Itabus in Italo. “Una buona notizia per l’Italia”: il commento dell’economista Andrea Giuricin
L’acquisizione di Itabus da parte di Italo è un passo importante per l’intermodalità treno – bus a lunga percorrenza in Italia. E come sottolinea l’economista Andrea Giuricin, docente di Economia dei trasporti presso l’Università Bicocca e CEO di Tra consulting, l’intermodalità è “estremamente utile per un paese come l’Italia, che vede una popolazione relativamente diffusa […]
L’acquisizione di Itabus da parte di Italo è un passo importante per l’intermodalità treno – bus a lunga percorrenza in Italia.
E come sottolinea l’economista Andrea Giuricin, docente di Economia dei trasporti presso l’Università Bicocca e CEO di Tra consulting, l’intermodalità è “estremamente utile per un paese come l’Italia, che vede una popolazione relativamente diffusa ed un’infrastruttura ferroviaria ad alta velocità con circa un terzo dei chilometri rispetto a Francia e Spagna (oltre 3000 chilometri)”.
Italo – Itabus: un operatore sempre più integrato
Nel nostro paese, prosegue Giuricin, “molte piccole/medie città italiane non hanno la possibilità di essere collegate alla rete principale ferroviaria. Anche per tale motivo, l’acquisizione di Itabus da parte di Italo è importante. Non tanto solo per Italo, che allarga la propria catchment area, ma per tutta l’Italia che vede una migliore connettività tramite un operatore sempre più integrato“.
Si tratta di un’acquisizione che impatta sensibilmente sull’evoluzione del mercato dei bus a lunga percorrenza, che “vede una sempre maggiore concentrazione con pochi grandi operatori capaci di raggiungere sempre più destinazioni”.
I vantaggi del bus a lunga percorrenza sul treno
“Il bus a media-lunga percorrenza riesce a raggiungere segmenti di mercato che il treno non riesce a coprire perché la minore numerosità di posti del bus permette di servire bacini di domanda molto più piccoli e diffusi – conclude Giuricin -. Si crea inoltre una strategia unica per servire al meglio le esigenze del consumatore, limitando la rottura di carico che esiste per sua natura in servizi multimodali”.