Marrakech avrà presto una propria linea filoviaria. Grandi novità si preannunciano per la città di oltre 928.000 abitanti, situata nel centro-sud del Marocco, capoluogo della regione di Marrakech – Safi e attuale capolinea sud della rete ferroviaria gestita da ONCF (Office National des Chemins de Fer, il gestore nazionale delle ferrovie in Marocco).

Marrakech fa guerra all’inquinamento

La municipalità della città marocchina è infatti molto sensibile ai problemi dell’inquinamento ed ha come obiettivo la massiccia riduzione dell’inquinamento causato dagli autobus a gasolio; ha voluto quindi creare un modello di governance appositamente previsto per il trasporto pubblico locale. L’ambizioso progetto prevede una rete filoviaria di forza destinata a collegare il centro della città con i quartieri maggiormente popolosi, e creare una rete integrata con il tram e gli altri sistemi di trasporto presenti in città. Il primo passo è stata la creazione di una apposita società partecipata, la “Bus City Motajadida” responsabile per gli investimenti in materia di trasporto pubblico urbano, nella quale figurano come azionisti di maggioranza il Consiglio Comunale e la Regione di Marrakech-Safi. La società ha quindi ottenuto un primo finanziamento di circa di 200 MDH provienienti da FART, un fondo di investimento a destinazione specifica mutuato dal diritto francese e gestito direttamente dal Ministero del Tesoro.

Filobus Veyron bimodali all electric realizzati da Yangtze

Sono stati quindi acquistati i filobus. Si tratta di vetture da 12 metri, bimodali all electric, provviste quindi di batteria, destinate a marciare sia mediante la tradizionale rete aerea di alimentazione, sia in marcia autonoma attraverso l’ausilio di batterie. I veicoli, dotati di due porte, di pianale ribassato, e del necessario impianto di climatizzazione, appartengono al modello Veyron G92 e sono prodotti dalla cinese Yangtze Automotive Group. Le prime vetture sono state consegnate alla fine del 2016 per la messa a punto e per l’avvio del pre-esercizio. Attualmente sono state consegnate una trentina di veicoli, ma le consegne proseguiranno fino al 2019 fino a raggiungere le 120 unità. La prima linea filoviaria sarà inaugurata nel corso del corrente anno e sarà per buona parte in sede propria con semaforizzazione asservita. L’impianto fisso non sarà presente sull’intera linea, ma solo su sezioni, che potranno coprire dal 30 al 50 % della linea. L’esempio dello schema sottostante indica infatti una copertura tramite rete aerea del 30 % dei 10 km di linea.

Una rete alimentata dall’energia solare

Bus City Motajadida” sarà proprietaria degli impianti e del parco circolante mentre l’operatore iberico ALSA si occuperà dell’esercizio della nuova rete filoviaria. Il fornitore si occuperà della manutenzione dei veicoli, con la collaborazione dello staff presente a Marrakech. Non solo attenzione all’ambiente per i mezzi, ma anche attenzione all’ambiente per l’energia necessaria per il funzionamento del sistema. L’energia per l’alimentazione elettrica della rete sarà infatti prodotta da una centrale solare da 1 MW che verrà installata nel sito del deposito officina.

Articoli correlati

FILOBUS / Volvo – Mauri, accoppiata vincente

Il panorama filoviario italiano nei primi anni Settanta non era certamente esaltante. Molte reti erano state chiuse, mentre quelle ancora in esercizio disponevano di vetture, salvo rari casi, giunte a fine corsa. Tra l’altro, dal 1966 in Italia non si producevano più filotelai e non era prevista la ...