INCHIESTA / Finanziamenti e gare per rinnovare il parco: tutti i fondi per rifondare il tpl
Gli investimenti per ammodernare le flotte non mancano di certo, ma il Pnrr paga ritardi attuativi e a questa problematica si affianca la richiesta di maggior flessibilitĆ energetica da parte delle aziende. Dal 2023, lato Classe I, si avrĆ una importante accelerata sullāelettrico. Il gas sembra rimanere lāopzione prelevante per lāextraurbano. E il diesel tiene […]
Gli investimenti per ammodernare le flotte non mancano di certo, ma il Pnrr paga ritardi attuativi e a questa problematica si affianca la richiesta di maggior flessibilitĆ energetica da parte delle aziende. Dal 2023, lato Classe I, si avrĆ una importante accelerata sullāelettrico. Il gas sembra rimanere lāopzione prelevante per lāextraurbano. E il diesel tiene duro…
Tutte le ingenti risorse disponibili in questa fase si inquadrano in due grandi filoni: servizio urbano ed extraurbano. Se lāorientamento deciso sul servizio urbano ĆØ allāinsegna di elettrico e idrogeno (senza dimenticare il gas), su quello extraurbano lāaccento ĆØ stato messo maggiormente su Cng ed Lng. Anche in questo ambito, comunque, in futuro giocheranno un ruolo importante i bus a idrogeno. Ricordiamo, poi, che cāĆØ stata una proroga del phaseout degli autobus Euro II che dovevano essere messi fuori circolazione dal primo gennaio 2023, termine rimandato di un anno al 1Ā° gennaio 2024, al pari dellāEuro III. Il che fa capire come ci sia piĆ¹ di qualche elemento critico in questa transizione.Ā Proviamo a fare chiarezza su trend, finanziamenti e tecnologie attenzionate, partendo dallāesaustiva presentazione offerta da Massimo Santori, fondatore MS-Italiainvestimenti e consulente in materia, in occasione della prima tappa del Mobility Innovation Tour 2023.
Normativa e contesto: chiariamo
La legge numero 34/2000 āRilancioā, articolo 200, introduce innanzitutto il ānoā al cofinanziamento fino al 31 dicembre 2024; insomma, viene tutto ancora coperto al 100 per cento dallo stato, prevedendo anche la possibilitĆ di inserire ancora in gara veicoli diesel fino al 2024, in assenza di infrastrutture per bus āalternativiā.
In aggiunta, cāĆØ un altro elemento di cui tener conto, che ĆØ il recepimento della direttiva europea āClean vehicles directiveā: gli acquisti devono essere green al 45 per cento, ovvero tutte le gare ā inclusi i singoli lotti ā devono prevedere almeno il 45 per cento di autobus ad alimentazione alternativa; e di questo 45 per cento, il 50 per cento deve essere a zero emissioni allo scarico. CiĆ² significa che il 22,5 per cento di ciascun lotto o di ciascuna gara deve essere elettrico o a idrogeno.Ā
Tutto questo, comunque, riguarda le gare urbane e non quelle extraurbane: i Classe II, infatti, non sono inclusi in questa regolamentazione.Ā
Inoltre, ĆØ da sottolineare la direttiva dello sviluppo economico: ci sono 300 milioni ancora da spendere per il rilancio della filiera dellāautobus nazionale, entro il 30 giugno 2026.Ā
Quali e quanti fondi per il tpl
Circa lāinquadramento normativo degli stanziamenti disponibili, sono stati messi sul tavolo oltre 7,5 miliardi di euro (al netto dei cofinanziamenti), di cui solo una piccola parte ĆØ stata spesa finora; si ĆØ iniziato a spendere a partire dal 2022 e nel 2023 ci sarĆ unāimportante accelerazione, perĆ² si sta procedendo abbastanza lentamente.
Il Piano strategico nazionale mobilitĆ sostenibile ĆØ organizzato in tre decreti-fondi differenti: uno da 2,2 miliardi (gestione regioni), un altro da quasi 400 milioni a gestione urbana a gestione comunale e lāaltro da 1,2 miliardi anchāesso a gestione comuni e
cittĆ metropolitane.
Poi cāĆØ lāaddendum del Mit di 380 milioni (379,9) ā gestione regioni: ne sono stati āpresiā finora 278 e ne restano da spendere 102 per i prossimi anni fino al 2033.
In aggiunta cāĆØ il fondo complementare Pnrr (gestione regioni) da 600 milioni solo per extraurbani e suburbani; e poi cāĆØ il grande Pnrr del Next generation Eu da 1,915 miliardi di euro pensato autobus urbani esclusivamente zero emissioni allo scarico, la cui contrattualizzazione dovrĆ essere chiusa per intero entro il 31 dicembre 2024 e su questo cāĆØ un certo ritardo accumulato.
Infatti in questa fase si sta spendendo soprattutto il residuo dei fondi Por Fesr di 600/900 mln circa piĆ¹ gli avanzi dei fondi 2014-2020.
Siamo ancora lontani dallāattivare il nuovo programma 2021-2027 perĆ² si puĆ² stimare per i prossimi due anni 600/900 milioni in campo per il rinnovo del parco con lāuso di questi fondi europei
Inoltre sono arrivati 102 milioni dal Fondo Giubileo 2025 (per tutte le tecnologie, sia per urbani sia extraurbani) e 175 milioni dal Fondo qualitĆ dellāaria area padana.
Pnrr-Neu: un riparto da 1,9 miliardi
Gli 1,915 miliardi messi a disposizione di cittĆ metropolitane, capoluoghi e comuni ad alto inquinamento sono da contrattualizzare entro il 31 dicembre 2023 e sono destinati esclusivamente a bus urbani (e alla relative infrastrutture) elettrici e a idrogeno. Partendo dalle cittĆ metropolitane, e facendo lāelenco in ordine alfabetico ecco Bari (136 bus; 95,7 milioni di euro), Bologna (134 bus; 90,1 mln), Cagliari (152 bus; 108,5 mln), Catania (110 bus; 78,4 mln), Firenze (68 bus; 48,4 mln), Genova (72 bus; 52,4 mln), Messina (78 bus; 55,6 mln), Milano (350 bus; 249,1 mln) Napoli (253 bus; 180 mln), Palermo (125 bus; 88,8 mln), Reggio Calabria (65 bus; 46,2 mln), Roma (411 bus; 292,5 mln), Torino (239 bus; 169,8 mln) e Venezia (123 bus; 87,4 mln).
Venendo ai capoluoghi, troviamo Ancona, Aosta, Bolzano, LāAquila, Perugia, Trento e Trieste, mentre per i comuni ad alto tasso di inquinamento Alessandria, Asti, Novara e Vercelli per il Piemonte; Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Monza Brianza, Pavia e Varese per la Lombardia; Padova, Treviso, Vicenza e Verona per il Veneto; Ferrara, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia e Rimini per lāEmilia-Romagna, Pordenone per il Friuli-Venezia Giulia, Lucca e Prato per la Toscana, Frosinone per il Lazio, Terni per lāUmbria e Avellino
per la Campania.
Sullāutilizzo di questi fondi, al netto delle ricadute positive che ci saranno ā a partire dal consorzio āFull green Milano-Roma-Napoliā ā ci sono delle criticitĆ importanti visto che parliamo sostanzialmente di autobus elettrici e gli operatori chiedono una maggior flessibilitĆ nelle scelte tecnologiche (mix energetico).Ā
In piĆ¹ concorre la grande difficoltĆ ad avere le consegne in tempi utili: si sono allungati moltissimo i tempi da parte delle case e dei dealer a causa della crisi dei semiconduttori (e non solo).
Un viaggio di recap nel 2022
Quali sono stati i principali ordini e aggiudicazioni nel corso del 2022? Presto detto. Iniziamo con la gara Consip 4 per lāaggiudicazione di 411 extraurbani motorizzati diesel Euro VI. Dunque Consip 5 per 617 Classe I, di cui 43 diesel Euro VI, 252 Lng/Cng, 183 mild hybrid e 130 mezzi full electric. Quindi Consip 6 per 438 pezzi Classe II, tutti a gas e biogas, sia compresso che liquefatto. Per le gare Consip emerge come la scelta delle aziende sia stata multitecnologica e multienergetica.
Ci sono poi state le due gare Busitalia: la prima, divisa in sette lotti, per 640 unitĆ tra urbani e extraurbani, di cui 160 diesel Euro VI, 280 Cng e Lng e 200 mild hybrid. La seconda, invece, da 150 pezzi, destinata solo a urbani elettrici.
Il futuro ĆØ elettrico
Per il 2023 in corso si prefigura unāaccelerazione importanze sugli autobus elettrici (ma non solo), grazie anzitutto alla gara Consip 7, per mille autobus a batteria e filobus di ultima generazione, con tecnologia In motion charging. A seguire i tre lotti di Atm Milano, per un totale di 340 unitĆ urbane elettriche. Ci aspettiamo anche 400 macchine, sempre a batteria, Classe I per Roma Tpl. Dunque Amt Genova: 145 pezzi elettrici tra bus e filobus; sono invece 75 le unitĆ della gara di Acamir Campania, per Bev urbani ācortiā. La maxi gara di Atac Roma consiste in un totale di 1.055 autobus urbani da 12 e 18 metri (di cui 755 per il Giubileo 2025), cosƬ suddivisi: 33 diesel Euro VI, 344 Cng, 269 mild hybrid e 396 elettrici. Sono invece 234 gli extraurbani per Cotral in Lazio, 56 diesel Euro VI e 178 Cng, mentre Atp Bergamo prevede lāingresso di 236 mezzi urbani da 12 e 18 metri, di cui 75 diesel Euro VI e 160 Cng. Infine, la massicca gara di Cotrap in Puglia: 466 extraurbani, 332 diesel Euro VI e 124 ibridi leggeri.
Sintesi conclusiva: i trend
Il Pnrr accusa gravi ritardi attuativi e a questo si affianca una richiesta di maggior flessibilitĆ da parte delle aziende nelle scelte tecnologiche; aziende che pagano anche lo scotto del ritardo delle consegne da parte dei
costruttori e dealer.
Lato ābattery-electricā, ci sarĆ un importante passo in avanti in ambito urbano, mentre per lāextraurbano lāopzione prevalente ĆØ e rimarrĆ ancora il gas, anche in declinazione liquida. Sempre in ambito di Classe II, le motorizzazioni diesel Euro VI Step E si confermano ancora le piĆ¹ gradite. Inoltre, ĆØ bene fare un accenno alla criticitĆ dellāadeguamento degli importi a base dāasta, in particolar modo per gli autobus elettrici. In ultimo, ma non in ordine di importanza, la questione meridionale: nelle regioni del Sud Italia vi ĆØ grande disponibilitĆ di risorse (messe in campo da Ue e Pnrr), ma altrettanto grande difficoltĆ nello spendere; in questo caso sonocentrali le opportunitĆ Consip, assolutamente da cogliere.
dal numero di Autobus di aprile 2023