Investimenti nel tpl? Non dimentichiamo autisti e retribuzioni
di Gianluca Celentano (conducente bus) La volontà di un riordino del trasporto pubblico locale pare stia trovando consensi favorevoli nonostante il periodo pandemico. Le proposte e gli investimenti per la conversione al green mobility ne sono un chiaro segnale, così come le strategie manageriali e i gemellaggi tra storiche realtà del tpl con l’obiettivo di […]
di Gianluca Celentano (conducente bus)
La volontà di un riordino del trasporto pubblico locale pare stia trovando consensi favorevoli nonostante il periodo pandemico. Le proposte e gli investimenti per la conversione al green mobility ne sono un chiaro segnale, così come le strategie manageriali e i gemellaggi tra storiche realtà del tpl con l’obiettivo di migliorarne la funzionalità.
Un cambiamento cruciale per un settore delicato e suscettibile agli eventi politici e dove il tema della “socialità” sarà al centro della discussione. Si parla quindi di investimenti, ma nel contesto non è ancora chiaro il ruolo futuro dei tanti vettori privati impegnati nel turismo. Infatti i dati ottimistici sulla pandemia fanno presagire l’uscita dallo stato d’emergenza.
Va ricordata l’importanza di tutelare il bacino privato di autisti polivalenti e professionali, pur riconoscendo che vi sono piccole realtà che per rimanere a galla stravolgono le regole del mercato.
Conducenti, retribuzioni, infrastrutture
In diverse occasioni, come conducente, ho ammesso che necessita anche un cambio di mentalità nel comparto dei trasporti, quindi un rinnovo delle regole e una valorizzazione del personale alla guida. Se è importante la selezione dei conducenti, lo sarebbe anche un chiaro feedback nei confronti dei gruppi che sottoscrivono un noleggio per il turismo. In realtà, in un periodo di vera o presunta carestia di autisti, questo tema dovrebbe essere posto all’apice dei progetti di rinnovo del noleggio, sia come investimento futuro, sia per riavvicinare e includere il conducente nell’evoluzione del settore. Le parti sociali potrebbero fare molto di più per attenuare le giuste lamentele sui piazzali delle rimesse, soprattutto quelle riguardanti le società che mirano esclusivamente al profitto ignorando le richieste dei conducenti. Le retribuzioni sono il primo tema rovente e nodo da sciogliere, seguiti dall’impegno giornaliero. Oggi, del resto, con le retribuzioni ferme da vent’anni e più, anche i solerti conducenti extra UE, mi confidano di sentirsi molto in imbarazzo.
Un cambiamento all’insegna delle linee guida europee, seppur per certi versi criticabili, eviterebbe i “pressapochismi” del bel paese, ma per ottenerlo è necessario davvero un grande investimento, non solo nell’ecologia ma anche nelle infrastrutture.
Marco, referente di un’organizzazione dell’autotrasporto AGORA’ 2.0 MT, pone sul piatto diverse problematiche conosciute anche nel settore del trasporto persone. Ad esempio, il fatto che la trafficata autostrada del Brennero sia ancora prevalentemente a due corsie crea molte difficoltà ai mezzi pesanti, così come le consolidate cattive abitudini degli automobilisti. Per chi è al volante l’elenco delle limitazioni architettoniche e infrastrutturali del nostro antico paese è davvero lungo e ascoltare l’autista dovrebbe essere un passaggio sensato oltreché un segnale di rinnovamento concreto per tutti. Abbassare i piani stradali nei sottovia dei ponti laddove non sia possibile la ricostruzione, una cultura del rispetto già alle scuole elementari verso le regole del CdS, la certezza dei corsi di recupero punti e un clima più disteso, farebbero già la differenza anche nei grandi centri urbani infestati dai velocissimi monopattini senza regole.
Molti conducenti confidano in un cambio di rotta e di poter usufruire di organi di controllo e polizia più comprensivi verso chi opera nel campo della viabilità pesante e collettiva, quindi meno propensi a sanzionare come mera ed esclusiva soluzione, per altro redditizia, per le casse pubbliche. Anche gli onerosi ticket imposti ai torpedoni la dicono lunga sulla reale volontà di ridurre il traffico privato. Davide, esperto di noleggio, mi racconta che in Germania la polizia è collaborativa più che repressiva e ti accompagna nelle località di sosta dedicate ai bus senza sanzionarti. Le tariffe? Poche decine di euro.
Progetti di formazione e valorizzazione conducenti?
Poter seguire un giovane durante un tirocinio alla guida sul bus è un‘esperienza che personalmente gratificherebbe me e i miei colleghi e, su questo aspetto, importanti società si stanno già muovendo con apprezzabili risultati.
Se alcune importanti società partecipate di tpl offrono contrattazioni ineccepibili, ma non al passo coi tempi, ci sono realtà che stanno finalmente investendo anche sulla meritocrazia. In una certa misura, in settori opposti, aziende come Autoguidovie o new entry quale Itabus hanno scelto di fare la differenza puntando quanto meno sulla qualità del servizio e possibilmente sulla valorizzazione del personale.