Indcar Next, uno per tutti
La nuova gamma Next della Indcar conta al suo interno tre modelli, L8, L9 e L10, e numerose varianti. Un ventaglio così vasto che è davvero difficile non trovare quello che si cerca. Tra i punti cardine della nuova serie spiccano la flessibilità degli allestimenti e la dimensione del vano posteriore. La presenza della seconda […]
La nuova gamma Next della Indcar conta al suo interno tre modelli, L8, L9 e L10, e numerose varianti. Un ventaglio così vasto che è davvero difficile non trovare quello che si cerca. Tra i punti cardine della nuova serie spiccano la flessibilità degli allestimenti e la dimensione del vano posteriore. La presenza della seconda porta, inoltre, consente di configurare l’autobus in base alle reali richieste del cliente. Tra i plus spicca la possibilità di aumentare il vano bagagli di circa un metro cubo. La variazione di posti in base alla bagagliera si ottiene smontano i due biposti della penultima fila e traslando in avanti la struttura con il pentaposto e ultimi fila di biposti .
L’accesso all’interno, nella versione base, è assicurato dalla porta anteriore che è ricavata sullo sbalzo mentre in optional è disponibile anche la porta posteriore che funge anche da uscita di sicurezza. Quest’ultima può essere di emergenza maggiorata per incarrozzamento disabili nelle versione L8 mentre per la versione L9 è prevista la porta di servizio elettrica con larghezza 850 oppure la porta di servizio elettrica larga 1.150 millimetri per incarozzamento disabili (in questo caso si perdono due posti rispetto ai 37 previsti per il modello L9). In tutti i casi non viene mai penalizzato il vano bagagli in quanto la porta è posizionata sul passo. Grazie al pavimento completamente piano, possono essere ricavati fino a sei posti per le carrozzelle, ognuno dei quali occupa lo spazio di due biposto, che nel caso vengono dotati di sistema di sgancio rapido. La gamma è disponibile con tre diverse tipologie di porte e tutti i modelli sono omologati secondo la 66.02.
Come il Wing e il Cytios anche la nuova gamma Next si fregia degli inediti fanali e dell’impianto multiplex con pulsantiera digitale touch screen. Convincono gli interni ben curati e caratterizzati da linee pulite, con cappelliere di tipo aperte che ospitano sul lato inferiore gli altoparlanti per l’impianto audio/video, i gruppi di cortesia individuali con bocchette aria e luci a led, e sul lato superiore le file per l’illuminazione diffusa dell’abitacolo, a due livelli di luminosità. La nuova gamma è disponibile su meccanica Iveco, Man e Mercedes.
Nel caso della Stella, si parte dall’Atego 1224 equipaggiato con il motore Om 936, il 6 cilindri da 7,7 litri nella sua taratura ‘più tranquilla’ da 238 cavalli. Abbinato c’è, su richeista, il cambio automatizzato Mercedes PowerShift 3, oramai un must su tutta la nuova gamma Atego, in questo caso a otto rapporti (di serie è disponibile il cambio manuale). Le sospensioni anteriori sono meccaniche a molle paraboliche e posteriori pneumatiche con gestione elettronica del livello ed ammortizzatori idraulici. I freni, coadiuvati da un rallentatore elettromagnetico Telma, sono interamente a disco ed includono le funzioni di Abs, Asr ed Ebd. Le ruote, invece, sono da 235/75 montate su cerchi da 17,5 (per le versione L8ruota da 17,5” il veicolo L9 su Atego 1224 ha le ruote 19,5”). Sempre di serie c’è il dispositivo FleetBoard EcoSupport in grado di assistere il conducente in base allo stile di guida, dandogli indicazioni per una marcia più economica. L’impianto elettrico di tipo Can-bus agevola le operazioni di manutenzione e semplifica il layout del posto guida con un display centrale Lcd in grado di visualizzare le principali informazioni, segnalare le eventuali anomalie ed i guasti, nonché di trasmettere le immagini della telecamera di retromarcia. Gradevole nell’insieme il cruscotto, con una distribuzione dei comandi simile a quella di un’automobile. Buona la visibilità anteriore così come quella laterale attraverso gli specchi retrovisori ‘appesi’ ed a sbalzo.
Le eventuali versioni più corte, realizzate su Atego 1024 (o Iveco Cc100 da 8,7 metri), riducono di quattro posti le rispettive capienze. Insomma, un’unica piattaforma per innumerevoli varianti in grado di accontentare praticamente tutte le esigenze. Tre le lunghezze anche per le versioni su base Iveco. Si parte dal Next L8 da 8,6 metri realizzato sul telaio CC100 con il passo da 4,1 metri per una lunghezza totale di 8,6 metri e capace di trasportare tra i 27 e i 34 passeggeri. Stesso passo e stessa lunghezza anche per il modello L9 su meccanica CC150 mentre il top di gamma, battezzato L10 e capace di trasportare sino a 41 passeggeri, è realizzato sull’Iveco CC150 con il passo da 5.175 millimetri.
Con il varo del Next la proposta Indcar abbraccia la gamma Mobi (telaio Iveco 70C17 con due differenti passi) disponibile nelle versioni scuolabus e urbano. Pensato per la città anche il Cytios (Le e Rlf) sempre su meccanica Iveco Daily 70C. Stesso telaio anche per il rinnovato Wing, mentre si ‘sale’ all’Euromidi CC100 per il Mago 2.