Venerdì 10 maggio, nella cornice della terza e ultima giornata di NME – Next Mobility Exhibition, si è tenuta la seconda tappa del 2024 del Mobility Innovation Tour, dedicata alla transizione energetica nella media e lunga percorrenza, che vede un presente e un futuro a biogas, batterie e idrogeno.

Già, perché se il percorso di elettrificazione delle flotte per il tpl è ormai cosa avviata, per la media e lunga percorrenza i progetti di ricerca e sviluppo sono in pieno svolgimento e puntano a un mix di tecnologie. Autonomia, ricarica (possibilmente rapida), capacità passeggeri e TCO nel mirino: abbiamo analizzato le tecnologie disponibili e quelle all’orizzonte, con Francesco Romagnoli, Servizio ambiente, energia e affari tecnici Anav; Michele Perotti, coordinatore dell’Osservatorio sulla mobilità sostenibile Agici; Cristina Maggi, direttrice H2IT; Andrea Incondi, Managing Director Italy FlixBus; Guido Ucci, Italy Retail Sales Manager Iveco Bus e Giovanni Tosi, Product Manager Solaris Bus & Coach

Il racconto del Mobility Innovation Tour a NME

Ad aprire le danze Francesco Romagnoli, Anav, che ha fatto il quadro delle alimentazioni attualmente disponibili a seconda delle classi e tipologie di servizi, dei provvedimenti europei in itinere (euro 7 e road map verso le emissioni zero) e le possibili soluzioni a breve, a partire dai biocarburtanti.

LA PRESENTAZIONE DI FRANCESCO ROMAGNOLI, ANAV

Quindi la palla e il microfono è passato a Michele Perotti, Agici, per uno spaccato delle emissioni di CO2 in Italia in capo al segmento bus, la fotografia del parco mezzi italiano a lunga percorrenza, le opzioni di decarbonizzazioni sul tavolo, gli scenari futuri di evoluzioni delle motorizzazioni in Classe II e III e, last but not least, una panoramica delle infrastrutture a servizio di questo mondo.

LA PRESENTAZIONE DI MICHELE PEROTTI, AGICI

Talvolta viene visto un po’ come l’elefante nella stanza: c’è, ma per svariate ragioni si fa finta di non vederlo: è l’idrogeno, vettore energetico che ha tanto da dire e dare al mondo dei trasporti lato sensu e in quello del trasporto persone. Chi meglio di Cristina Maggi, direttrice H2IT, associazione italiana idrogeno, poteva delineare lo stato dell’arte, le sfide, le prospettive e le opportunità della tecnologia a idrogeno nell’ambito del trasporto in autobus, in media e lunga percorrenza e perché no, anche in terreno urbano?

LA PRESENTAZIONE DI CRISTINA MAGGI, H2IT

Dunque voce a un top player della lunga percorrenza come FlixBus, presente con il Managing Director Italy Andrea Incondi, che ha racconterà l’impegno dell’azienda per la sostenibilità e i progetti in corso e in rampa di lancio, come il lancio nel 2025 del coach H2 a idrogeno, sulle trazioni alternative: la terza via caldeggiata da FlixBus è quella del mix tecnologico.

«Abbiamo una partnership con Daimler per realizzare una batteria di durata e autonomie superiori. Poi stiamo lavorando sul progetto Hyfleet per sviluppare un coach a idrogeno fuel cell. L’idrogeno è la soluzione che secondo noi ha maggiori potenzialità ma servono iniziative per incentivarne l’acquisto e lo sviluppo», ha dichiarato Incondi.

LA PRESENTAZIONE DI ANDREA INCONDI, ANAV

La tavola rotonda

Dunque sul palco hanno trovato posto anche Guido Ucci, Italy Retail Sales Manager di Iveco Bus e Giovanni Tosi, Product Manager Solaris Bus&Coach per una tavola, o meglio tavolina rotonda, così da affrontare la tematica della transizione energetica in classe II e III anche dal punto di vista dell’industria.

Market leader italiano, Iveco Bus è costruttore full liner: la tecnologia non manca di certo per affrontare a petto in fuori le sfide della transizione energetica, ma ci sono sono i nodi da sciogliere – e sono prettamente infrastrutturali – per portare le trazioni alternative (elettrico e idrogeno, ma non dimentichiamoci del gas e del bio-gas), anche nella media e lunga percorrenza.

Entrando maggiormente in quella che è l’offerta di Iveco Bus, Ucci ha sottolineato la presentazione, proprio a NME, del Crossway Mild Hybrid normal floor, che segue le altre versioni ibride e che va a braccetto con il Crossway Elec presentato al Busworld. Crossway, dunque, ma anche Daily entrambi a batteria e a gas, e seppur ancora relegato al Classe I, l’E-Way a idrogeno.

Solaris, invece, è stato il primo costruttore a puntare sull’idrogeno (con Sasa a Bolzano) e ha diverse consegne a portafoglio, a Bologna per Tper su tutte, oltre che avere una solida presenta lato elettrico. Ecco, come dicevamo, c’è una questione infrastrutturale: le tecnologie – elettrico e idrogeno – non mancano per la media (e volendo lunga) percorrenza, per quanto ci sia un tema di autonomia aperto, ma c’è carenza di infrastrutture di ricarica sul territorio, sia in generale sia pensate ad hoc per gli autobus, ha sottolineato Tosi. Che ha chiuso l’intervento ricordando come Solaris abbia lanciato da poco una nuova piattaforma (modulare, sia batterie che fuel cell) e una nuova generazione di Interurbino.

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