Un 2024 da record (un po’ per tutti), la ripresa delle trazioni a gas, l’importanza dei sussidi. Il tutto intrecciato con le strategie Iveco Bus. Questi i temi affrontati da Gianluca Annunziata, Business Director Italia di Iveco Bus da inizio 2023, che abbiamo incontrato ad IBE Rimini 2024. Una fiera dove il gruppo ha esposto il primo Crossway LE Elec destinato a circolare in Sardegna per la flotta ARST, dove saranno destinati oltre 100 unità.

gianluca annunziata iveco bus

Iveco Bus tra 2024 e 2025: parola a Gianluca Annunziata

Siamo ormai a fine 2024. Che anno è stato per Iveco Bus in Italia?

Prima di parlare del 2024, partirei dal 2023, che è stato un anno record per il settore e per il nostro gruppo. Anche a livello globale è stato l’anno in cui Iveco Bus ha fatto il risultato migliore della sua storia. 

A livello Italia, il settore ha segnato una crescita generale e Iveco Bus ha registrato dati in crescita in tutti i segmenti, con dati importanti per quanto riguarda gli urbani.

Nel 2024 abbiamo iniziato a vedere numeri impattati dai fondi Pnrr in quanto sono la conseguenza delle grandi gare andate in aggiudicazione nel 2023. Ci aspettiamo di chiudere l’anno in una posizione di leadership nel segmento degli urbani, un ambito in cui siamo cresciuti molto specialmente nel segmento elettrici. 

E guardando a dopo san Silvestro? Che 2025 vi aspetta?

L’anno prossimo ci aspettiamo in primis di confermare il trend di crescita. In secondo luogo, vedremo a livello di settore un’inversione di proporzioni tra urbano ed extraurbano rispetto a quanto abbiamo visto negli ultimi anni: il Classe I farà registrare più immatricolazioni del Classe II. 

Gianluca Annunziata, Iveco Bus: il rilancio del gas

Spostando l’attenzione dalle consegne alle gare?

Il 2024 ha visto un numero sempre significativo di gare, anche piccole. Ci sono state più gare di quelle che ci saremmo aspettati. L’elemento significativo è la crescita del gas: due terzi dei volumi a gara, tenendo insieme urbano ed interurbano, sono stati veicoli a gas. È uno sviluppo consacrato dalla gara Consip in uscita, a indicare che se il settore da una parte riconosce ormai l’elettrico, dall’altra vede nel gas una tecnologia ancora più che valida.

Capitolo sussidi: passare all’elettrico implica, anche sul medio termine, la necessità di livelli di sussidi strutturalmente più alti rispetto al passato?

Questo è il tema principale su cui si assestano le richieste dei costruttori alle istituzioni. L’elettrico da solo, considerando i costi d’acquisto e i numeri del parco circolante da sostituire, non può andare a coprire le esigenze di rinnovo delle flotte. 

La risposta è sì, la scelta dell’elettrico è una scelta che non può prescindere dalla disponibilità di fondi e richiede un sostegno da parte delle istituzioni. Ma quello legato all’acquisto di veicoli e infrastrutture è solo un tema. L’altro tema è quello del supporto agli operatori, che auspichiamo, sotto altre tipologie di agevolazioni: il riconoscimento di differenziali di costi, meccanismi incentivazione sull’uso di veicoli a emissioni zero nell’ambito delle gare di servizio, sovvenzioni extra per coprire il gap che la vendita dei biglietti da sola non può coprire, supporto sulla formazione del personale alle nuova tecnologie…

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