Quello della transizione energetica è il tema centrale su cui ruotano presente e futuro del settore del trasporto pubblico, e non solo. La graduale messa al bando delle soluzioni diesel apre infatti a nuovi scenari. E se le soluzioni elettriche non hanno ancora fatto breccia, le motorizzazioni a gas si sono inserite o come soluzione ponte o in continuità con scelte diventate caratterizzanti in alcune zone del nostro Paese. Il segmento dei minibus, dal canto suo, non si è marginalizzato e in questo ultimo periodo ha cercato di mettersi in scia con le tecnologie già rodate sui mezzi di ‘grandi’ dimensioni. Tra i protagonisti spicca Indcar ormai leader indiscusso dei mini da città che da tempo propone a listino versioni a gas. Per vederle all’opera AUTOBUS è andata Mantova dove sono in esercizio cinque Indcar Mobi a gas targati Apam.

Indcar Mobi

«L’ampliamento del volume delle bombole garantisce maggiore autonomia», dichiara Claudio Garatti, amministratore delegato di Apam, «un elemento essenziale per il profilo di missione che questi mezzi sono chiamati a coprire».

Indcar Mobi a gas su base Iveco

Si tratta di minibus realizzati su base Iveco Daily. Il mezzo presenta una lunghezza di 8 metri per un passo di soli 4,3 metri, soluzione tecnica che consente al ‘piccolo’ di casa Indcar di districarsi bene nel traffico cittadino e nelle strette vie che caratterizzano i nostri centri storici. Lo scheletro, cioè la struttura, è omologata per la 2007/46 ed è completamente metallica e sottoposta a trattamento anticorrosione. I rivestimenti esterni, invece, sono in vetroresina con inserti metallici. Come già accennato il mini in salsa Indcar sono spinti dall’Fpt a gas, nello specifico il quattro cilindri da tre litri capace di erogare 140 cavalli. Per aumentare l’autonomia standard Indcar  ha studiato un progetto ad hoc , che consente di poter ampliare (fino praticamente a raddoppiare) la capacità prevista dall’impianto originale di 246 lt, senza intaccare la portata, sostituendo le bombole del tipo1 Iveco con serbatoi del tipo 3. Nel particolare il costruttore spagnolo ha equipaggiato il ‘suo’ con bombole da 386 litri che portano l’autonomia a 250 chilometri anche se il progetto comprende una versione con bombole nel passo fino a 240 lt; il che consente di poter arrivare a una capacità di 510 lt che garantisce una percorrenza fino a 350 km

Indcar Mobi

Apam, la parola a Garatti

«L’ampliamento del volume delle bombole garantisce maggiore autonomia», dichiara Claudio Garatti, amministratore delegato di Apam, «un elemento essenziale per il profilo di missione che questi mezzi sono chiamati a coprire». Apam, infatti, con questi mezzi gestisce il servizio navetta tra i parcheggi scambiatori Palazzo Tè da una parte e Campo Canoa dall’altra collegando questi due punti al centro storico «Un servizio che ha una valenza sia turistica sia per pendolari», sempre Garatti, «Per coprire questa tipologia di servizio l’azienda ha indetto una gara per 5 veicoli: di cui 3 consegnati nel 2020 e gli altri 2 immatricolati nel 2021».

Indcar Mobi a gas per tutte le città

Il Mobi di casa Indcar è un vero ‘animale’ da città. Passo contenuto, raggio di volta particolarmente stretto, grande capacità di carico e massimo comfort per il passeggero. Alla guida? L’assetto è squisitamente automobilistico e l’autista, a cavallo dell’asse anteriore, gestisce al meglio un 8 metri sempre che è pronto agli stimoli dell’acceleratore e dello sterzo. Il motore a gas, infatti, non lesina coppia già a bassi regimi e la sovralimentazione accompagna il momento torcente sino a fondo scala. Soluzioni tecniche che consegnano un mezzo elastico e consumi specifici contenuti. Il posto guida è quello originale Iveco con il volante a quattro razze e il sedile completo di tutte le regolazioni. Al top la trasmissione automatica Hi Matic, l’8 marce di casa Iveco progettato per garantire massima efficienza ed economia d’esercizio, assicurando il miglior comfort di marcia con elevate performance e consumi ridotti. 

Robert Ligteringe, direttore commerciale area Bus di Iveco Orecchia

«Apam è un partner storico della nostra concessionaria. E la fornitura di questi mini è l’ennesimo riconoscimento della qualità dei nostri prodotti e della nostra capacità di ascoltare le specifiche esigenze dei nostri clienti», ha dichiarato Robert Ligteringe, direttore commerciale area Bus di Iveco Orecchia che ha seguito la fornitura dei mini Iveco Indcar. «Sicuramente una fornitura importante», dichiara Fabio Pannoli, responsabile mercato Italia per Indcar. «Il gas rappresenta oggi una valida alternativa alle motorizzazioni diesel così da affrontare il tema della transizione energetica anche in chiave di sostenibilità economica. Inoltre i nostri mezzi sono realizzati intorno al passeggero per garantire il massimo comfort e sicurezza». Non resta che entrare a bordo.

«Apam è un partner storico della nostra concessionaria. E la fornitura di questi mini è l’ennesimo riconoscimento della qualità dei nostri prodotti e della nostra capacità di ascoltare le specifiche esigenze dei nostri clienti», ha dichiarato Robert Ligteringe, direttore commerciale area Bus di Iveco Orecchia che ha seguito la fornitura dei mini Iveco Indcar

Indcar Mobi

Indcar Mobi a gas, gli interni

L’accesso all’interno è garantito da due porte ad espulsione esterna. Quella posteriore, nel particolare, consente l’utilizzo della piattaforma ribassata completa di pedana manuale. All’interno si apprezzano la gestione degli spazi, la luminosità e il comfort (ma anche i bassi livelli di emissione sonora). Previste 14 sedute che si accompagnano alle 22 in piedi. Queste ultime diventano 18 in presenza della carrozzina. Il riscaldamento per l’autista è quello Iveco originale, mentre il riscaldamento del vano passeggeri è realizzato con i classici convettori laterali. L’aria condizionata è bizona: per il posto guida interviene l’originale Iveco mentre per il vano passeggeri sale in cattedra un sistema a controllo automatico canalizzato. L’autista, come già accennato, siede su un sedile Isri, regolabile, con cintura di sicurezza a tre punti. La postazione autista è delimitata da paretina antintrusione e anti Covid.

La manutenzione? La facciamo in casa

Altro tema: la manutenzione. Ingegner Garatti, questi minibus sono coperti da full service? «No, solo da garanzia. La struttura di Mantova è abbastanza simile a quella di Brescia, con cui abbiamo cercato di trovare delle sinergie. Abbiamo dimostrato, numeri alla mano, come riuscivamo ad avere economie facendo manutenzione interna, sviluppando un processo di professionalizzazione non banale perché gestire la manutenzione del metano vuol dire avere altri tipi di professionalità, diversi da quelli classici, ma se ci investi si hanno dei risultati importanti». Dipende poi dalla direzione aziendale, dal profilo di missione e dalla dimensione… «Certamente, la nostra è un’azienda totalmente pubblica con due soci: Apam Spa e ed Ntl (Nuova Trasporti Lombardi), quest’ultima costituita da Brescia Trasporti e Atb Bergamo. Il contratto di servizio prevede circa 10 milioni di chilometri, di cui 2,5 milioni urbani, e occupa circa 400 dipendenti. I contratti sono due, uno per l’urbano e uno per l’extraurbano. L’azienda svolge poi servizio per aree al di fuori di Mantova. Per quanto riguarda il numero di passeggeri il dato pre-covid era di 10 milioni all’anno trasportati con circa 60 autobus urbani e 270 Classe II. Il nostro fiore all’occhiello? L’età media di 7 anni, una delle più basse d’Italia». Occhio anche alla tipologia di motorizzazioni. «Nel 2017», continua Garatti, «abbiamo introdotto il primo bus a gas con l’idea di arrivare nel breve periodo a coprire 100% del parco urbano e il 30% del parco interurbano al 30% con questa tipologia di trazione. Per questo abbiamo realizzato un impianto di rifornimento interno che abbiamo inaugurato il febbraio scorso».  Ma Atap guarda al futuro. «Guardiamo con grande interesse al biometano tanto che abbiamo siglato un accordo con il Gruppo Tea (azienda energetica di Mantova n.d.r.), per la realizzazione di un impianto. I vincoli sono quelli per la costruzione e i siti di ubicazione che vedono la strada sbarrata dai comitati cittadini». E l’elettrico? «Non lo abbiamo scartato a priori, ma a nostro avviso in questo momento le convenienze, soprattutto economiche, ma anche gestionali per gli impianti di ricarica, sono piuttosto impegnative. Secondo noi il metano ci può dare un lasso temporale per una transizione verso l’idrogeno, con impatto sempre più basso».  

«Sicuramente una fornitura importante», dichiara Fabio Pannoli, responsabile mercato Italia per Indcar. «Il gas rappresenta oggi una valida alternativa alle motorizzazioni diesel così da affrontare il tema della transizione energetica anche in chiave di sostenibilità economica. Inoltre i nostri mezzi sono realizzati intorno al passeggero per garantire il massimo comfort e sicurezza».

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