Nel corso dei primi mesi del 2023, MAN ha effettuato significativi cambiamenti all’interno della sua organizzazione centrale bus, promettendo maggiore autonomia per la divisione bus. Il mercato italiano ha vissuto un notevole incremento (quasi al raddoppio dei volumi), con MAN a registrare un aumento del 12% nelle immatricolazioni. La transizione energetiche (e l’ingorgo di gare e-bus…) pone forti interrogativi al settore pure in un anno che, a guardare i meri numeri, parrebbe ricco di entusiasmo.

David Siviero, Head of Sales & Product Bus di MAN Truck & Bus Italia, a margine dell’inaugurazione della nuova sede italiana del gruppo (a Verona, nella palazzina Volkswagen Italia) ha condiviso ai microfoni di AUTOBUS il proprio bilancio 2023, la visione del gruppo e una panoramica delle sfide che attendono il Leone, a cominciare da un focus sul segmento Classe II che passa anche per l’introduzione di una nuova tecnologia di trazione.

Stiamo crescendo molto soprattutto nel settore urbano e turistico dove oramai occupiamo stabilmente il podio nelle quote di mercato ed ecco perchĆ© sono molto soddisfatto di come chiuderemo lā€™anno. Purtroppo paghiamo lā€™assenza di una motorizzazione ad hoc nel segmento interurbano (lā€™intercity ibrido) che questā€™anno ha rappresentato il grosso del mercato. Lo stiamo aspettando e ci auguriamo di poterlo proporre a partire dal 2025.

David Siviero, Head of Sales & Product Bus, MAN Truck & Bus Italia

MAN, la nuova organizzazione bus

Nella prima parte del 2023 MAN ha apportato una serie di cambiamenti allā€™organizzazione centrale bus, con la promessa di maggiore autonomia rispetto alla divisione truck. Vista dal periscopio italiano, cosa ĆØ cambiato nella strutturazione aziendale e nel processo decisionale?

Da sempre il settore del trasporto persone ha delle peculiaritĆ  che lo rendono ā€œunicoā€ rispetto alla movimentazione delle merci ed ĆØ per questo che in MAN si ĆØ deciso di rendere la Divisione Autobus autonoma rispetto alle altre linee di business. Questo si riflette sia in ambito produttivo sia commerciale. Oggi cā€™ĆØ una maggiore attenzione alle esigenze del mercato e una maggiore velocitĆ  nel reagire.

ƈ un anno di crescita quasi in tripla cifra per il mercato Italia. In un contesto di crescita generale oltre lā€™80 per cento, MAN ha dichiarato un immatricolato in aumento del 12 per cento…

Il salto grosso MAN Italia lā€™ha fatto negli ultimi anni. Abbiamo venduto piĆ¹ di 700 macchine tra questā€™anno e lā€™anno scorso, mentre solo qualche anno fa stavamo sulle 200 macchine allā€™anno. Stiamo crescendo molto soprattutto nel settore urbano e turistico dove oramai occupiamo stabilmente il podio nelle quote di mercato ed ecco perchĆ© sono molto soddisfatto di come chiuderemo lā€™anno. Purtroppo paghiamo lā€™assenza di una motorizzazione ad hoc nel segmento interurbano (lā€™intercity ibrido) che questā€™anno ha rappresentato il grosso del mercato. 

ƈ in vista la sua introduzione?

Lo stiamo aspettando e ci auguriamo di poterlo proporre a partire dal 2025.

Il mio regalo di Natale per il 2024 sarebbe quello di avere una distribuzione piĆ¹ omogenea delle gare nel corso dellā€™anno, e una logica di approvvigionamento che sia realistica. Va benissimo lā€™elettrico nei centri urbani, ma in un contesto in cui non si hanno le infrastrutture e ci sono autobus Euro II in strada, il passaggio ad Euro VI giĆ  aiuterebbe e darebbe il tempo di gestire la transizione al prossimo step. Passare dal diesel allā€™elettrico non significa cambiare solo un motore, significa vedere il servizio e la mission in maniera totalmente diversa. E questa ĆØ la sfida piĆ¹ importante da vincere

David Siviero, Head of Sales & Product Bus, MAN Truck & Bus Italia

La sfida dell’elettrico e il ruolo sull’Italia

Abbiamo assistito alle prime commesse vinte in Italia dallā€™urbano elettrico. Tuttavia, il vostro gruppo ĆØ stato grande assente nei tender piĆ¹ importanti banditi nel 2023. Vi ĆØ alla base una scelta di casa madre o della sede italiana volta a privilegiare gare di dimensioni piĆ¹ contenute? Per quali motivi? 

Vi sono ovviamente molti fattori che influiscono sulla decisione di partecipare ad una gara. A volte ĆØ una questione di capacitĆ  produttiva, in altre la presenza di accordi quadro che si protraggono per tre o quattro anni. In un periodo di grande volatilitĆ  dei prezzi i rischi sono troppo alti. E poiā€¦

Pregoā€¦

E poi in questa fase iniziale non ĆØ sempre cosƬ facile interpretare le ā€œesigenzeā€ delle aziende pubbliche. Lā€™elettromobilitĆ  rappresenta una novitĆ  per tutti e capita a volte che i capitolati siano poco chiari. Di conseguenza, cerchiamo di selezionare le gare a cui partecipare privilegiando quelle in cui sappiamo di essere piĆ¹ competitivi e di poter offrire al cliente il prodotto/servizio piĆ¹ in linea con le sue aspettative. Fino ad oggi ci siamo aggiudicati 140 autobus elettrici tra cui 56 per Start Romagna; un risultato veramente importante e di cui siamo molto soddisfatti. 

In questo momento, considerando il portafoglio prodotti a nostra disposizione, stiamo partecipando al 40 per cento dei tender. Solo cinque anni fa erano il 10-12 per cento. E si vede, perchĆ© siamo passati da 40-50 urbani lā€™anno ai 180 che faremo questā€™anno. 

Per cui lā€™Italia non paga lo scotto di una scarsa attenzione di casa madre?

Al contrario, oggi lā€™Italia rappresenta uno dei mercati piĆ¹ importanti per casa madre.

Se per lā€™urbano la strada verso lā€™elettrico ĆØ pressochĆ© tracciata, attorno al futuro del Classe II aleggia ancora una certa incertezzaā€¦ 

Il Gruppo ha preso la decisione di andare sullā€™elettrico a batteria, sia sul Low Entry che sul Classe II standard. Il tema ĆØ la gestione della lunga percorrenza per poter mantenere unā€™efficienza tale da poter coprire il turno giornaliero. Mutuiamo tra truck e bus competenze e tecnologie che ci consentiranno presto di essere competitivi. Il problema principale saranno le infrastrutture: se le aziende comprano elettrici, poi sono obbligate a fare investimenti infrastrutturali. O le Regioni decidono di investire anche in questo comparto, oppure i bus da soli non bastano.

Idrogeno? Non per MAN

Idrogeno per il vostro gruppo ĆØ un tema off limitsā€¦

Un chilo di energia di partenza si trasforma in un 85 per cento nel caso del bus a batteria. Nel caso dellā€™idrogeno, diventa il 25 per cento. Lā€™idea di MAN ĆØ quella di avere un prodotto che sia efficiente per tutto il ciclo di vita.

Il turismo ĆØ in grande ripresa. Quanto pesa il collo di bottiglia della carenza conducenti nel rallentare il mercato?

Noi non lo sentiamo moltissimo, sentiamo piĆ¹ le criticitĆ  dal lato produttivo. Tutta la catena ha rallentato e recuperare i volumi ĆØ faticoso per tutti. I tempi di consegna si sono allungati. Ma il mercato cā€™ĆØ, e la dimostrazione di questo ĆØ che non ci sono piĆ¹ usati sul mercato.

Un mercato, quello 2023, pieno di luci, ma non privo di ombre (la crisi della supply chain non ancora del tutto superata, lo share modale che secondo i dati appare in contrazioneā€¦). Quali le sfide?

Il PNRR ha generato una mole tale di commesse che ha fatto sƬ che diverse gare finissero deserte. Il mio regalo di Natale per il 2024 sarebbe quello di avere una distribuzione piĆ¹ omogenea delle gare nel corso dellā€™anno, e una logica di approvvigionamento che sia realistica. Va benissimo lā€™elettrico nei centri urbani, ma in un contesto in cui non si hanno le infrastrutture e ci sono autobus Euro II in strada, il passaggio ad Euro VI giĆ  aiuterebbe e darebbe il tempo di gestire la transizione al prossimo step. Passare dal diesel allā€™elettrico non significa cambiare solo un motore, significa vedere il servizio e la mission in maniera totalmente diversa. E questa ĆØ la sfida piĆ¹ importante da vincere.

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