Numeri, dati e testimonianze dirette, quelle di Genovarent e Cortina Express: i bus turistici e di linea sono fondamentali per rispondere a una domanda di trasporto che è tornata a livelli pre Covid (o quasi). E meriterebbero di essere maggiormente sostenuti per quanto il comparto concorra all’attrattività e al Pil del Paese.

La premessa è sempre la stessa: siamo un Paese a forte vocazione turistica. Proprio con questa frase, un anno fa, a inizio 2024, avevamo inaugurato la tappa del Mobility Innovation Tour dedicata alle sfide e ai trend della lunga percorrenza, per ricordare il peso del turismo lato sensu sul prodotto interno lordo italiano: 5 punti del Pil, che salgono a 12 considerando l’indotto generato.

Poi ci sono altre premesse, non scontate – specialmente per i non addetti ai lavori – che è sempre bene sottolineare. Se in passato chi sceglieva l’autobus per un viaggio a lunga percorrenza tendeva a prediligere tratte di grande distanza, con una media di circa 600 chilometri, oggi il panorama si è ristretto: CheckMyBus ha reso noto che le 20 destinazioni più cercate sul portale hanno una distanza media di circa 200 km. Questo non significa che il servizio di CheckMyBus rispecchi esattamente la realtà, ma è certamente cartina di tornasole da tenere in considerazione.

anav

Il peso della clientela straniera

E poi c’è un aspetto socio-economico da analizzare, ovvero la provenienza geografica dei turisti: dopo il periodo pandemico, la componente estera della clientela è tornata a prevalere su quella domestica. Insomma, più del 50 per cento delle presenze turistiche è straniera. 

Quindi, l’autobus è il mezzo più utilizzato per gli spostamenti fuori dai confini nazionali, preferito anche al treno, tra i mezzi di trasporto terresti: il bus turistico o di linea è utilizzato – come sottolineato da un recente studio condotto da Anav – per il 3,2 per cento dei viaggi, contro il 2,3 per cento del treno. E, attenzione, considerati i coefficienti medi di riempimento dei mezzi, l’autobus è il mezzo di trasporto con più basse emissioni per km/passeggero, e contribuisce appena per lo 0,7 per cento delle emissioni climalteranti. 

norme guida riposto autisti bus turistici

Dunque, altri numeri i numeri che ben fotografano lo stato delle cose: il settore del trasporto commerciale di passeggeri con autobus è composto da circa 5mila aziende per un parco mezzi di 30.800 torpedoni e 35mila lavoratori. Nello specifico, come registrato sempre dalla ricerca Anav, 28.073 (tra cui 5.000 scuolabus) sono gli autobus per il noleggio con conducente e 30mila gli addetti; sono invece 2.732 gli autobus per le linee commerciali (compresi 88 open bus) e oltre 5.000 i lavoratori.

A proposito di lavoratori, rimane sempre accesa la spia dell’allarme che segnala il numero di autisti che mancano. Non è impresa semplice, anzi, avere numeri certi su quanto sia larga la falla nella compagine di conducenti per il tpl, linee commerciali e turismo: secondo diverse ricerche, tra cui un’analisi curata dall’Anav, sono tra gli otto e i dieci mila i professionisti del volante che mancano al settore, pari a circa il dieci per cento della forza lavoro. 

Il collo di bottiglia della carenza di driver

Un problema annoso e cronico di cui ci siamo occupati in lungo in largo e che continuiamo a monitorare, seguendo da vicino le varie proposte che si susseguono per trovare il bandolo della matassa: l’abbassamento dell’età a 18 per accedere alla professione ha sollevato più preoccupazioni che applausi, mentre la proposta di aprire le porte dei torpedoni ad autisti extra Ue sembra essere una soluzione maggiormente gradita e che potrebbe, meramente a livello numerico, colmare il gap che si è venuto a creare. Un gap che è inesorabilmente destinato ad allargarsi sempre più fino a quando non verrà trovata la contromossa capace di far quadrare il cerchio.

Infine, visto che ci piace snocciolare numeri per inquadrare al meglio la realtà delle cose, molto significativi sono i dati di immatricolato 2024 relativamente ai mezzi destinati ai profili di missione in Classe III: il mercato sopra le 8 tonnellate ha fatto registrare ben 658 coach (+17 per cento sul 2023), che diventano 1.422 se contiamo anche i ‘leggeri’ turistici (+66 per cento, erano 855 nel 2023). Insomma, nonostante tutto, il settore sta bene e la richiesta è tornata alta dopo gli anni neri del covid e quelli grigio scuri del post-pandemia: il comparto si è messo definitivamente alle spalle la bruttissima parentesi di un biennio che poteva fare piazza pulita. Non raccogliere le opportunità, sia quelle offerte sia quelle che le aziende si sono conquistate a (gran) fatica sarebbe un enorme peccato.

Dal punto di vista di Genovarent…

Bilancio più che positivo per Genovarent, che ha vissuto un 2024 con il segno ‘più’. Il lavoro c’è, «eccome se c’è!», ci racconta il titolare Renzo Balbi, peccato che la crescita venga frenata dalla carenza di conducenti, tematica che reclama una soluzione strutturale: «La mancanza di autisti è sentita ed è l’ostacolo principale alla crescita. Non è un problema acquistare i mezzi, ma trovare chi li guida! Nel 2024 noi di Genovarent abbiamo girato ad altri colleghi il 20/30 per cento del lavoro e altrettanto lo abbiamo perso per impossibilità: è un enorme peccato…».

Balbi, facciamo il punto del 2024: che annata è stata per Genovarent?
«Molto positiva! Siamo cresciuti in tutti i settori, principalmente in quello del turismo, che è andato molto bene in tutta la Liguria, anche in bassa stagione. La Regione ha investito tantissimo e finalmente stiamo raccogliendo i frutti di quanto le istituzioni hanno seminato in questi anni. Io faccio parte della sezione Turismo di Confindustria ‘Convention Bureau’ e tutti i mesi mi confronto con albergatori, società di congressi e imprese di catering: sono tutti soddisfatti. Anche se c’è una pecca…».

Quale?
«Quella che c’è un po’ in tutta Italia per chi fa il nostro mestiere: non possiamo crescere ulteriormente per la mancanza di personale. La carenza di conducenti è sentita ed è l’ostacolo principale alla crescita. Non è un problema acquistare i mezzi, ma trovare chi li guida! Nel 2024 noi di Genovarent abbiamo girato ad altri colleghi il 20/30 per cento del lavoro e altrettanto lo abbiamo perso per impossibilità. È un enorme peccato».

Immagino… ma quanti autisti avete in dote?
«Ad oggi 90, ma ce ne servirebbero almeno altri 15! Aggiungo una cosa: ogni volta che c’è c’è un concorso pubblico, ne perdiamo circa cinque o sei; è una rincorsa continua ed è molto frustrante».

Ma secondo lei quale soluzione concreta si può adottare per risolvere questo problema?
«Difficile rispondere. Una buona idea, sulla quale Anav sta lavorando da tempo, è quella di aprire agli autisti extra Ue, a partire da quelli del nord Africa, anche se c’è poi un problema di conformità delle patenti. Il mercato dei conducenti italiano soffre di un’emorragia e le nuove generazioni purtroppo non sono interessate a questo lavoro. Anche l’abbassamento dell’età minima per conseguire la patente è una misura che potrebbe non bastare. Le dico una cosa abbastanza sconsolante: nella primavera del 2024 ho dato il ‘la’ a un’iniziativa per assumere autisti; una academy che finanzia il conseguimento dei titoli ad aspiranti autisti. Bene, ci dovrebbe essere la coda e invece non troviamo 15 persone per iniziare, siamo fermi a 8».

Già, triste… ma torniamo al lavoro, che è cresciuto. La spinta è arrivata da…?
«Dai congressi. La Liguria è cresciuta esponenzialmente e non nego che le previsioni per il 2025 sono ottime: la Liguria è capitale europea dello sport di cui noi siamo sponsor e a fine aprile avremo l’evento internazionale EuroFlora. E poi abbiamo già pianificato altri cinque o sei congressi che porteranno circa 5.000 persone ad evento: sono volumi di lavoro veramente soddisfacenti».

Ci parla un po’ del parco mezzi di Genovarent?
«Volentieri. Abbiamo una sessantina di mezzi con autista tra autovetture e pullman e una settantina con noleggio senza autista. In totale, insomma, 130 veicoli (di cui quasi 50 coach) e altrettanti dipendenti».

Quali sono le vostre tratte più ‘calde’ in Liguria?
«Allora, una premessa: in questi anni Genova è migliorata tantissimo a livello turistico e congressistico, ma rimane il problema dei collegamenti: in treno e in autostrada ci sono croniche problematiche, alle quali si aggiunge un aeroporto non all’altezza di una città e di una regione con le nostre opportunità. Ciò detto, noi lavoriamo molto nel periodo scolastico per le gite: da febbraio a giugno lavoriamo con il 70 per cento delle scuole di Genova. Poi, sempre parlando di Liguria, abbiamo una grossa fetta di mercato dalle crociere, che prendono i tre porti principali: Genova, Savona e La Spezia. È molto impegnativo perché una volta erano due o tre  alla settimana e adesso, invece, ci sono navi quasi tutti i giorni: ci sono delle punte dove ci troviamo anche 40 mezzi impegnati».

Invece fuori regione?
«Ecco, fuori regione lavoriamo ma più di ‘supporto’. E secondo me c’è un mercato stranissimo! Sulla Lombardia e su Milano, per dire, la tariffa si è quadruplicata toccando prezzi fin troppo salati. Comunque, per la nostra categoria in questo momento c’è lavoro per tutti. Anche se paghiamo tutti, da Bolzano a Palermo, la carenza di conducenti».

E il 2025 come lo vede?
«Bene, le premesse sono ottime e per il problema di cui sopra dovremo rinunciare a un 20/30 per cento della richiesta che è un grandissimo peccato. Non è per fare il genovese che si lamenta, ma per un imprenditore non poter crescere per colpe sistemiche fa venire il nervoso! Ma noi andiamo dritti per la nostra strada, che stiamo andando bene così».

…e da quello di Cortina Express

Un 2024 molto positivo e un futuro che promette bene. Con i Giochi Olimpici e Paralimpici del 2026 che si avvicinano, Cortina Express sta progettando al meglio il servizio di linea. «Vorremmo arrivare ad avere una corsa ogni ora e mezza, due, su tutto l’arco della giornata. Il tutto, però, senza fare il passo più lungo della gamba, perché non si può fare finta di non vedere il problema del reperimento delle risorse, autobus e autisti. Però non vogliamo strafare, anzi vogliamo fare come è nella nostra etica aziendale: fare quello che realisticamente possiamo, con le risorse che abbiamo in campo. E farlo con un livello di qualità molto, molto alta», spiega la General Manager di Cortina Express, Ellen Broccolo.

Ellen Broccolo Cortina Express

Ellen Broccolo, scattiamo la fotografia del mercato 2024: che annata è stata?
«Sicuramente è andato meglio del 2023. Il 2024 è stata un’annata dove non abbiamo percepito più di tanto il calo di stagionalità che solitamente abbiamo tra pasqua e giugno e tra settembre e natale. Operando in una zona prettamente turistica, rispetto alla normalità del settore, abbiamo una stagionalità invertita»

Quindi un trend positivo costante per tutta la stagione…
«Esatto, costante e in aumento rispetto all’anno precedente, sia sotto il punto di vista del noleggio sia sotto il punto di vista delle autolinee. Il noleggio ha lavorato tantissimo fino a settembre, poi è diminuito negli ultimi mesi dell’anno; sulla linea invece è stato costante in tutti i mesi, con dei picchi davvero importanti in alta stagione. Per noi questo è un grandissimo risultato, raggiunto grazie alla costanza che abbiamo avuto negli anni».

Ci avviciniamo all’appuntamento delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Come vi state organizzando?
«Ci tengo a fare una premessa. Siamo partiti con il progetto della linea Cortina-Venezia una quindicina di anni fa: i primi tempi sono stati molto sofferenti e ora iniziamo a raccogliere i frutti di un lavoro di costanza e tenacia. Il fatto che il cliente sappia che noi ci siamo tutti i giorni, tutto l’anno e con più corse al giorno, sta dando ottimi risultati. Venendo alle Olimpiadi, sulla tratta è aumentata considerevolmente la concorrenza: adesso i vettori che la eserciscono sono numerosi, ma siamo confidenti del nostro servizio e del buon lavoro fatto fino a oggi. In vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici, stiamo portando avanti un ragionamento di intensificazione di quello che sarà il nostro servizio di linea e lo stiamo progettando al meglio: vorremmo arrivare ad avere una corsa ogni ora e mezza, due, su tutto l’arco della giornata. Il tutto, però, senza snaturarci».

Autobus Cortina Express

In che senso?
«Affrontiamo il problema del reperimento delle risorse, ovvero di autobus e di autisti. E sarebbe folle pensare che in un solo anno questa problematica possa risolversi. Per cui, molto semplicemente, non vogliamo strafare, anzi vogliamo fare come è nella nostra etica aziendale: fare quello che realisticamente possiamo, con le risorse che abbiamo in campo. E farlo con un livello di qualità molto, molto alta».

Ecco, la carenza di conducenti è un problema tanto grave quanto cronico, da Cortina a Canicattì, anche se nel Sud è meno acuto. Voi quanti autisti avete?
«Sì, il problema è molto pesante. Attualmente ne abbiamo una cinquantina, ma non ci poniamo limiti numerici: c’è talmente tanta domanda di lavoro che se ne avessimo altri 20 li faremmo lavorare tutti quanti!».

E per il reperimento dei veicoli come siete messi?
«Ecco, è un altro problema. Faccio un esempio: in occasione di Ibe a Rimini abbiamo comprato un Irizar i6, un prodotto con il quale ci troviamo molto bene, ma si va a consegna nel 2026… i tempi di attesa per la fornitura dei veicoli si sono dilatati per tutti i costruttori».

Parliamo allora della vostra flotta: quanti mezzi avete a regime al momento?
«Ora come ora, una trentina per il noleggio e un’altra decina di linea: abbiamo 7/8 veicoli per Tper a Bologna. Sono tutti Euro VI i turistici, mentre in quelli di linea c’è ancora qualche Euro V, ma abbiamo un’età media di circa 4 anni, molto bassa rispetto alla media italiana».

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Lato trazioni alternative, qual è la roadmap di Cortina Express?
«L’elettrico è una frontiera per noi molto interessante: stiamo guardando con attenzione per capire come muoverci. Idem per l’idrogeno, ma ci arriveremo in un secondo tempo, anche se era la nostra prima scelta per i nostri profili di missione. Comunque, circa la trazione a batteria, siamo direzionati su due modelli, di Yutong, ma dobbiamo capire come affrontare la situazione al meglio lato ricarica, perché da noi a Cortina al momento manca tutta l’infrastruttura. E in agenda abbiamo anche qualche progetto con l’Hvo»

Per chiudere, come vede il 2025? Confermerà i volumi del 2024 o meno?
«È sempre difficile fare previsioni, soprattutto negli ultimi anni perché sono cambiate molto le abitudini dei viaggiatori: fino a qualche anno si arrivava a dicembre e si aveva già la visione d’insieme, o quasi, dell’anno seguente; adesso invece gli utenti prenotano spesso e volentieri all’ultimo momento, quindi non si riesce a fare stime precise e attendibili. Ciò detto, per quanto riguarda il noleggio, vedo almeno per i primi mesi dell’anno una leggera flessione, mentre sui servizi di linea i risultati saranno i medesimi: stiamo lavorando alla nuova programmazione 2025-26 e manterremo la stessa quota di servizi e forse la aumenteremo anche leggermente».

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