La tragedia della A13, il social bus sharing e gli accorgimenti di sicurezza
Di fronte ad una tragedia della strada che ha causato numerose vittime non si può non osservare un doveroso silenzio, in primis per rispetto a chi non è più tra noi. Tuttavia l’incidente dell’autostrada A13 tra Bologna Interporto e Altedo che ha visto coinvolto un’utilitaria, un camper su cui viaggiavano le tre vittime (una coppia […]
Di fronte ad una tragedia della strada che ha causato numerose vittime non si può non osservare un doveroso silenzio, in primis per rispetto a chi non è più tra noi.
Tuttavia l’incidente dell’autostrada A13 tra Bologna Interporto e Altedo che ha visto coinvolto un’utilitaria, un camper su cui viaggiavano le tre vittime (una coppia di 32 e 29 anni e la loro figlioletta di 5 mesi) e un pullman che rientrava dal Lucca Comics può essere un momento di riflessione affinché simili tragedie non si ripetano più.
La notizia ha avuto ampio risalto anche sui telegiornali nazionali e sui principali quotidiani.
Con questo articolo vogliamo tentare di dare un modesto contributo di pars costruens ai dibattiti che si leggono in particolare sui social networks. Questo perché gli incidenti che vedono coinvolti autobus (nonostante, come emerso in un recente studio, siano appena il 6 per mille dei casi…), non solo in Italia generano dibattiti e polemiche che in alcuni casi finiscono poi per coinvolgere inevitabilmente anche la committenza e gli organizzatori dei viaggi.
Autobus per il Lucca Comics. Da sempre
L’autobus coinvolto nell’incidente era un autobus organizzato con la formula del “social bus sharing” ossia della vendita del posto singolo a persone che non si conoscono precedentemente tra di loro. In pratica l’organizzatore precostituisce un gruppo e commissiona poi lo svolgimento del servizio ad un bus operators terzo. E questa modalità del social bus sharing con vendita on line del posto singolo ha avuto in Italia negli ultimi dieci anni proprio le sue prime applicazioni pratiche su larga scala proprio con il Lucca Comics.
Questo perché gli operatori del Social Bus Sharing riescono ad offrire un’offerta Swing che riesce a coprire con grande flessibilità un picco di domanda di mobilità verso/da Lucca (città al di fuori dei principali itinerari autostradali e su ferro) che gli operatori su gomma di linea della Medio/lunga percorrenza, così come il trasporto ferroviario non riescono a coprire
Le criticità del sistema: doppio viaggio in notturna
Uno dei motivi del grande successo della formula del social bus sharing per il Lucca Comics è la possibilità che tale modalità offre di raggiungerlo “in giornata” evitando il pernottamento a Lucca e dintorni. Manco a dirlo alberghi e bed and breakfast del territorio sono sold-out da mesi e c’è chi prenota addirittura di anno in anno.
Tuttavia questa formula fa sì che il viaggio di andata avvenga di notte o comunque anche per la media percorrenza nelle primissime ore del mattino, essendo l’orario di arrivo a Lucca generalmente previsto per le 9 del mattino. Per distanze maggiori, come per le partenze dal sud Italia la partenza è addirittura anticipata alla sera prima.
La ripartenza da Lucca è prevista genericamente nella fascia oraria delle 19 per cui anche per la media percorrenza il viaggio si concluderà inevitabilmente a tarda ora.
In tutto questo se è vero che al visitatore/passeggero si evita di dover guidare prima e dopo l’evento si richiede un impegno non indifferente in termini di fatica all’autista.
Autista d’autobus e importanza del riposo
Da un punto di vista formale questi viaggi vengono organizzati con un periodo di sosta di almeno 9h a Lucca. Alcuni bus operator, anche quando i loro autobus sono dotati di cuccetta pretendono la camera da riposo per l’autista. Questo perchè anche se il bus è dotato di cuccetta il riposo per il conducente non è facile visto che il pullman parcheggiato affianco potrebbe essere messo in moto ad esempio per operazioni di piccola manutenzione o per altre situazioni simili.
Il vero problema è reperire camere da riposo per gli autisti a Lucca o dintorni in giornate che vedono gli alberghi fare sold-out. Manco a dirlo qualora l’autobus non sia dotato di cuccetta fornire la camera da riposo è obbligatorio. E per un autobus con capienza media da 50 posti la camera da riposo incide mediamente per solo 1€/pax o poco più.
Autobus per eventi. Il secondo autista
Inoltre anche quando la 561/06 non prevede obbligatoriamente la presenza del secondo autista la committenza potrebbe richiedere se non imporre la presenza del secondo autista.
Anche in questo caso il costo spalmato su 50 passeggeri inciderebbe di pochissimi euro a passeggero (circa 3€/pax). Manco a dirlo soprattutto quando parte del viaggio si svolge in notturna la presenza del secondo autista o dell’autista di spinta aumenta notevolmente la sicurezza.
E l’accompagnatore? Una sicurezza
Ai fini della sicurezza può rivestire un ruolo importante anche il tour leader, non solo per la security a bordo del bus. La presenza dell’accompagnatore sgrava l’autista del compito (e del relativo stress) di dover fare l’appello alle fermate di carico e al momento di ripartenza dalle soste nonché da Lucca per il rientro. Sui giornali e sui siti web grande importanza è stata data al fatto che parte dei passeggeri del bus coinvolto fossero minorenni. Nelle concitate fasi dei soccorsi e del post emergenza il tour leader può avere un ruolo molto importante. Ancora di più se i passeggeri sono prevalentemente minorenni o neomaggiorenni.
Anche in seguito ad alcuni noti fatti di cronaca da anni le forze dell’ordine dedicano grande attenzione al settore delle gite scolastiche in autobus con controlli mirati. Ciò ha creato un innalzamento medio del livello della qualità (e manco a dirlo della sicurezza). E non bisogna dimenticarsi che la sicurezza nel mondo del trasporto in autobus deve essere intesa non solo come quella dei trasportati e del conducente ma bensì come quella di tutti gli utenti della strada.
Bus sharing: bello, ma con accortezze
La modalità del Social Bus Sharing in Italia viene declinata ormai per varie tipologie di eventi come quelli sportivi e musicali o enogastronomici e ha indubbiamente contribuito a rilanciare l’uso dell’autobus non di linea tra i giovani ponendolo come una soluzione di smart mobility.
Alcune delle criticità di un sistema che offre indubbi vantaggi come la riduzione dell’uso dell’auto privata individuale (e dei relativi rischi) come abbiamo visto sono risolvibili con semplicità dagli operatori del settore semplicemente erodendo di pochi €/pax i loro margini.