Tornano gli scioperi in Industria Italiana Autobus. I sindacati: “Mancano investimenti”
Tornano gli scioperi in Industria Italiana Autobus. Sono state proclamate per venerdì 4 ore di stop sia a Flumeri che a Bologna, come decretatoda Fim, Fiom e Uilm. I lavoratori di Bologna, 190, marceranno in corteo fino alla sede della Regione. A Flumeri si è già tenuto un sit in martedì sotto la prefettura di […]
Tornano gli scioperi in Industria Italiana Autobus. Sono state proclamate per venerdì 4 ore di stop sia a Flumeri che a Bologna, come decretatoda Fim, Fiom e Uilm.
I lavoratori di Bologna, 190, marceranno in corteo fino alla sede della Regione. A Flumeri si è già tenuto un sit in martedì sotto la prefettura di Avellino.
Nel 2022 Industria Italiana Autobus si è piazzata al quarto posto per volumi di immatricolato nel mercato bus Italia (oggetto di un webinar del Mobility Innovation Tour che andrà in onda il 16 febbraio), con 199 autobus consegnati per uno share dell’8,5 per cento (il servizio completo sul numero di gennaio di AUTOBUS). Si è confermata al primo posto nel Classe I con 162 consegne (per quanto in calo del 47 per cento rispetto al 2021).
Industria Italiana Autobus, scioperi e richiesta di ricapitalizzazione
Il nuovo segretario bolognese della Fiom, Simone Selmi, ha recentemente dichiarato al Resto del Carlino: “La maggioranza della Iia è detenuta da Leonardo e dal ministero, la richiesta è quella di una ricapitalizzazione che sia legata a un piano industriale. L’ex Bredamenarinibus, infatti, ha un portafoglio pieno di commesse, ma liquidità solo per pagare i creditori, che oggi sono solo i lavoratori. Serve una svolta per iniziare a produrre”.
Questo il comunicato diramato da Fim Fiom Uilm Fismic UglM in data 6 febbraio:
Le lavoratrici e i lavoratori di Industria Italiana autobus si trovano ancora una volta a dover lottare per salvaguardare la continuità produttiva ed occupazione dell’azienda. Occorrono interventi urgenti per far ripartire la produzione e dare stabilità industriale all’unica azienda nazionale della costruzione di autobus.
Diversamente si rischia di perdere le commesse già acquisite e di non investire in nuove tecnologie e nuova occupazione in un settore, quello del trasporto pubblico, che è in forte espansione.
In questi anni le organizzazioni sindacali, le Rsu e i lavoratori hanno denunciato la mancanza di investimenti e una gestione non idonea al rilancio di IIA che ha portato allo stallo produttivo e quindi all’ennesima crisi di liquidità.
Le azioni messe in campo dall’azienda invece di superare la crisi e mettere i lavoratori nelle condizioni di svolgere la propria attività, hanno creato un clima di forte tensione.
Il riconoscimento dell’impegno e delle professionalità sono la base per poter rilanciare IIA. Il Governo e i soci hanno l’obbligo di individuare soluzioni definitive della crisi finanziaria e di aprire un confronto con le organizzazioni sindacali sugli investimenti per un reale rilancio dell’unico player nazionale a partecipazione pubblica.A tale scopo il Ministero delle imprese e del made in Italy deve convocare urgentemente il tavolo con azienda e organizzazioni sindacali più volte richiesto e sollecitato.
Per queste ragioni Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil, Fismic-Confsal e Ugl Metalmeccanici dichiarano un pacchetto di 8 ore di sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori di tutte le sedi di Industria Italiana Autobus. L’articolazione del pacchetto di 8 ore a carattere nazionale verrà definita dalle RSU e dalle strutture territoriali a livello locale.