Industria Italiana Autobus, tre aziende presentano offerta per rilevare il gruppo
Industria Italiana Autobus (IIA) potrebbe passare di mano già nelle prossime settimane. Come riportato da Il Mattino “dopo le numerose indiscrezioni dei mesi passati, emerge da fonti ministeriali che non vengono confermate ufficialmente ma neppure smentite la presenza di tre manifestazioni di interesse per l’acquisizione di quote dell’azienda con sedi a Bologna ed in valle […]
Industria Italiana Autobus (IIA) potrebbe passare di mano già nelle prossime settimane. Come riportato da Il Mattino “dopo le numerose indiscrezioni dei mesi passati, emerge da fonti ministeriali che non vengono confermate ufficialmente ma neppure smentite la presenza di tre manifestazioni di interesse per l’acquisizione di quote dell’azienda con sedi a Bologna ed in valle Ufita, in Irpinia“. Si tratta di un’improvvisa accelerazione del percorso per l’ingresso di un socio privato nella compagine della Industria Italiana Autobus. Due delle tre manifestazioni di interesse presentate presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy provengono da società già presenti con propri insediamenti in provincia di Avellino: i gruppi Sira di Valerio Gruppioni e Seri Industrial.
Industria Italiana Autobus, le offerte
La Sira ha investito già da alcuni anni nell’area industriale di Nusco: prima ha rilevato e rilanciato la fallita Almec – dando vita al progetto della Sirpress, che occupa oltre cento addetti specializzati nella pressofusione dell’alluminio quindi ha partecipato, con i tedeschi della Schlote e della Bohai Trimet, al progetto della Sai, impegnata nelle lavorazioni meccaniche di precisione sui getti pressofusi realizzati proprio dalla Sirpress. In seguito alla decisione del gruppo Schlote di cedere le proprie quote, Gruppioni è intervenuto per garantire il salvataggio dell’azienda, acquisendo il pacchetto di maggioranza dell’azienda. Oggi, il gruppo Sira detiene l’80% della Sai, passata da Schlote Automotive Italia a Sira Automation Industry. Il gruppo Seri Industrial, quotato in borsa e specializzato nella produzione di accumulatori di energia, controlla la Repiombo di Calitri. Fino agli anni scorsi, il gruppo casertano controllava pure la Ics di Pianodardine, distrutta da un incendio nel settembre del 2019 e mai ripartita, e la Fib Sud di Nusco, chiusa nel 2020.
Industria Italiana Autobus, c’è l’offerta di Caetano bus
La terza manifestazione di interesse sarebbe stata presentata, invece, dal gruppo portoghese Caetano bus, già impegnato in una partnership con la Industria Italiana Autobus per avviare la produzione e la commercializzazione in Italia di autobus urbani a idrogeno basati sulla tecnologia Fuel Cell Toyota e un sistema H2.City Power Kit messo a punto proprio dalla società portoghese.
La Sira di Valerio Gruppioni presenta l’offerta migliore
Sempre secondo il quotidiano il Mattino si che che “Dalle indiscrezioni che provengono da fonti ministeriali, emergerebbe che sarebbe stato il gruppo Sira di Valerio Gruppioni a presentare l’offerta migliore per l’acquisizione di un pacchetto di quote della società che, con sedi a Bologna ed in valle Ufita, è impegnata nella gestione del polo unico nazionale di produzione degli autobus.
Industria Italiana Autobus, la parola al ministero
Le tre manifestazioni di interesse sarebbero, ora, al vaglio del Ministero delle imprese e del Made in Italy che dovrebbe, già nel corso delle prossime settimane, esprimere una propria valutazione in merito. Solo in seguito a questo passaggio il cui esito potrebbe essere ufficializzato nel corso del prossimo confronto ministeriale sulla vertenza si potrà fare chiarezza sul nuovo assetto societario della Industria Italiana Autobus.
Il nuovo socio dovrebbe assicurare un intervento che si attesta sui trenta milioni di euro. L’azienda potrebbe rimanere a maggioranza pubblica anche se, almeno in questa fase, non trapelano notizie sulle quote che saranno rilevate dal nuovo partner e quale dei soci attuali cederò le proprie quote.
Al momento, Industria Italiana Autobus è a maggioranza pubblica grazie alla partecipazione di Invitalia, socio di maggioranza che detiene il 42,76% delle quote societarie e Leonardo con il 28,65%. L’unico socio privato è rappresentato dai turchi di Karsan, società specializzata nella produzione di autobus, che detiene il 28,59%.