Iveco E-Way, nuove prestazioni di autonomia: 543 km con carica completa
L'azienda di trasporti tedesca Verkerhrsbetriebe Bachstein, in Bassa Sassonia, ha testato l'autonomia dell'Iveco E-Way. Il risultato è un record eccezionale: 543 chilometri con una singola carica, in 48 ore, certificato da TÜV Nord.
L’azienda di trasporti tedesca Verkerhrsbetriebe Bachstein, in Bassa Sassonia, ha testato l’autonomia dell’Iveco E-Way. Il risultato è un record eccezionale: 543 chilometri con una singola carica, in 48 ore, certificato da TÜV Nord.
Iveco E-Way, il record di autonomia in Germania
L’Iveco E-Way ha mostrato nel test, in condizioni operative reali, nuove prestazioni di autonomia e di affidabilità, e dunque tutti i vantaggi del trasporto a zero emissioni .
Il test, effettuato lo scorso luglio, ha avuto luogo in due giorni, dalle 5:30 alle 16:00. Il veicolo da 12 m, dotato di un pacco batterie da 335 kWh, ha percorso senza problemi 543 chilometri. Certificato da TÜV Nord, il record conferma l’eccellenza di Iveco Bus nel campo della mobilità elettrica. Con il 3% di carico residuo al fine del test, l’autobus avrebbe potuto spingersi ancora oltre, grazie al suo basso consumo: 0,61 kWh/km.
Il commento sul risultato
“Avevamo già completato un primo test sulla nostra pista di prova percorrendo già 527 chilometri su una singola carica. Siamo lieti di questo nuovo record, eseguito questa volta da un cliente in condizioni operative reali. Dimostra la capacità di Iveco E-Way di andare ancora oltre” dice
Stéphane Espinasse, Brand Leader Iveco Bus.
“Non ci credevo, ma ora sono orgoglioso di aver compiuto questa impresa su percorsi urbani e suburbani nella regione di Braunschweig nelle missioni scolastiche“, ha affermato Malte Seek, l’autista.
Per Jan Behrendt, CEO di Verkerhrsbetriebe Bachstein, questa è una vera sfida per i conducenti: “Sono loro a tenere il volante e gestire l’intero veicolo. Grazie alla telematica di bordo, sanno in ogni momento cosa possono e non possono fare. Per me questo record prevede bene il futuro dell’elettromobilità”.