È senza ombra di dubbio una storia di successo, quella iniziata nel 1882, anno in cui l’ing. Werner Von Siemens costruì a Berlino il primo prototipo di filobus. Una storia che, oltre 125 anni dopo, si cristallizza nel ruolo di rilievo affidato ai sistemi filoviari in varie città d’Europa. Lo stato dell’arte è “fotografato” nel volume Filobus in Unione Europea e Svizzera. Mobilità sostenibile 2018, scritto dall’esperto Stefano Alfano (firma della sezione Filobus di AutobusWeb), che comprende la descrizione di tutte le reti filoviarie esistenti al 31 agosto 2017 negli Stati membri della Ue e nella Svizzera. Sono in tutto 19 i paesi che hanno almeno una rete o linea di filobus. L’impostazione comprende i dati relativi al servizio filoviario di ogni città, con parco veicoli, planimetria della rete ed immagini a corredo.
Di seguito riportiamo l’introduzione al volume.

La storia del filobus

Dopo gli esperimenti all’inizio del secolo scorso, l’epoca dei filobus moderni inizia negli anni ‘30 del ‘900, con l’apertura all’esercizio delle prime reti in Europa e nel mondo, e negli anni 50 il filobus diventa una delle più importanti modalità di trasporto, in alcuni casi affiancando la rete tranviaria, in altri sostituendola. Le reti filoviarie in Unione Europea e in Svizzera sono oggi più di 90 e sono presenti in 18 paesi dell’Unione oltre che la Svizzera. Solo in Italia sono presenti 15 reti; alcuni paesi hanno una sola rete, ma imponente, come la Grecia; Altre città possiedono reti definibili di forza, come nel caso di Salisburgo e Bratislava; realtà come Castellon in Spagna hanno una sola linea, ma con corsie dedicate.

I filobus, oggi

I veicoli sono nella maggior parte dei casi di nuova generazione con caratteristiche tecniche proprie dei veicoli moderni: pianale ribassato, climatizzazione, postazione per il diversamente abile, videosorveglianza. In alcuni casi sono ancora in esercizio veicoli, in verità di numero sempre minore, che stanno raggiungendo i 20 o i 30 anni di età. Una modalita’ di trasporto ecologica, con costi di struttura ridotti rispetto ai sistemi su ferro, e della quale, nel corso degli ultimi anni, si sono intuite altre potenzialita’.

Il filobus verso il futuro

L’adozione di nuovi pacchi di batterie al posto del motogeneratore, ad esempio, in modo da rendere il filobus “ full electric”, ma non solo. Un sistema di ricarica graduale delle batterie, in modo da ottimizzare, tramite software, l’utilizzo delle stesse, e permettere al filobus di percorrere tratti senza linea aerea, alla normale velocità di esercizio. Una ricarica graduale evita la ricarica in tempi brevi e l’installazione in deposito di sistemi di ricarica ad elevata potenza. Fondamentale e’ quindi il lavoro svolto da CTM di Cagliari, unica città italiana tra le 10 prescelte a partecipare al progetto Europeo ZeEUs (Zero Emission Urban Bus System), che ha come obiettivo lo studio ed il testing di nuove tecnologie completamente elettriche per i bus che operano nelle città europee.

Cagliari nel progetto ZeEus

Cagliari è l’unica città in Unione Europea ed in Svizzera, ad avere rinnovato totalmente il proprio parco rotabile e prima ad aver optato per il sistema “full electric” per 6 dei nuovi filobus. La scelta di Cagliari è stata poi ripreso da molte altre aziende europee. Anche la capacità di carico e’ importante. Il filobus puo’ essere prodotto nella versione a 24 metri, con tre casse. Dal 2005 circolano in Svizzera veicoli a tre casse, ed in un primo momento si pensava a un prodotto esclusivo per il mercato elvetico; da ottobre del 2017, invece, circola in Unione Europea il primo filobus di 24 metri di lunghezza. La città di Linz, ha scelto di rinnovare il proprio parco filoviario con 20 Van Hool Exquicity di linea accattivante, dotati di batterie, e di capacita’ di circa 180 persone, non lontana a quella dei tram in dotazione.

Risparmiare energia col filobus

Oltre all’ecologia e alla capacità di trasporto, importante è anche il risparmio energetico. I nuovi filobus consumano di meno e meglio. La città di Zurigo, infatti, sta testando un nuovo veicolo, più leggero di una tonnellata rispetto ai filobus convenzionali, con sistemi di illuminazione e climatizzazione gestiti da software, con risparmio stimato di energia di circa il 15 %. A distanza di 135 anni dal progetto di Werner von Siemens, il filobus si dimostra un veicolo moderno, competitivo, flessibile, in grado di competere, in certi casi, perfino con le modalità di trasporto su ferro.

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