Quattro assi di forza, trasporto di massa su gomma, l’imperativo di aumentare lo share modale e il ruolo che i progetti Bus Rapid Transit si prestano a giocare in questa chiave, favorendo l’aumento della velocità commerciale.

E ancora: l’incoerenza normativa delle misure che regolano l’esercizio dei 24 metri, la proiezione dei costruttori verso un ruolo di partner piuttosto che di venditori di veicoli, le tendenze tecnologiche in ambito di infrastrutture di ricarica e il flash charging come soluzione innovativa per l’elettrificazione di linee portanti.

Questi alcuni dei temi della tappa Mobility Innovation Tour tenutasi martedì 28 maggio a Genova, nel salone di rappresentanza di Palazzo Tursi (ospiti del “Convegno Nazionale Programmazione, Esercizio e Gestione di Reti di Trasporto”, patrocinato dal Comune di Genova e promosso dall’Istituto Internazionale delle Comunicazioni), dove il focus è stato sul ruolo giocato dalle infrastrutture, siano essere materiali o immateriali (software) nell’evoluzione della mobilità.

Il Mobility Innovation Tour è promosso dalla rivista AUTOBUS in collaborazione con il DITEN dell’Università di Genova, rappresentato dal professor Riccardo Genova.

Il Brt e il futuro del trasporto pubblico

Flavio Grazian, project manager Knowledge & Innovation di UITP, nonché coordinatore del progetto eBRT2030, connesso da Bruxelles, ha illustrato come il Bus rapid transit abbia la sua cifra essenziale nel combinare sistematicamente infrastrutture, veicoli e operazioni per fornire un servizio di alta qualità, grazie a corsie dedicate, priorità semaforica e imbarco rapido dei passeggeri. Ha evidenziato la rapida crescita dei sistemi BRT a livello globale (più di 50 città in Europa con sistemi BRT attivi e funzionanti, quasi metà delle quali in Francia) e le sfide specifiche del contesto europeo, come lo spazio limitato nelle città storiche e la necessità di un approccio integrato per migliorare la capacità della rete esistente.

Tra gli elementi da tenere presente, sempre secondo UITP, il fatto che in Europa “I sistemi BRT possono rappresentare un’opportunità unica per dare impulso alla riprogettazione dell’intera rete di autobus, ma non svolgono lo stesso ruolo dirompente visto in America Latina o, più recentemente, in Africa”.

E il Brt è tra le innovazioni previste dal progetto dei quattro assi di forza di AMT Genova, presentato da Fabio Gregorio, Responsabile Innovazione Servizi e Tecnologie. Con un obiettivo: “Aumentare la velocità commerciale, vero driver per l’attrattività del servizio”.

Tra i temi menzionati da tutti gli operatori, l’impossibilità di ottenere una sostituzione 1 a 1 degli autobus diesel con elettrici. Start Romagna, secondo quanto dichiarato dal Responsabile Progetti Speciali e Innovazione Tecnologica Stefano Sirri, mira a elettrificare una quota di 15-18 per cento cella flotta entro il 2028, incrementando le potenze disponibili nei quattro depositi aziendali da 1,5 a ben 9 MWh. Ciò comporterà “un aumento dei turni macchina, con gli elettrici, del 26 per cento”, così Sirri.

E progetti innovativi, tra cui quello filoviario, sono in essere anche in casa TUA, rappresentata dal direttore tecnico Paolo Sportiello. Presente anche Piero Sassoli, Direttore Generale di Tiemme.

24 metri, flash charging, approccio olistico, approccio life cycle

Giovanni Tosi, Product Manager di Solaris Bus Italia, gruppo che a Genova fornirà 112 filobus per impiego sui quattro assi di forza, ha affrontato le sfide normative relative agli autobus bi-articolati, consentiti in Italia solo fino ai 24 metri, laddove il grosso dell’offerta dei costruttori è composta da veicoli (leggermente) oltre quella misura.

Federica Balza, Energy Mobility Solutions Sales Infrastructure Engineer di IVECO BUS ha presentato l’approccio olistico della divisione Energy Mobility Solutions per supportare i clienti in tutte le fasi di elettrificazione delle flotte. Una proposta coinvolta nel progetto di elettrificazione del tpl di Torino.

Filippo Passante, Operating Unit Manager Italy, Business Unit Grid Integration di Hitachi Energy, ha evidenziato l’efficacia del flash charging come unica tecnologia capace di garantire la sostituzione 1 a 1 dei bus diesel con quelli elettrici. Hitachi Energy sarà del resto protagonista a Genova della prima implementazione della tecnologia, già rodata tra Ginevra, Nantes e Brisbane, in Italia (seguirà Vicenza).

Giuseppe Amari, Head of eMobility di Siemens Italia (parte in causa nella conversione all’elettrico dei depositi genovesi Mangini e soprattutto Cornigliano)ha posto l’accento sulla necessità di una pianificazione basata sui costi life cycle, superando la logica Capex vincente in fase di elargizioni di fondi Pnrr.

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