Sarà operativo nel 2023 in Sardegna il primo progetto pilota nazionale di un impianto per la produzione di idrogeno verde, basato sulla tecnologia Power to Gas (P2G).

Nell’area industriale di Sestu (Città metropolitana di Cagliari) sorgeranno un parco di autoproduzione di energia elettrica da fonte rinnovabile (fotovoltaico) e un elettrolizzatore in grado di produrre ossigeno e idrogeno partendo dall’acqua. Sull’impianto da 500-1000 kW ha investito Italgas, in collaborazione col Politecnico di Torino e il Centro Ricerche CRS4 della Regione Sardegna. L’ha confermato stamane a Cagliari l’amministratore delegato della società italiana specializzata nell’attività di distribuzione del gas, Paolo Gallo, a margine di un incontro nella sede della Fondazione di Sardegna, per la consegna di mille computer a 45 scuole primarie dell’isola.

Paolo Gallo AD Italgas

«Abbiamo deciso di promuovere questo progetto pilota in Sardegna», ha precisato Gallo, «che ha lo scopo è di produrre idrogeno verde da fonti rinnovabili, perché qui abbiamo le reti più avanzate a livello nazionale, perché sono le più nuove e sono nate già con l’idea di essere completamente digitali e già predisposte in futuro per la distribuzione anche di gas diversi al gas metano. Pensiamo, ad esempio, in particolare al bio metano, che potrà essere disponibile nei prossimi anni e poi, quando i costi saranno economicamente sostenibili, anche dell’idrogeno».

«Faremo un piccolo impianto fotovoltaico che produrrà idrogeno attraverso un processo di elettrolisi, che verrà stoccato e potrà essere utilizzato per la mobilità, per alimentare alcuni autobus nel Comune di Sestu, ma anche per l’industria», ha prospettato l’ad di Italgas.

«Infine, si utilizzerà l’idrogeno mescolato con il metano nelle nostre reti, per servire i clienti allacciati alla nostra rete Ne ho parlato stamane con l’assessora regionale all’Industria, Anita Pili», ha aggiunto Gallo, che ha così chiosato: «Il progetto l’abbiamo già ingegnerizzato e ora siamo in una fase autorizzativa e speriamo già nel corso di quest’anno di avviare la cantierizzazione. La costruzione richiederà un anno, un anno e mezzo e potrebbe vedere la luce nel 2023, in modo da iniziare con le prime sperimentazioni».

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