Irizar i6S Efficient Hydrogen: avamposto di futuro. Autonomia? 1.000 chilometri
Il coach a idrogeno Irizar è stato la prima donna del Busworld 2023. Ora lo abbiamo visto in azione. Il prototipo è omologato, ma è in arrivo una versione (molto) aggiornata. Demo testing entro fine 2025. Ha catalizzato l’attenzione al Busworld di ottobre 2023, anche se di fatto non si tratta di nulla più che […]
Il coach a idrogeno Irizar è stato la prima donna del Busworld 2023. Ora lo abbiamo visto in azione. Il prototipo è omologato, ma è in arrivo una versione (molto) aggiornata. Demo testing entro fine 2025.
Ha catalizzato l’attenzione al Busworld di ottobre 2023, anche se di fatto non si tratta di nulla più che un prototipo (gran parte delle cui specifiche tecniche sono peraltro mantenute sotto stretto riserbo). Del resto, si tratta del primo esempio di coach fuel cell firmato da un costruttore europeo. E una versione aggiornata è in fase di sviluppo, con inizio dei demo testing previsto entro fine 2025.
La redazione di AUTOBUS ha avuto l’opportunità di approfondire il modello a Ormaiztegi durante una presentazione dedicata alla giuria del Sustainable Bus Award (di cui facciamo parte) nei mesi scorsi.
La gamma iS6 Efficient di Irizar
L’Irizar i6S Efficient Hydrogen è stato sviluppato da Irizar (anzi: è ancora in corso di sviluppo) con una stella polare: garantire prestazioni paragonabili ai Classe III diesel in termini di capacità di passeggeri e bagagli.
Un piccolo passo indietro. La gamma i6S Efficient, a cui appartiene il nostro concept a idrogeno, è stata lanciata nel 2022. Segni distintivi? 950 kg in meno di peso a vuoto (grazie anche all’impiego di materiali compositi), un salto in avanti del 30 per cento in termini di aerodinamica (anche se il Cx non è noto) consentito da un lavoro di cesello sulla curvatura del parabrezza. La gamma promette di tagliare i consumi nella misura del 13 per cento.
Il coach a idrogeno di Irizar: dal prototipo all’aggiornamento
A caratterizzare la serie Efficient ci sono anche le nuove tecnologie di connettività firmate Datik, al tempo del lancio parte del gruppo Irizar, a settembre 2024 passata sotto l’ombrello della tech company israeliana Optibus. Ad ogni modo, dati e le statistiche sull’utilizzo del veicolo sono archiviati sul cloud per massimizzare la redditività, ottimizzare la pianificazione del percorso e ridurre al minimo i costi di manutenzione.
Veniamo al nostro prototipo a idrogeno (a tutti gli effetti omologato, sottolineano da Irizar). Ha raggiunto un’autonomia di quasi 1.000 km con un solo pieno, garantiscono dalla casa. La configurazione interna prevede 55 posti passeggeri, oltre al conducente e alla hostess. Dal punto di vista delle prestazioni, è dotato di un motore elettrico con una potenza di picco di 400 kW (360 kW continui) e una coppia massima di 2mila Nm.
Durante la marcia a bassa velocità, la fuel cell fornisce potenza e le batterie lavorano al minimo. Durante circolazione ad alta velocità, per esempio su tratti autostradali, il rapporto tra i due componenti si inverte: il grosso della potenza proviene dagli accumulatori, che viene costantemente mantenuta carica dal modulo a cella a combustibile.
Le (poche) specifiche tecniche divulgate dal gruppo sono quelle ascrivibili al resto della gamma i6S Efficient: ecco infatti il sistema frenante Ebs3 firmato Zf (Wabco), lo sterzo elettroidraulico, le sospensioni anteriori indipendenti (assale Zf Rl82Ec) e lo Zf A133 dietro. Configurazione chiaramente ereditata dalla gamma i6S Efficient diesel.
Il prototipo è equipaggiato con una gamma completa di sistemi di sicurezza, tra cui Abs, Asr, Aebs, Bfd, Ecas, Tpms, Ldws, Esc, Fcw, e sistemi avanzati come il riconoscimento dei segnali stradali, il controllo intelligente degli abbaglianti e il monitoraggio della distanza di sicurezza. È disponibile su richiesta un sistema di mirrorcams. Inoltre, la tecnologia Magic Eye monitora il livello di attenzione del conducente, rilevando microsonni, distrazioni e l’uso del cellulare.
L’i6S Efficient Hydrogen è dotato di un sistema di riscaldamento ad acqua (convettori e pompa di calore) e di un resistore dei freni che contribuisce al riscaldamento. Il sistema di climatizzazione, di nuova generazione, reca la firma di Hispacold ed è stato progettato per migliorare l’efficienza energetica e ridurre il peso complessivo del veicolo, con l’impianto di purificazione dell’aria eCo3 disponibile su richiesta (anch’esso proveniente dagli stabilimento dell’azienda sorella).
Il prototipo visto a Bruxelles, e che abbiamo avuto modo di provare in Spagna, pesa circa 2 tonnellate in più rispetto alla versione diesel.
Obiettivi: meno peso, più idrogeno
Tuttavia, come anticipato in apertura, i lavori sono in corso in vista del lancio di una nuova generazione del veicolo. Obiettivo: ridurre la differenza di peso a un valore compreso tra 1 e 1,5 tonnellate, andando quindi a ‘tagliare’ oltre mezza tonnellata dalla tara attuale. La nuova piattaforma inizierà la fase di demo testing entro la fine del 2025. Tra le novità tecniche verrà introdotta una trasmissione a tre marce, mentre il motore sarà disponibile in due versioni di potenza: 260 o 380 kW.
Il veicolo sarà equipaggiato con una cella a combustibile da 150 kW (una riduzione rispetto ai 200 attuali) e un modulo batteria da 45 o 60 kWh per l’accumulo temporaneo di energia. L’autobus sarà in grado di immagazzinare fino a 86 kg di idrogeno, compresso a 700 bar (una prima nel mondo autobus). Un significativo passo avanti rispetto ai 56 chili trasportabili sulla versione vista al Busworld e provata in Spagna. Il nodo principale nella progettazione e riprogettazione del modello riguarda la collocazione delle batterie, che oggi sottraggono spazio nelle bagagliere. I tecnici Irizar stanno lavorando per spostare almeno una parte dei moduli a ridosso dei passaruota, in modo da liberare il più possibile spazio nella parte centrale dell’interasse.
A precisa domanda, il management Irizar ha dichiarato che lo sviluppo dell’i6S Efficient Hydrogen è interamente sostenuto da investimenti e risorse del gruppo Irizar, senza sovvenzioni ascrivibili a progetti europei o partnership esterne.
Riccardo Schiavo