Isuzu Novociti Volt, il bus elettrico di carattere
Isuzu Novociti Volt. Un mercato che non potrà che crescere. Parliamo dei bus elettrici da otto metri, oggi penalizzati da un mercato non ancora decollato nel quale, complice l’impatto della batteria e la scarsa competizione, il segmento dei corti paga lo scotto di un delta prezzo iniziale che vede i midibus ancora più svantaggiati dei […]
Isuzu Novociti Volt. Un mercato che non potrà che crescere. Parliamo dei bus elettrici da otto metri, oggi penalizzati da un mercato non ancora decollato nel quale, complice l’impatto della batteria e la scarsa competizione, il segmento dei corti paga lo scotto di un delta prezzo iniziale che vede i midibus ancora più svantaggiati dei 12 metri rispetto alle controparti diesel. Ma le cose sono destinate a cambiare. La nicchia dell’8 metri, anche in virtù del suo ruolo eminentemente a misura di centro storico, non potrà che trasferirsi nel perimetro elettrico. Isuzu ha presentato al Busworld 2019 il Novociti Volt, che dopo le traversie del 2020 sbarca ora sul mercato italiano, dove è commercializzato da Officine Mirandola. Luminosità interna, potenza, facilità di manutenzione si guadagnano voti lusinghieri. Il rivale da battere? Al momento, Rampini, che nel segmento dell’8 metri elettrico si è ritagliato, a pieno titolo, un ruolo di primo piano.
Isuzu Novociti Volt, le misure
L’Isuzu Novociti Volt è un animale da centro urbano. Derivati a parte, i costruttori con questa taglia a listino, in ambito e-mobility, si contano sulle dita di una mano. C’è il già menzionato Rampini e c’è il conterraneo Karsan. C’è (quasi) Solaris, che ha annunciato per la seconda metà dell’anno il lancio di un nuovo modello da 8,9 metri. Il raggio d’azione è quello dei vicoli tortuosi dei centri urbani, dei servizi navetta e di quelli a chiamata. Tutti ambiti in cui economicità d’esercizio e circolo di sterzata estremamente ridotto possono veramente fare la differenza.
Isuzu Novociti Volt, una nicchia in crescita
Insomma, il turco si inserisce in una nicchia di mercato che per l’Italia risulta essere fondamentale, fatta di mezzi che si inseriscono alla perfezione nel reticolo urbano dei nostri centri storici. Centri storici caratterizzati da strade strette in cui la circolazione, il più delle volte, sarà consentita solo a mezzi a zero emissioni.
A bordo del Novociti Volt, che abbiamo avuto modo di provare in quel di San Pietro di Morubio, sede di Officine Mirandola, c’è posto per un massimo di 48 passeggeri, di cui 21 seduti. Trovano posto su un mezzo che sfiora gli ottomila millimetri (7.957, per l’esattezza). Spicca la larghezza di 2.463 mm, cioè 40 millimetri al di sotto della sagoma massima consentita. Particolarmente contenuto l’interasse: 4.259 millimetri. Una misura che consente raggi di volta davvero molto molto contenuti. Il peso totale complessivo del Isuzu Novociti Volt? 11.600 chili.
Isuzu Novociti Volt
Convince il moderno design esterno della carrozzeria, dove si nota una particolare attenzione alla fanaleria anteriore e posteriore e alle coperture del comparto batterie e aria condizionata posizionate sul tetto. Si apprezzano le ampie vetrate laterali apribili nella parte superiore, che regalano luce e potenziano la vivibilità interna. Il modello che presentiamo dispone di ben tre sportelli di accesso al vano motore posteriore (uno apribile verso l’alto e due laterali apribili a bandiera), uno sportello per l’accesso al punto di ricarica batterie e uno sportello zona conducente. La cintura bassa si muove in corrispondenza dei due assi, ed è accompagnata dagli spoiler al tetto che regalano design moderno e high tech.
A bordo del Isuzu Novociti Volt
Saliamo a bordo. L’accesso è facilitato dal pianale ribassato. Siamo di fronte a un vero e proprio low floor che presenta solo nella parte posteriore, in prossimità del pentaposto, un paio di gradini a nascondere il piccolo ingombro del motore elettrico. Il modello presentato in queste pagine dispone di due porte di servizio, anteriore rototraslante a un battente e centrale a due ante rototraslanti. Il tutto completato da rampa manuale a ribaltina facilmente azionabile, idonea per la salita delle carrozzelle. In optional è offerta anche la versione a controllo elettrico.
A bordo ci stanno un massimo di 48 passeggeri sulla versione con batteria più contenuta, 43 su quella con batteria al top. 21 le sedute disponibili. I sedili a cantilever semplificano la pulizia dell’abitacolo. Veramente pregevole la luminosità sul posteriore, dove l’ampia finestratura è resa possibile dalla collocazione al tetto dell’intera dotazione di batterie. Qui il pavimento è rivestito in materiale antiscivolo.
Il motore del bus elettrico
Cuore pulsante del Isuzu Novociti Volt è il Sumo Md firmato da Tm4. Un brand che, per quanto non esattamente mainstream, fa parte del gruppo Dana, la società statunitense di prodotti per l’industria automobilistica con un fatturato di 10 miliardi dollari. Il motore, lo stesso adottato da Karsan sull’Atak Electric, sviluppa una potenza massima di 255 chilowatt e un picco di coppia di 2.355 Newtonmetro. Un dato cospicuo, vicino a quello dei motori diesel 13 litri che muovono i truck pesanti.
Si tratta di un livello di coppia che alla guida si sente eccome, e che garantisce uno spunto e quella reattività che sul misto cittadino significa sicurezza e affidabilità. Anche perché l’andamento della curva di coppia sui motori elettrici, come noto, non è quella classica di un motore endotermico che cresce e poi si rompe a metà scala e si sfarina all’aumento dei giri motore. Qui la coppia è costante su tutto l’arco di utilizzo.
Le batterie e le dotazioni
L’intera dotazione di batterie è collocata al tetto. Sui moduli campeggia la firma di Catl, il più grande produttore mondiale, mentre la formula è quella Lfp, una garanzia di affidabilità dal momento che è quella monopolista sul mercato cinese, dove sono concentrati qualcosa come il 98 per cento dei bus elettrici al mondo. Due le opzioni in termini di capacità: 211 o 269 kWh. Una quantità considerevole, vicina a quei 300 kWh che costituiscono oggi lo standard sui 12 metri. Basti pensare che i competitor, sull’8 metri, si fermano molto addietro (Rampini offre un massimo di 200 kWh, Karsan 220). E la ricarica? Rigorosamente via cavo, in due modalità: a corrente alternata (22 kW di potenza, fino ad 8 ore per il pieno) o a corrente continua (e qui si arriva a 150 kW, rendendo sufficienti un paio d’ore). La struttura portante è costituita da una monoscocca trattata in cataforesi. Alla struttura portante sono flangiate le sospensioni pneumatiche anteriori e posteriori, entrambe caratterizzate da due soffietti ad aria e due ammortizzatori idraulici. Non può mancare il sistema di inginocchiamento laterale. I freni sono a disco azionati da un doppio sistema pneumatico e presentano Abs, Ebs ed Esp. Sempre pneumatico l’azionamento del sistema sterzante. Sempre in tema di sicurezza è giusto ricordare la possibilità di avere il sistema di rilevamento incendio vano motore e il sistema di autoestinzione. Per alcune aziende potrebbe risultare comodo avere i sensori di parcheggio, la videocamera posteriore, anteriore, interna o esterna nonché il sistema per il riconoscimento autista e il rilevamento del punto cieco.