Ora è ufficiale: il 98% delle quote di Industria Italiana Autobus sono state (s)vendute a Seri Industrial, che diventa sostanzialmente proprietario (quasi) unico del costruttore, con una fabbrica a Bologna e un’altra a Flumeri (Avellino). Il rimanente 2% del capitale sociale rimane nelle mani dello Stato, ovvero della controllata Invitalia. Una partecipazione simbolica: insomma, briciole.

Secondo quanto comunicato ufficialmente dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy di Adolfo Urso, la realtà di Vittorio Civitillo – ai vertici del Gruppo Seri – è stata “l’unico soggetto ad aver presentato un’offerta conforme alle previsioni del processo di cessione“. Di differente avviso praticamente tutti: i sindacati (tutti), gli esponenti della politica locale, sia campana che emiliano-romagnola (l’assessore Colla e il presidente Bonaccini) e nazionale (su tutti, la segretaria del Pd Elly Schlein e il leader di Azione, Carlo Calenda, ma anche diversi esponenti del Movimento 5 Stelle e anche un parlamentare irpino della stessa maggioranza, Gianfranco Rotondi, hanno storto il naso di fronte all’operazione).

In considerazione del pubblico interesse dell’importanza che ricopra Industria Italiana Autobus per l’asset di riferimento nella cornice dell’economia tricolore, il ruolo di Invitalia è focalizzato su eventuali operazioni pregiudizievoli dell’interesse sociale o che costituiscano inadempimenti all’accordo di cessione. L’accordo impegna Seri Industrial, tra l’altro, a non trasferire o dismettere la società o asset produttivi rilevanti e prevede la tutela degli attuali livelli occupazionali. Seri Industrial, peraltro, ha manifestato interesse a sviluppare partnership internazionali che possano accelerare il processo di innovazione tecnologica e di transizione verso la mobilità sostenibile. Un aspetto, quest’ultimo, che sembra guardare lontano a Est: il colosso cinese Ccig è più che interessato a saltare a bordo di IIA.

Insomma, Invitalia, con il suo 2%, affiancherà Seri nell’azionariato della società con un ruolo da garante. Staremo a vedere…

QUI LA NOTA UFFICIALE DI SERI INDUSTRIAL

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