INTERVISTA / Guido Molese, Direttore Generale Tecnobus: il viaggio del Gulliver
Prosegue il piano di rilancio del Gulliver e dell’intera Tecnobus, sotto la guida di Paolo Marini. E da qualche mese la squadra si è rafforzata con l’esperienza di Guido Molese, nei panni di Direttore Generale, a destra in foto. Nuova fabbrica prossima all’apertura, partnership industriali e all-in sulla mobilità last mile… Trent’anni di storia, oltre […]

Prosegue il piano di rilancio del Gulliver e dell’intera Tecnobus, sotto la guida di Paolo Marini. E da qualche mese la squadra si è rafforzata con l’esperienza di Guido Molese, nei panni di Direttore Generale, a destra in foto. Nuova fabbrica prossima all’apertura, partnership industriali e all-in sulla mobilità last mile…
Trent’anni di storia, oltre 200 milioni di chilometri percorsi, un prodotto sui generis: il Gulliver. Un mini-minibus elettrico – scusate il gioco di parole – di poco più di 5 metri, completamente Low Floor e con sistema di sostituzione delle batterie in pochi secondi. Sono queste alcune delle peculiarità e dei punti di forza di Tecnobus e del suo piccolo ‘gigante’. Da quando Paolo Marini ha rilevato l’azienda si è visto il cambio di passo: una nuova fabbrica di 25mila metri quadri prossima all’inaugurazione (si tratta dell’ex stabilimento Valeo di Ferentino, provincia di Frosinone), partnership strategiche (con Next Modular Vehicles e May Mobility), idee chiare e l’arrivo di un professionista esperto come Guido Molese, prima come Direttore Commerciale e Affari Istituzionali prima e, ora, come Direttore Generale.
L’idea regina è quella di diventare leader in Italia e in Europa nel segmento del trasporto dell’ultimo miglio, dove il Gulliver si candida a essere veicolo cucito su misura per le nuove esigenze di mobilità.
L’ex Atac e Industria Italiana Autobus (giusto per citare due esperienze nel curriculum di Molese), ci racconta il perimetro di un disegno che man mano sta prendendo sempre più forma. Buona lettura!
Partiamo da lei, Guido: è in Tecnobus da una manciata di mesi, dopo l’esperienza nella ex IIA: che realtà ha trovato?
«Sono arrivato in Tecnobus a novembre, sposando il progetto dell’Amministratore delegato Paolo Marini e trovando una realtà molto interessante, pioniera nella produzione di autobus elettrici: la prima flotta è stata realizzata nel 1993 a Firenze e nel 2004 a Roma. Quando Marini ha acquisito l’azienda l’obiettivo era chiaro: rilanciare il brand, concentrandosi sulla mobilità dell’ultimo miglio e il Gulliver è adatto – per non dire perfetto – per i profili di missione last mile, i piccoli comuni e i centri storici».
Ecco, a breve parleremo del prodotto. Prima, però, ci racconti quali sono (stati) i principali investimenti per il rilancio del brand?
«In primis la riorganizzazione delle linee produttive, partnership e l’acquisto di un nuovo stabilimento a Ferentino (l’ex Valeo, ndr): entro l’anno ci trasferiremo nella nuova sede di 25mila metri quadri. Inoltre, stiamo portando avanti sviluppi e innovazioni sui nostri veicoli, con nuovi modelli previsti per il 2026».
Può anticiparci qualcosa sui modelli del 2026?
«Ci sarà un aggiornamento estetico, una rivisitazione del design, di più per il momento non dico… portate pazienza!».

Avete altre novità in arrivo?
«Sì, a breve lanceremo un programma di usato garantito, seguendo il modello del settore automobilistico: faremo revamping. Quindi, in sostanza, rimetteremo a nuovo veicoli usati, sostituendo componenti chiave come motore, assali e batterie, offrendo una garanzia di due anni. Questo permetterà ai clienti di avere un ingresso più accessibile nella mobilità elettrica».
State anche aggiornando la tecnologia del Gulliver?
«Sì, stiamo lavorando per migliorare il powertrain e il pacco batterie così da ottenere prestazioni complessive migliori, soprattutto in termini di autonomia. Vogliamo mantenere il sistema di sostituzione rapida delle batterie (battery swapping, ndr) che è una nostra peculiarità, nostro punto di forza e vantaggio competitivo. Inoltre, stiamo sviluppando nuove batterie al litio e un nuovo motore più leggero e performante, coinvolgendo anche altre realtà rispetto ai nostri storici fornitori»
Ma state valutando altre tipologie di trazione, come l’idrogeno?
«Seguiamo con attenzione gli sviluppi dell’idrogeno, per farci trovare pronti quando il mercato lo richiederà, ma per ora la nostra attenzione è sulla guida autonoma e sull’elettrici».
Come vi posizionate rispetto alla concorrenza nel segmento dei minibus?
«La concorrenza non manca di certo, anzi, ma siamo gli unici in questo segmento a offrire un pavimento totalmente ribassato per tutta la lunghezza del veicolo, senza gradini, il che rappresenta un vantaggio competitivo. Abbiamo 30 anni di esperienza e milioni di chilometri percorsi dai nostri veicoli. La concorrenza cresce, ma siamo pronti a difendere la nostra posizione».
Pensate che la mobilità last mile crescerà nei prossimi anni?
«Sì, le città stanno ripensando la mobilità. I nostri veicoli, compatti ma capienti, possono coprire missioni attualmente svolte da mezzi più grandi, riducendo costi e impatto sul tessuto urbano».