Latina, nuovo contenzioso sulla gara per il trasporto pubblico. Schiaffini torna dal Consiglio di stato
Schiffini Travel contro il comune di Latina. Una nuova querelle si consuma attorno al bando per il trasporto pubblico della città laziale, affidato al raggruppamento di imprese Ccs, composto da Cialone, Cilia e Sac Mobilità (che gestisce il servizio ormai da un anno). Il Consiglio di stato aveva dichiarato inadeguata l’offerta di Schiaffini. A distanza […]
Schiffini Travel contro il comune di Latina. Una nuova querelle si consuma attorno al bando per il trasporto pubblico della città laziale, affidato al raggruppamento di imprese Ccs, composto da Cialone, Cilia e Sac Mobilità (che gestisce il servizio ormai da un anno). Il Consiglio di stato aveva dichiarato inadeguata l’offerta di Schiaffini. A distanza di mesi, la società ha proposto un procedimento per la revoca di tale decisione, rivolgendosi sempre al Consiglio di stato. Ora il comune si costituisce in giudizio contro l’azienda di trasporto.
Trasporto pubblico Latina, una controversia giudiziaria
Schiaffini Travel, fondata nel 1950, è un’azienda di noleggio concessionaria dei servizi urbani di una serie di comuni laziali. La notizia è riportata su Latina Oggi. Nel febbraio scorso la sentenza del Consiglio di stato aveva condannato Schiaffini Travel a pagare 5mila euro al Comune, in seguito a una lunga battaglia di fronte al Tar. Con tale decisione si sanciva l’esclusione di Schiaffini Travel dalla possibilità di aggiudicarsi il bando, ritenendone “inadeguata” l’offerta. La notifica dell’azione di revocazione è stata notificata al comune nel mese di agosto, a diversi mesi di distanza.
Schiaffini Travel escluso dalla gara per il tpl di Latina
I motivi dell’esclusione di Schiaffini Travel? Erano già stati evidenziati dal Tar, che aveva sottolineato come l’azienda avesse 33 mezzi al posto dei 44 richiesti dal bando. Inoltre, i mezzi corti da 7-8 metri messi a disposizione da Schiaffini (13 in totale) non risultano corrispondenti alle esigenze di servizio. Ora, di fronte al Consiglio di stato, l’azienda prova a scrivere una nuova pagina.