La Spezia sempre più elettrica col filobus. In formato maxi!
di Stefano Alfano A La Spezia, città filoviaria per eccellenza, il filobus sarà sempre più protagonista. Presto saranno acquistati infatti 18 nuovi filobus. Dopo la presentazione della nuova rete filoviaria in occasione della “seconda giornata del filobus”, svoltasi il 13 luglio scorso, il comune ligure ha annunciato il rinnovo del parco filoviario. E nello stesso […]
di Stefano Alfano
A La Spezia, città filoviaria per eccellenza, il filobus sarà sempre più protagonista. Presto saranno acquistati infatti 18 nuovi filobus. Dopo la presentazione della nuova rete filoviaria in occasione della “seconda giornata del filobus”, svoltasi il 13 luglio scorso, il comune ligure ha annunciato il rinnovo del parco filoviario. E nello stesso tempo ha presentato, nel recente convegno del 23 novembre 2018, i risultati della sperimentazione di SmartBUS, l’autobus elettrico dotato di supercapacitori con ricarica automatica al capolinea.
Il filobus a La Spezia, una storia importante
La storia del filobus a La Spezia è importante, e oggi si arricchisce di un nuovo capitolo. La nuova amministrazione guidata dal sindaco Pierluigi Peracchini intende infatti acquistare 18 filobus, di cui sei snodati, di 18 metri di lunghezza, e 12 tradizionali, da 12 m. Per la prima volta nella storia del trasporto pubblico spezzino, entreranno in esercizio veicoli snodati a grande capacità, dotati delle più recenti tecnologie come IMC (In Motion Charging), oltre che a dotazioni quali climatizzazione, videosorveglianza, pianale ribassato, postazione per i diversamente abili. Quindi, anche sulla rete spezzina i nuovi filobus non saranno più dotati di motogeneratore diesel, ma di pacchi batterie che potranno garantire la marcia di normale esercizio anche senza rete aerea, in modalità wireless. Saranno quindi adattate le banchine di fermata e potenziate le sottostazioni. Per questi interventi il comune parteciperà a un apposito bando del Ministero dei Trasporti.
Una nuova linea filoviaria?
Atc avrà quindi a regime una flotta di 20 filobus da 12 metri e 6 snodati, non dimenticando i filobus Bredabus del 1988. Non solo. Potendo, grazie alla tecnologia IMC, impiegare i filobus anche fuori rete, si fa strada l’ipotesi di una nuova linea filoviaria che colleghi il quartiere Fossitermi di La Spezia a Lerici, dove verrebbe installato un punto di ricarica rapida. Il percorso riprenderebbe parte del percorso della linea L, e per il quartiere di Muggiano il filobus sarebbe un gradito ritorno. I filobus extralarge possono essere impiegati sulla linea per Lerici soprattutto nei mesi estivi, aumentando notevolmente la capacità di carico della linea.
Anche nuovi autobus ibridi per La Spezia
Nell’estate 2019, inoltre, diminuirà l’età media del parco: entreranno in esercizio 15 nuovi bus ibridi, e sarà realizzato un bando di evidenza pubblica per il noleggio di altri 20 bus ibridi. Gianfranco Bianchi, presidente di Atc, ha poi precisato che a breve ci saranno altre novità, come l’adozione di tornelli su mezzi che saranno collegati in tempo reale con la bigliettazione elettronica, e il rinnovo del contratto con i vigilantes.
Un passo indietro, nella storia…
Il filobus fece la sua prima apparizione nel capoluogo ligure nel febbraio 1906, quando a titolo sperimentale fu inaugurata la linea la Spezia – Fezzano, con quattro vetture prodotte da Turrinelli. La sperimentazione si concluse poi nel 1909. Il filobus tornò a Spezia il 28 gennaio 1951, e negli anni ’60 la rete raggiunse l’estensione massima con tre linee in esercizio, uno sviluppo della rete di 24,4 km e una lunghezza di esercizio di 25, 2 km. Le linee 1 e 3, in pratica linee circolari, avevano capolinea a Pegazzano e Chiappa, passando per Canaletto e Migliarina, cambiando numero a seconda della direzione di marcia. La linea 2 ( Cadimare – Muggiano), impegnava le vie dirette a Portovenere e a Lerici, e fu soppressa nel 1978.
Gli anni d’oro del filobus
Tra il 1951 ed il 1963 furono acquistate 40 vetture, dai Fiat 668 agli Alfa 900 e 910 ed infine agli Alfa 1000, vetture moderne, che furono poi predisposte per l’agente unico e rimasero in esercizio fino al 1985, anno di temporanea chiusura della filovia. Nonostante alcune voci di smantellamento dell’impianto, la Fitram (poi Atc) pensò invece di prolungare la vita operativa di alcuni filobus Fiat 668, che vennero ricarrozzati in lega leggera da Mauri. Un progetto decisamente innovativo, che fu esteso anche ai quattro 668 acquistati da Amt Genova nel 1977.
I filobus col climatizzatore
Molto attenta all’evolversi della tecnica e decisa al mantenimento dell’impianto filoviario, Atc presentò il 26 novembre 1988 ben 14 filobus Bredabus 4001, di linea moderna e dotati di climatizzazione per il comparto passeggeri, uno dei primi esempi realizzati in Italia. Oggi, dopo 30 anni, buona parte dei filobus Breda è in esercizio, sulla linea 1. Anche la linea aerea fu rinnovata, con la nuova tiranteria in teflon. Sempre nel 1988 fu testato il prototipo filoviario della lunghezza di 18 metri, per la città di Seattle. Nel 2014 furono acquistati 8 Solaris Trollino bimodali, e dal 2016 la linea 1, dopo alcuni anni di interruzione, viene di nuovo percorsa dai filobus. Nuovi filobus per una mobilità sempre più green, a La Spezia. 112 anni dopo il primo esercizio sperimentale, il filobus sarà ancora il protagonista del trasporto pubblico spezzino.