MAN Lion’s City 12 E. Presentato al Busworld del 2019, il MAN Lion’s City 12 E ha fatto la sua prima apparizione italiana in occasione dell’evento ‘On the electric way’, organizzato da MAN presso l’autodromo di Adria, che ha visto la partecipazione di numerosi tecnici di settore, nell’ambito di un convegno sulla transizione energetica. Il Bev della casa di Monaco di Baviera è disponibile attualmente in due taglie: dodici metri (abbondanti) e diciotto, come per i più diffusi modelli a gasolio ed a metano della nuova gamma Lion’s City, dei quali ereditano gran parte delle soluzioni costruttive. 

MAN Lion’s City 12 E, eccolo in strada

Alla base del progetto del Man Lion’s City E c’è la scelta della massima capacità delle batterie, che sono del tipo Nmc (ioni di litio) ed assemblate in sei od otto moduli da 80 kWh cadauno, a seconda della lunghezza dell’autobus. In tal modo si vogliono assicurare percorrenze compatibili con gran parte dei turni macchina, mediante una sola ricarica in deposito (overnight) tramite una presa standard Ccs2. La ricarica in linea, invece, al momento non rientra nelle possibilità offerte da MAN in quanto generalmente meno richiesta dalle aziende di trasporto nonché ritenuta più degradante per le batterie. Tra gli sviluppi futuri già annunciati, comunque, c’è un gruppo batterie di dimensioni ridotte ed un pantografo per la loro ricarica. Ma torniamo al veicolo di oggi. 

MAN Lion’s City 12 E, il gruppo elettrico

Tra le diverse correnti di pensiero, che preferiscono da una parte l’assale motorizzato, con due motori calettati nei mozzi, e dall’altra il motore ‘centrale’ con ponte tradizionale, MAN ha scelto quest’ultima soluzione, la quale garantisce un’efficienza maggiore ed una manutenibilità più elevata. Inoltre, il motore separato dal ponte consente una maggiore flessibilità di utilizzo, tant’è che è stato progettato e costruito all’interno del gruppo VW e viene montato anche su alcuni truck. 

Potenza e coppia del MAN

Il funzionamento è di tipo sincrono a magneti permanenti, con un sistema di lubrificazione e raffreddamento interno ad olio. Ha una potenza massima continuativa di circa 220 cavalli ed un picco di oltre 320, con una coppia di 2.100 Nm. All’uscita del motore del MAN Lion’s City 12 E c’è un gruppo di riduzione unico con rapporto 1:595, cui si somma la riduzione al differenziale di 1:5,12. Il ponte, come anticipato, è il classico Zf Av133 a portale rovesciato, ancorato al telaio con due coppie di bracci sovrapposti. La catena cinematica così composta consente di raggiungere una velocità massima di 83 km/h, ma l’erogazione di coppia pressoché costante rende piacevole e progressiva la marcia in qualsiasi situazione. Durante la guida, l’indicatore sinistro del cruscotto, al posto del contagiri del diesel, fornisce continue informazioni sulla trazione, sull’ottimizzazione dell’accelerazione e sul recupero energetico in fase di frenata. Dopo pochi minuti, comunque, ci si trova completamente a proprio agio e lo stile di guida si adatta ad una modalità piacevolmente rilassata, pur non a scapito della velocità media che rimane perfettamente in linea con quella di un autobus termico. L’assale anteriore del MAN Lion’s City 12 E è lo Zf a ruote indipendenti svolge bene il suo lavoro, anche grazie agli ammortizzatori autoadattivi Pcv in grado di gestire bene il maggiore carico sul tetto ed evitando sgradevoli fenomeni di beccheggio. In curva, invece, si avverte una certa differenza con un autobus tradizionale e l’inclinazione verso l’esterno è abbastanza evidente, ma questo avviene soprattutto a veicolo vuoto e comunque senza che si inneschi alcun rollio.

Il silenzio dell’elettrico

La silenziosità del MAN Lion’s City 12 E è pressoché totale, in quanto anche i dispositivi ausiliari, azionati da motori e pompe separati, sono stati adeguatamente insonorizzati. Anche le vibrazioni sono quasi assenti, frutto evidentemente di un telaio progettato bene e di un assemblaggio di buona qualità, caratteristica piuttosto comune tra gli autobus del Leone. A tale riguardo, ricordiamo che la quarta generazione del Lion’s City prevede un innovativo tetto preassemblato in pezzo unico, il quale evidentemente contribuisce al risultato finale. La struttura portante differisce dagli altri Lion’s City soltanto per alcuni rinforzi in prossimità delle porte, della testata posteriore e dei passaruota, rimanendo conforme al regolamento Ece R66 sulla resistenza al ribaltamento pur con più di 3 tonnellate di batterie sul tetto. 

Gli interni affidati a Eberspaecher

La climatizzazione del vano passeggeri del MAN Lion’s City 12 E è affidata ad un gruppo centrale Eberspaecher da 26kW con motocompressore elettrico integrato, alimentato ad alta tensione. La diffusione dell’aria avviene attraverso le canalizzazioni isolate poste sopra i finestrini e le feritoie direzionate verso i lati e verso il centro del padiglione. Il posto guida può inoltre contare su un frontbox Aurora con evaporatore separato da 7,3 kW, dotato di sensore di qualità dell’aria e capace di attivare automaticamente il ricircolo o l’aspirazione dall’esterno. Il riscaldamento dell’abitacolo è ottenuto in parte con la pompa di calore del gruppo a tetto ed in parte da tre riscaldatori ad alta tensione che distribuiscono l’acqua nei tradizionali termoconvettori a parete. Nel caso il servizio sia effettuato in zone fredde, per non gravare eccessivamente sui consumi e conseguentemente sull’autonomia, è consigliabile integrare questa funzione con un normale bruciatore ausiliario a gasolio o bio-diesel, sapendo che, per qualche chilometro, non si viaggerà a zero emissioni.

Uno sguardo all’interno

La distribuzione dei volumi interni del MAN Lion’s City 12 E è simile a quella degli altri 12C, ma deve tenere conto della minore portata prevedendo, tra i due assi, biposti su entrambi i lati. Lo sbalzo posteriore, invece, viene ottimizzato nello spazio lasciato libero dal motore termico verticale e consente il montaggio di quattro sedili in più. Ne diviene un abitacolo molto luminoso, grazie anche ai materiali usati ed ai colori chiari, aperto e privo di ingombri, pur con un corridoio condizionato in larghezza da tanti posti a sedere (più di trenta). Per migliorare la mobilità interna, comunque, si può scegliere una piattaforma disabili posta sul lato sinistro e lunga fino a quattro file. In ogni caso, i sedili e le paretine di separazione sono tutti del tipo a ‘cantilever’, cioè privi di ancoraggio a pavimento, a beneficio di una migliore pulibilità e di una maggiore durata di tavolati e rivestimenti. 

Le considerazioni finali sono sulla capacità di trasporto, che supera gli ottanta passeggeri soltanto con una massa di limite immatricolazione di 19,5 ton, valore peraltro consentito in quasi tutta l’Ue, ma non in Italia. Nel nostro Paese, quindi, il MAN Lion’s City 12 E è ancora condizionato da un Codice della strada rimasto fermo a quasi trent’anni fa, quando gli autobus a batterie erano generalmente minibus o confinati su ridotti servizi sperimentali. Situazione solo di poco migliore sui mezzi della concorrenza, dove quella manciata di posti in più proviene da batterie meno capienti.

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