Licenziamenti in Marozzi, le sigle sindacali comunicano che gli incontri non hanno portato a risultati. Sono 84 i lavoratori per i quali è stata aperta la procedura di licenziamento collettivo dall’azienda appartenente al gruppo Sita Sud, a sua volta nelle mani della famiglia Vinella (amministratore delegato è il presidente Anav Giuseppe Vinella). Una decisione legata alla forte concorrenza del modello Flixbus, secondo le affermazioni dello stesso Vinella.
autobus marozzi

Senza esito i confronti tra sindacati e Marozzi

«Si è concluso con esito negativo l’incontro programmato in merito alla procedura di licenziamento collettivo di 84 lavoratori della Marozzi Viaggi e Turismo»: questa è la comunicazione diramata lunedì 29 gennaio da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Ugl Fna. La nota prosegue: «Nel corso dei vari incontri che si sono succeduti dal 13 novembre a oggi le organizzazioni sindacali hanno proposto più volte soluzioni alternative al licenziamento, per mantenere retribuzione e dignità normativa dei lavoratori, ma l’azienda le ha sempre rigettate, facendo a sua volta proposte irricevibili per i suoi dipendenti. Marozzi, azienda all’interno della holding Finsita del gruppo Vinella, che opera attraverso autorizzazioni e concessioni pubbliche, non può portare 84 lavoratori e le loro famiglie nel baratro».

Marozzi diventa piattaforma?

L’avvio della procedura di licenziamenti è stata annunciata nel novembre scorso. «Marozzi non chiude ma piuttosto si “ristruttura” – nel rispetto delle normative e circolari vigenti – per meglio competere sul mercato e garantire alla clientela standard ottimali in sicurezza, qualità e affidabilità», era stato il commento proveniente dall’azienda, che ha cessato i collegamenti su gomma dalla Puglia verso Roma, Siena, Firenze e Pisa. I motivi? La concorrenza di Flixbus, sempre secondo parole attribuite a Vinella: «Per stare al passo con i competitor dobbiamo purtroppo attivare le procedure di mobilità». Il vertice di Anav non avrebbe fatto mancare una stoccata al governo, che più volte ha fatto “rientrare” gli emendamenti anti-Flixbus votati dal parlamento. «Lo Stato – dice Vinella – ritiene in sostanza che dobbiamo tutti diventare una piattaforma, e ci trasformeremo in piattaforma».

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