrerà sulla sicurezza che resta la priorità assoluta, sugli investimenti e su come valorizzare questa rete locale che in diverse realtà svolge un ruolo primario per garantire il diritto alla mobilità. Concludendo, mi auguro che siano due giorni di proficui e intensi momenti di confronto tra gli attori principali, valutando tutti i punti di vista. L’auspicio è che si esca da qui, con la convinzione comune che investire nel TPL può portare benefici»

 

 

 

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