Lo Stato francese, ancora una volta, e’ andato in soccorso diĀ Sncf, l’azienda pubblica del trasporto ferroviario. Dopo un’indiscrezione trapelata sul quotidiano “Les Echos”, il ministero dell’Economia ha confermato la cancellazione di altri 10 miliardi di euro di debito dell’azienda il 31 dicembre scorso. L’operazione era prevista nell’ambito della riforma ferroviaria del 2018 che puntava a ripianare 35 miliardi di euro di debito. L’obiettivo, secondo il testo, era quello di rafforzare “sostanzialmente la struttura finanziaria dell’azienda” e di “migliorare le performance operative”. Lo scorso anno Parigi aveva gia’ provveduto a cancellare 25 miliardi di debiti in accordo con l’Unione europea. Per quest’ultima tranche, invece, il ministero ha spiegato che “mettera’ in atto un meccanismo di ‘prestiti specchio’ identici traĀ SncfĀ Reseau e la Cassa del debito pubblico, al termine del quale lo Stato si sostituira’ alĀ SncfĀ Reseau come debitore”.

La situazione dell’operatore ferroviario Sncf resta critica

Tuttavia,Ā SncfĀ e’ ancora lontana dal risanamento completo della sua situazione debitoria. Gli scioperi di massa del personale dell’azienda avvenuti fra il 2019 e il 2020 contro la riforma del lavoro hanno messo in ginocchio l’operatore pubblico, che in seguito ha dovuto affrontare la crisi del coronavirus e le conseguenti restrizioni. Una situazione che ha completamente stravolto i piani iniziali del governo. Nel 2019, prima dell’inizio di questo periodo travagliato, il debito totale dell’azienda aveva gia’ raggiunto i 60 miliardi. Nel primo semestre del 2020, soprattutto a causa della prima serrata imposta per fronteggiare la pandemia, il debito e’ aumentato di 3 miliardi di euro ma, grazie all’intervento dello Stato, ha ormai raggiunto “solo” 38,4 miliardi e quindi, secondo il settimanale “Le Point”, dovrebbe presto scendere a 28 miliardi. Una somma che resta comunque considerevole, soprattutto visto che per il 2021 erano previsti investimenti per 11,5 miliardi di euro, di cui il 40 per cento da coprire con fondi propri.

Sncf, gli stipendi in bilico…

Gli aiuti statali rappresentano una boccata d’ossigeno per laĀ Sncf, come affermato anche dal suo presidente, Jean-Pierre Farandou. Secondo “Les Echos”, peraltro, il dirigente avrebbe recentemente dichiarato di essere stato “obbligato” a chiedere dei prestiti “sul mercato finanziario per poter pagare gli stipendi di dicembre”. Gia’ in difficolta’ a causa della sua complessa situazione finanziaria, oraĀ SncfĀ deve anche affrontare la recente apertura alla concorrenza del mercato ferroviario francese, che ha visto Trenitalia diventare il primo operatore straniero ad entrare della rete d’oltralpe sulla tratta Parigi-Lione-Milano. L’ingresso di Trenitalia nel trasporto su rotaia, tuttavia, sembra essere solo il primo, visto l’interesse manifestato anche dalla spagnola Renfe.

In primo piano

Articoli correlati

Ragioni e richieste: il 18 luglio ĆØ sciopero dei trasporti

Le organizzazioni sindacali Uiltrasporti, Fit-Cisl e Filt Cgil hanno proclamato uno sciopero di 4 ore per giovedƬ 18 luglio, che coinvolgerƠ tutte le lavoratrici e i lavoratori del trasporto pubblico locale a seguito della rottura delle trattative con le associazioni aziendali. La nota della Segrete...
News