Latina a gara, il gestore (prorogato) Atral non ci sta: palla al Tar
Dopo sei anni di gestione Atral in proroga, il Comune di Latina pubblica la gara d’appalto per il tpl: l’azienda non ci sta, e parte il ricorso al Tar. Nei giorni scorsi Atral si è rivolta così al tribunale amministrativo del Lazio, chiedendo l’annullamento, previa sospensione cautelare, del bando da 26 milioni di euro per […]
Dopo sei anni di gestione Atral in proroga, il Comune di Latina pubblica la gara d’appalto per il tpl: l’azienda non ci sta, e parte il ricorso al Tar. Nei giorni scorsi Atral si è rivolta così al tribunale amministrativo del Lazio, chiedendo l’annullamento, previa sospensione cautelare, del bando da 26 milioni di euro per sei anni. L’udienza si terrà a breve: del resto, la scadenza per la presentazione delle domande cade il 28 luglio, mentre il 3 agosto è fissata la seduta per l’apertura delle buste.
Atral cammina a suon di proroghe
Il servizio è scaduto da sei anni, un lasso di tempo in cui si è proceduto con continue proroghe: quattordici in tutto, secondo quanto si legge su Latinaoggi. Ora il sindaco Damiano Coletta ha deciso di mettere finalmente in campo il nuovo bando, che contiene elementi di novità come il sistema di controllo dei tempi di percorrenza, l’estensione delle linee a quartieri finora non raggiunte e l’aumento della frequenza delle corse. Atral contesta, innanzitutto, la voce relativa alla remunerazione per l’azienda vincitrice, che sarebbe parametrata su una rete non aggiornata e sul contributo regionale che viene deciso di anno in anno.
Atral-Comune: una relazione complicata
Sempre secondo la testata pontina, il sistema delle proroghe avrebbe fatto decollare il costo del servizio a 30 milioni di euro negli ultimi sei anni, una cifra superiore a quella della base di gara. Di sicuro la presa di posizione di Atral contribuisce ad inasprire i rapporti, già difficili, tra l’azienda e il comune. In passato l’ente non ha mancato di elevare al gestore diverse contestazioni, mentre Atral, nel corso degli anni, ha presentato tre decreti ingiuntivi per un totale di 1,8 milioni di euro, lamentando ritardi nei pagamenti dei servizi. Ora si aggiunge una nuova tegola, sotto forma di contestazione da parte dell’azienda verso la mossa del Comune che ha deciso (finalmente!) di andare a gara.