Lo conferma (anche) il Mims: aumenta la quota di bus ibridi e a zero emissioni
Per il Trasporto pubblico locale procede la sostituzione diĀ autobusĀ verso mezzi meno inquinanti, in aumento la quota di mezzi ibridi e a zero emissioni. Lo comunica il ministero delle Infrastrutture e della mobilitĆ sostenibili (Mims) che continua il monitoraggio del rinnovo del parcoĀ autobus. Il parcoĀ autobusĀ destinato al Tpl attualmente conta circa 42mila mezzi. Al 30 giugno 2022 […]
Per il Trasporto pubblico locale procede la sostituzione diĀ autobusĀ verso mezzi meno inquinanti, in aumento la quota di mezzi ibridi e a zero emissioni. Lo comunica il ministero delle Infrastrutture e della mobilitĆ sostenibili (Mims) che continua il monitoraggio del rinnovo del parcoĀ autobus.
Il parcoĀ autobusĀ destinato al Tpl attualmente conta circa 42mila mezzi. Al 30 giugno 2022 lāetĆ media degliĀ autobusĀ assicurati che svolgono il servizio di Tpl ĆØ di 10,4 anni, in calo rispetto ai 10,6 anni di luglio 2021. Quindi prosegue il rinnovo in senso ecologico dei mezzi, anche se con differenze territoriali: il Molise, la Basilicata, la Calabria, la Sardegna e lāAbruzzo mostrano un parco veicolare con unāetĆ media complessiva superiore ai 12 anni mentre il Friuli Venezia-Giulia e la provincia autonoma di Bolzano unāetĆ media inferiore agli 8 anni.
La flotta del tpl italiano verso la transizione
A partire da luglio 2021 si evidenzia un importante rinnovo degliĀ autobusĀ con mezzi piĆ¹ moderni e meno inquinanti – spiega ancora il dicastero di Enrico Giovannini – tra i diesel, quelli della classe Euro 1 sono usciti dalla circolazione a partire da giugno 2022, la quota di mezzi Euro 2 circolanti cala dallā11% al 8,4%, mentre quella degli Euro 3 dal 26% al 23,4%. Nello stesso periodo si ĆØ registrato un incremento degliĀ autobusĀ Euro 5 e Euro 6, passati dal 55,9% al 61,5% del totale dei mezzi ad alimentazione diesel. Questa tendenza ĆØ destinata ad accentuarsi nei prossimi mesi fino alla totale messa fuori servizio dei mezzi Euro 2 (che attualmente contano 3.067 unitĆ ) entro la fine di questāanno, e degli Euro 3 (attualmente 8.523) entro il primo gennaio 2024, come previsto dal decreto-legge 121/2021 (convertito nella legge 9 novembre 2021, n. 156).
Il decreto prevede, infatti, per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del pacchetto europeo Fit for 55, il progressivo divieto di circolazione dei veicoli maggiormente inquinanti e dunque anche i mezzi del trasporto pubblico locale devono adeguarsi ai limiti imposti sulle emissioni. In particolare, la disposizione prevede che su tutto il territorio nazionale sia vietata la circolazione di veicoli a motore delle categorie M2 e M3 alimentati a benzina o gasolio di classe Euro 1 dal 30 giugno 2022, per Euro 2 a decorrere dal primo gennaio 2023 e per Euro 3 a decorrere dal primo gennaio 2024. Inoltre tra luglio 2021 e giugno 2022 cresce del 41% la quota di mezzi a zero emissioni (passati da 406 a 575 unitĆ ) e del 32% quella dei mezzi ibridi (da 466 a 619 unitĆ ), in linea con gli obiettivi del Mims di favorire la transizione ecologica del sistema della mobilitĆ anche attraverso il rinnovo del parco mezzi del Tpl.
Il sistema di monitoraggio messo a punto dal Mims evidenzia anche la distribuzione territoriale del parco veicolare in base alle diverse tipologie di mezzi. In particolare, la quota di mezzi piĆ¹ inquinanti (Euro 2-3) ĆØ piĆ¹ elevata in Molise e Basilicata (sopra il 50%) e in Veneto, Calabria, Abruzzo e Sicilia (tra il 40 e il 50%). Al contrario, in Valle dāAosta, Friuli Venezia-Giulia, Umbria e Lazio ĆØ molto elevata (oltre il 48%) la quota diĀ autobusĀ Euro 6. A livello di cittĆ metropolitane, Milano e Torino continuano a guidare la transizione verso un Tpl a zero emissioni, rispettivamente con 177 e 103Ā autobusĀ elettrici circolanti a giugno 2022, mentre Roma, Napoli, Genova, Messina e Firenze presentano una quota di veicoli Euro 6 superiore al 40%. La quota di mezzi maggiormente inquinanti resta significativa (oltre il 50%) nelle cittĆ metropolitane di Venezia e Catania. I dati presentati nel monitoraggio non considerano ancora gli effetti positivi sul ricambio del parco mezzi degli ordini in corso, avviati negli ultimi mesi grazie allāallocazione di risorse del Pnrr, del Piano nazionale complementare e delle altre risorse stanziate dal ministero, nonchĆ© dellāopportunitĆ di utilizzo della gara Consip appena conclusa.