di Gianluca Celentano, conducente bus

Arrivo sul piazzale della stazione di Lambrate come ogni mattina. Le piogge degli ultimi giorni hanno causato la chiusura di alcune strade e provocato ritardi agli autobus navetta. La situazione è migliorata, quindi riesco ad avere qualche minuto libero e mi aggiro tra i bus dei colleghi. C’è un Setra del gruppo Arriva, un Tourismo di Grassani, un Irizar e due minibus di Busnelli, qualche torpedone tedesco di Van Hool, poi c’è lui: Alessandro Marini. È alla guida di un piccolo bus, un Otokar bianco; questa mattina è toccato a lui uscire. Infatti, è il titolare della Marini Travel, una società di noleggio con sede a Cassano d’Adda (Milano). Molto simpatico e loquace è suo figlio Riccardo, ma questa mattina ha fatto uscire il papà.

Alessandro è un personaggio molto particolare. Non ama apparire in video e difficilmente si trovano foto,  ma è uno degli autisti più competenti che abbia mai conosciuto nei miei 28 anni di guida. Ha un aspetto tranquillo, con lunghi capelli bianchi e occhi azzurri che ti studiano a fondo. È una persona estremamente pratica, ed è quasi impossibile, almeno con la vecchia tecnologia, che rimanga a piedi a causa di un’avaria all’autobus. Ricordo che anni fa mi disse che preferiva evitare lunghe chiacchierate folkloristiche con i colleghi sui piazzali, concentrandosi più sullo scambio di opinioni tecniche, forse per mantenere la formalità del titolare. Parla davvero poco ma in realtà è molto semplice come persona; per instaurare un dialogo con lui devi andargli a genio. È lui che mi chiama vicino al finestrino del bus mentre è in sosta. Mi parla di Salisburgo, sostenendo che è la città precursore della buona gestione delle Ztl in Europa.

La testimonianza di un autista spagnolo

Intervista a Alessandro Marini

Quando hai iniziato e dove?
«Ho iniziato da giovanissimo, crescendo nell’azienda di famiglia e osservando gli anziani che erano obbligati a sapersi arrangiare anche con il filo di ferro. Oggi sarebbe impensabile trovare autisti così. Trent’anni fa giravo tutta l’Europa, Italia compresa».

Cosa ricordi dei servizi all’autista e come ti sei trovato nelle Ztl all’estero?
«Salisburgo è stata la prima città che ha introdotto il pass per entrare in città, diciamo gli albori della Ztl. Adesso qualcuno potrebbe dire il contrario, ma secondo me è proprio Salisburgo la prima».

E come funzionava?
«Arrivavi, ora non ricordo bene quale fosse l’uscita esatta, forse Salisburgo nord, e trovavi il check point. Scendevi a Paris Lodron per scaricare, poi tornavi su al check point».

Com’era organizzato?
«C’era tutto al check point; oltre ai bagni c’erano addirittura le docce per gli autisti. Inoltre, se il gruppo aveva acquistato un servizio all’interno della città (ristorante, visite guidate e così via), bastava consegnare la ricevuta del pagamento Ztl al capogruppo, che veniva rimborsato da chi aveva concesso il servizio. Questo perché il comune a sua volta rimborsava chi aveva autorizzato il servizio».

Insomma, una gestione molto civile del servizio. In Italia siamo molto indietro, vero??
«Noi incassiamo i soldi ma non diamo servizi. Paghiamo onerosi check point e sei buttato in parcheggi magari non asfaltati oppure roventi, dove non ci sono servizi. Suona più come una tassa turistica che una risorsa per gli esercizi della città».

Poi siamo ben visibili con i nostri bus, è difficile farla franca…
«Ovvio, qual è la cosa più semplice? Beccare il pullman per far pagare i turisti».

Oggi in Europa è così?
«Germania, Francia, Svizzera, tanto per citare qualche Stato, sono paesi dove paghi, ma hai dei servizi veri in cambio. Quindi paghi volentieri perché è utile. Posso anche accettare che mi mandino in un parcheggio remoto, come avviene in Italia, ma qualche servizio devi darmelo. Un bagno, un ristorante, acqua per pulire il bus. Servizi che danno ovunque tranne in Italia. Insomma, qui è importante incassare».

Le Ztl di Salisburgo, un esempio europeo di civiltà

Salisburgo è ancora oggi una città da prendere come esempio, anche se numericamente non paragonabile a una metropoli. Le segnalazioni stradali sono chiare e l’amministrazione è molto collaborativa più che repressiva. Le ZTL sono chiaramente segnalate con cartelli che indicano i limiti di accesso e le categorie di veicoli autorizzati. Solo i veicoli autorizzati possono accedere alle ZTL, tra questi ci sono i residenti, veicoli di emergenza, mezzi pubblici e i taxi. Salisburgo ha un’efficiente rete di trasporti pubblici, tra cui autobus e treni, che permettono di muoversi facilmente senza la necessità di utilizzare l’auto. Inoltre, c’è l’ampia possibilità di noleggiare e-bike che rispettano il codice utilizzando le piste ciclabili.

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