Voci pro, voci perplesse. Lā€™autobus elettrico, come tutti gli argomenti caldi, non si presta a plebisciti. Se la direzione ĆØ ormai tracciata e i veicoli a zero emissioni iniziano a muovere i propri passi anche Italia, le esperienze aziendali sono variegate. Sulla ribalta di Bergamo, con regia di Asstra in collaborazione con Atb, il convegno ā€œIl futuro dellā€™autobus elettricoā€ fa da cartina di tornasole di una questione su cui si giocano i destini del tel di domani.

Asstra: elettrici e Consip

Ā«Lā€™Italia deve mettersi in pari con gli altri paesi europei – ha affermato il presidente di Asstra Massimo Roncucci -. Oggi piĆ¹ che mai i governi stanno concentrando la loro attenzione sulla mobilitĆ  nelle aree urbane. Il peso della mobilitĆ  diventerĆ  sempre piĆ¹ fondamentale. Quando la mobilitĆ  funziona, le cittĆ  diventano piĆ¹ attrattive e possono fare da volano per la crescita economicaĀ». E la gara Consip, in cui figurano anche 50 corti elettrici? Ā«Abbiamo espresso delle perplessitĆ , perchĆ© avremmo preferito unā€™altra modalitĆ . CosƬ come ĆØ stata fatta noi non sappiamo come sono stati scritti i capitolati: vorrei augurarmi che non sia un flop. In ogni caso, non usiamo le criticitĆ  come pretesti per fermarci, ma andiamo a fondoĀ». Lā€™esempio di Parigi, chiamato in causa da Gianni Scarfone, direttore generale di Atb, fa ben sperare:Ā«Nel 2025 Ratp ha stabilito che non circoleranno piĆ¹ autobus diesel: lā€™80 per cento sarĆ  full electric, il 20 a biogasĀ». Insomma Ā«Lā€™autobus del futuro sarĆ  elettrico: stiamo aprendo una fase nuovaĀ».

Il parere dell’Uitp

Davanti alla platea del centro congressi di Bergamo ĆØ intervenuto anche Umberto Guida, direttore Ricerca e innovazione dellā€™Uitp, che ha delineato le proiezioni future riguardanti lo sviluppo degli ebus in Europa. I prossimi dieci anni saranno decisivi: Ā«Fino al 2020 prevediamo che ci saranno principalmente sperimentazioni e prime introduzioni di autobus elettrici su linee dedicate. Tra il 2020 e il 2025 inizieremo a vedere gare da centinaia di autobus elettrici. La nostra proiezione dice che nel 2030 il diesel, per quanto riguarda gli autobus in Europa, rappresenterĆ  meno del dieci per cento di market share, mentre lā€™elettrico sarĆ  sopra il 50Ā». Ma quello elettrico ĆØ lā€™unico autobus pulito? Ā«Nientā€™affatto: il bus urbano contribuisce per lā€™otto per cento alle emissioni dei veicoli in cittĆ , nonostante il 45 per cento di essi siano Euro III o inferioriĀ». Anche Piero Sassoli di Tiemme Arezzo calca la mano sul tema:Ā«Un autobus consuma come sei auto ma trasporta passeggeri come 25 auto a pieno caricoĀ».

La linea C di Atb Bergamo, con Solaris Urbino

Ma ĆØ la linea C di Bergamo la grande protagonista, la padrona di casa del convegno. Ne ha iniziato a tracciare i contorni il sindaco Giorgio Gori aprendo il convegno:Ā«AvrĆ  un percorso circolare, in buona parte su corsie preferenziali (il 12 per cento del percorso), e punti di interscambio con gli altri mezzi, favorendo cosƬ lā€™accesso al centro dei cittadini usando il mezzo pubblico. Saranno 12 autobus da dodici metri, ognuno in grado di trasportare 70 passeggeri, caricabiliĀ con sistema plug-in. Il sistema sarĆ  completato da 16 pensiline smart con mappe tattili e wi-fi. Il costo? 7 milioni di euro tra autobus, sistemi di ricarica, segnaletica e adattamenti della sede stradaleĀ». Gli autobus saranno gli Urbino di Solaris, unica azienda ad aver preso parte al bando Atb. Ā«Con loro abbiamo un contratto full service che ci accompagnerĆ  per i primi 460mila chilometri svolti dai primi sei autobus ad entrare in servizio (la gara ĆØ 6 + 6, n.d.r.), e comprende un cambio batteria – cosƬ Paolo Rapinesi, dirigente della municipalizzata bergamasca -. Nei test che abbiamo svolto i bus hanno percorsoĀ 188 chilometri lasciando un residuo di batteria del 23 per cento. Contiamo di impiegarli per un servizio giornaliero di 180 chilometriĀ». Percorreranno 700mila chilometri allā€™anno. Si confida nello spit modale: 8mila passeggeri al giorno ĆØ lā€™ambizioso obiettivo.

Tiemme, due elettrici per il servizio di un diesel…

Lā€™esperienza di Tiemme si traduce nellā€™utilizzo di due veicoli su siena. Lā€™AlĆ© di Rampini, in servizio dal febbraio 2014. Finora hanno percorso 73mila chilometri ciascuno. Il risparmio sul carburante ĆØ naturalmente significativo:Ā«Costano 0,16 euro al chilometro contro i 0,22 di un dieselĀ», cosƬ Sassoli. La manutenzione? Poca roba, Ā«praticamente nullaĀ». Ma cā€™ĆØ un problema, che scaturisce dal sistema di ricarica esclusivamente plug-in: Ā«Hanno unā€™autonomia di 130 chilometri, vale a dire 6,5 ore di servizio al giorno. Per svolgere il servizio di autobus diesel, ne servono due elettriciĀ».

Bottazzi di Tper nel ruolo di outsider

Ā«Elettrico non ĆØ solo autobus elettrici, ĆØ anche rete filoviariaĀ», cosƬ Andrea Bottazzi, grande sostenitore delle trazioni a gas:Ā«Stiamo lavorando per avere metano prodotto da spazzatura di Bologna. Nel frattempo tutta la rete di filobus ĆØ alimentata da fonti rinnovabiliĀ». Il parere sull’elettrico ĆØ poco clemente: Ā«Negli anni ā€™90 abbiamo avuto diverse esperienze con lā€™elettrico, tutte negative. Siamo arrivati a pagare 3 euro al chilometro per un minibus da 6,5 metriĀ». Un problema, quello dei bus a batteria con ricarica plug-in, a cui si puĆ² ovviare tenendo ben presente una logica di sistema: Ā«Bergamo ĆØ sulla buona strada. LƬ lā€™autobus elettrico ĆØ un’entitĆ  inserita in un sistemaĀ».

23 Byd per Torino, e Gtt ĆØ ancora in gara

Torino ha messo a gara 19 elettrici, assegnati a Byd, a cui si ĆØ sommato un ulteriore acquisto di quattro mezzi. L’avvio dell’esercizio ĆØ previsto per l’autunno 2017, secondo le parole del responsabile ingegneria di manutenzione Gtt Davide Sasia. Ā«Siamo in questo momento in fase di gara: abbiamo appena bandito una nuova gara per sette autobus da 6,5 metri e 13 sotto i 9 metriĀ».

Il futuro secondo Asstra

In unā€™Europa che corre verso lā€™elettrico, il nostro paese inizia insomma a muovere i primi passi. Ma quali sono le prospettive prefigurate da Asstra? Eccole: lā€™obiettivo ĆØ togliere dalla strada 6.500 autobus vecchi nei prossimi 16-18 mesi e sostituire circa 2mila autobus lā€™anno nei prossimi 16 anni. CosƬ si legge nel comunicato diramato dallā€™associazione di categoria in occasione del convegno bergamasco. Del resto, le direttive europee parlano chiaro: almeno il 25 per cento dei nuovi autobus deve essere a trazione alternativa al diesel. La scelta ĆØ ampia: ctg, biometano, ibridiā€¦ ed elettrici. Motivo per cui ĆØ stato appena messo in campo un documento di raccomandazioni per la fornitura di autobus elettrici.

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