E adesso sembra che Industria Italiana Autobus sia a un passo dai cinesi
Eravamo rimasti, giusto una manciata di giorni fa, all’infittirsi del giallo del futuro di Industria Italiana Autobus. L’ultimo capitolo aveva visto un nuovo, ennesimo colpo di scena con Seri Industrial messa in stand-by, il rilancio di Sitcar (Sira Industrial) e l’interessamento anche di realtà cinesi, a partire dal colosso Ccig (che ha incontrato al Ministero […]
Eravamo rimasti, giusto una manciata di giorni fa, all’infittirsi del giallo del futuro di Industria Italiana Autobus. L’ultimo capitolo aveva visto un nuovo, ennesimo colpo di scena con Seri Industrial messa in stand-by, il rilancio di Sitcar (Sira Industrial) e l’interessamento anche di realtà cinesi, a partire dal colosso Ccig (che ha incontrato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy il titolare Adolfo Urso), ma anche del produttore di light truck Shandong Tangujun Ouling Automobile Manufacture.
Bene, e adesso? Ecco, adesso sembra che Industria Italiana Autobus sia a un passo dal passare in mani ai cinesi di Ccig – come riportato da Il Resto del Carlino -, che starebbero lavorando in sinergia – per rilevare le quote pubbliche di Invitalia e Leonardo – con la casertana Seri Industrial. Fuori dai giochi, a sorpresa (ma ormai la vicenda è una sorpresa continua la cordata italiana e bolognese (e a Bologna IIA ha una delle sue due fabbriche), Sira Industrie in quanto l’offerta vincolante presentata “è stata ritenuta non soddisfacente dal governo sia per carenza del piano industriale sia per onerosità economica“.
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Nel mentre una delegazione del gigante del Paese del Dragone Ccig ha fatto un sopralluogo sia sede e di Bologna di Industria Italiana Autobus sia in quel di Valle Ufita, Flumeri, in provincia di Avellino, seconda fabbrica di IIA in Italia. Al fianco dei cinesi ci sarebbe il gruppo campano (di Caserta, come detto) facente capo alla famiglia Civitillo, che ha presentato un piano industriale, ribadendo peraltro il proprio interesse per il plant bolognese dove vorrebbe sviluppare la produzione.
E così, nonostante le rimostranze della Regione Campania – che per bocca del presidente Vincenzo De Luca ha ribadito la necessità che Industria Italiana Autobus rimanga, se non italiana, almeno pubblica… – e dei sindacati (e dei 600 lavoratori, ancora in attesa di sapere quale sarà il loro destino e se avranno ancora un lavoro…) che spingono per la non privatizzazione – sembra proprio che IIA vada verso i privati e gli stranieri. Insomma, si va verso una co-proprietà italiana (Seri) e cinese (Ccgi).
Segnatevi ora queste tre date: il 4 e il 5 luglio il ministro Urso sarà anche in visita in Cina, mentre il 29 luglio sarà la volta dalla premier Giorgia Meloni. Saranno questi i giorni decisivi e dell’annuncio ufficiale per il futuro di Industria Italiana (Cinese) Autobus?