Metrebus al capolinea? Non ancora: il sistema di integrazione tariffaria tra gli autobus di Roma, il trasporto su gomma laziale e la ferrovia è stato, ancora una volta, salvato in extremis. L’ultima minaccia è stata la dichiarazione con cui Fs ha affermato di volersi svincolare da un accordo gravato dai debiti di Atac verso gli altri due soggetti (Fs e Cotral). Nei giorni scorsi Roma Capitale, Regione Lazio, Trenitalia, Astral, Roma servizi per la mobilità e Atac hanno sottoscritto un verbale d’intesa.
Rilanciato il biglietto unico per treni, bus interurbani e autobus Roma
Secondo il patto, Atac si è impegnata a trasferire la banca dati ad Astral, che la gestirà in accordo con Roma agenzia per la mobilità. Inoltre, a gennaio si definiranno le modalità tecniche per consentire l’accesso delle varie aziende a questo sistema e per definire la rete di vendita. L’accordo apre la prospettiva di migliorare il sistema di ripartizione delle risorse finanziarie derivanti dall’integrazione tariffaria, che finora ha lasciato altamente scontenti Fs e Cotral.
Ma è subito bagarre politica
L’assessore romana Linda Meleo ha affermato: «Abbiamo trovato oggi una soluzione per il futuro del sistema integrato di bigliettazione Metrebus, garantendo così ai cittadini la possibilità di continuare ad utilizzare un unico biglietto su treni ed autobus regionali e sul trasporto pubblico locale a Roma. E soprattutto rendiamo più sicura e trasparente la gestione dell’intero sistema». Ma Fratelli d’Italia non ci stanno: «Prendere la cassaforte dell’incasso dei biglietti di Metrebus e trasferirla direttamente alla Regione Lazio, attraverso un protocollo d’intesa, è una cosa decisamente folle», ha scritto in una nota il consigliere Fabrizio Ghera.