INCHIESTA / Come l’Ungheria è diventata la casa europea delle batterie
Ungheria, il paradiso per i produttori di batterie per la mobilità elettrica? Negli ultimi anni, molti importanti player e i loro fornitori hanno scelto l’Ungheria come sede di nuovi stabilimenti. Questo è in linea con l’obiettivo del governo ungherese di diventare uno dei principali Paesi produttori di batterie a livello globale. Mentre il cuore della […]
Ungheria, il paradiso per i produttori di batterie per la mobilità elettrica? Negli ultimi anni, molti importanti player e i loro fornitori hanno scelto l’Ungheria come sede di nuovi stabilimenti. Questo è in linea con l’obiettivo del governo ungherese di diventare uno dei principali Paesi produttori di batterie a livello globale.
Mentre il cuore della ricerca e sviluppo delle batterie, come noto, è decisamente situato in Estremo Oriente, l’Europa sta cercando di rimanere competitiva anche tramite l’offerta di ospitalità alle aziende leader del settore. All’interno dell’Unione Europea, l’Ungheria punta forte sugli impianti di batterie per veicoli elettrici, nella speranza di ritrovarsi entro pochi anni tra i Paesi leader di un settore emergente.
Rivitalizzare l’industria dell’auto
L’impegno per la mobilità verde non è certo l’unica motivazione per attirare i grandi produttori. Man mano che l’industria automobilistica si incammina verso l’elettrico, la paura del cambiamento (e della perdita del mercato dei motori a combustione) si sta facendo largo anche in Ungheria, la cui economia oggi è fortemente dipendente dall’industria automobilistica. Attualmente, secondo le stime del governo, il settore automobilistico convenzionale è responsabile di quasi il 20 per cento del Pil, che deriva non solo dai grandi Oem presenti nel Paese – Suzuki, Audi, Mercedes-Benz, Stellantis (Opel), con un nuovo stabilimento di assemblaggio Bmw in costruzione -, ma anche dalla presenza di numerosi fornitori stabilitisi in Ungheria negli ultimi decenni. Ecco che la produzione di batterie da trazione in grandi quantità sembra essere a tutti gli effetti una buona carta per rimanere in gioco anche in futuro.
Per questi motivi, il debutto sul territorio di fabbriche legate all’industria delle batterie per veicoli elettrici (compresi i prodotti di fornitura) gode di un enorme sostegno finanziario e politico da parte del governo ungherese – una ragione spesso citata dagli stessi produttori di batterie quando viene loro chiesto perché hanno scelto l’Ungheria come sede dei loro nuovi stabilimenti. La posizione centrale del Paese all’interno della regione, le grandi fabbriche automobilistiche locali e la relativa vicinanza di altre nei Paesi limitrofi, come Slovacchia, Romania o Repubblica Ceca, contribuiscono a rendere l’Ungheria un luogo ideale per questi investimenti.
Piani di produzione ambiziosi
Quasi ogni mese, nel corso del 2023, i media ungheresi hanno dato notizia di nuovi impianti legati all’industria delle batterie per veicoli elettrici. Márton Nagy, ministro dell’economia ungherese, ha dichiarato in occasione di un evento stampa a settembre 2023 che il governo ha in programma di raggiungere nei prossimi anni una capacità produttiva di 250 GWh/anno. Un volume che, sempre secondo il ministro, equivarrebbe al 35 per cento del fabbisogno europeo e porrebbe l’Ungheria al quarto posto a livello mondiale, dopo Cina, Stati Uniti e Germania. In effetti, secondo quanto riferito dalle case produttrici, entro fine 2023 la capacità di produzione di batterie in Ungheria avrebbe già raggiunto gli 87 GWh/anno, senza contare l’apporto del più recente impianto di Sk Innovation, che dovrebbe iniziare presto la produzione e fornire una produzione aggiuntiva di 30 GWh/anno solo quando funzionerà a pieno regime.
Vale la pena ricordare che il governo ungherese accoglie con favore non solo i produttori di celle e moduli per batterie, ma anche tutti i partecipanti all’intera catena di fornitura, come i produttori di elettroliti, anodi, catodi, fogli di alluminio/rame, separatori e componenti per batterie, nonché le aziende di riciclaggio dei rifiuti industriali, come dimostrano i recenti investimenti locali di queste aziende. Inoltre, sono previsti progetti per l’estrazione locale di litio, sfruttando i depositi geotermici.
Un hotspot di investimenti orientali
I produttori di celle e moduli per batterie Ev oggi presenti in Ungheria provengono dall’Estremo Oriente, in particolare dalla Corea del Sud, dal Giappone e, soprattutto, dalla Cina. Il che dà adito a polemiche politiche a livello europeo, soprattutto nel caso del ‘dragone’. Di seguito, forniamo una breve panoramica delle aziende produttrici di batterie di trazione che già gestiscono impianti di produzione in Ungheria o che hanno annunciato l’intenzione di farlo nel prossimo futuro: progetti, tempistiche, obiettivi.
Byd
Byd ha legami speciali con l’Ungheria. L’impianto di assemblaggio di autobus a Komárom è entrato in funzione nel 2017 e ora è l’unica fabbrica di autobus di proprietà straniera nel Paese. E il 22 dicembre 2023 è stato ufficialmente confermato che Byd costruirà il suo primo impianto europeo di assemblaggio di auto elettriche nella città di Szeged, nell’angolo sud-orientale dell’Ungheria. Infine, anche il ramo di Byd dedicato alle batterie ha in programma di stabilire un’unità produttiva nel Paese, precisamente a Fót, nell’agglomerato nord-orientale di Budapest.
È importante notare che Byd non produrrà celle per batterie in Ungheria, ma stabilirà un impianto di assemblaggio per pacchi di batterie. Péter Szijjártó, ministro degli Affari esteri e del Commercio ungherese, ha dichiarato che il valore totale dell’investimento è di 10 miliardi di Huf (quasi 27 milioni di euro), con un sostegno finanziario di 1 miliardo di Huf da parte del governo ungherese.
I piani iniziali prevedono una forza lavoro di 100 persone. I moduli e i pacchi batteria saranno assemblati con celle basate sulla chimica Lfp, e arriveranno a Fót da altri stabilimenti Byd. Le batterie assemblate in Ungheria sono destinate all’uso in vari veicoli elettrici, compresi gli e-bus. Tuttavia, non sono ancora state confermate né le tipologie esatte né la capacità produttiva prevista della fabbrica.
Catl
Il più grande produttore di batterie per veicoli elettrici del mondo per sei anni consecutivi (in base al rapporto 2022 della società di consulenza e ricerca di mercato Sne Research), Catl è un noto fornitore di molte auto e autobus elettrici in tutto il mondo. Il gigante cinese è anche considerato una delle aziende più importanti dell’economia ungherese del futuro. Il gruppo aprirà un enorme impianto di produzione di celle per batterie a Debrecen, la seconda città più popolosa dell’Ungheria. Si tratterà della seconda base di produzione di batterie dell’azienda al di fuori della Cina, dopo la messa in funzione di un plant ad Erfurt, in Turingia, Germania.
Il progetto, che rappresenta il più grande investimento di categoria ‘greenfield’ finora realizzato in Ungheria grazie al suo valore totale di 7,34 miliardi di euro, gode di un grande sostegno da parte del governo ungherese, al fine di creare circa 9.000 posti di lavoro in loco.
Secondo le notizie disponibili, l’impianto Catl di Debrecen produrrà celle Nmc in formato prismatico e cilindrico. La produzione nella prima fase sarà di ben 40 GWh/anno, con piani già annunciati per aumentarla a 100 GWh/anno nel prossimo futuro. L’avvio della produzione è previsto per l’inizio del 2025.
I moduli e le celle prodotti nello stabilimento di Debrecen saranno montati sui modelli elettrici di circa 30 case automobilistiche diverse, tra cui Bmw, Daimler, Volkswagen, Toyota, Volvo e Tesla. Le batterie di trazione Catl sono ampiamente utilizzate anche dai produttori di e-bus, tra cui il più grande produttore di autobus e coach del mondo: Yutong.
Eve Power
Nel maggio 2023, un altro importante investimento nel settore delle batterie è stato annunciato dai media ungheresi: Eve Power, forte player cinese, stabilirà il suo primo impianto di produzione europeo a Debrecen. Fornirà celle cilindriche agli ioni di litio di sesta generazione, probabilmente nel formato 4695, per il futuro impianto di assemblaggio di moduli batteria Bmw situato sempre nella stessa città, con una capacità produttiva massiccia di 28 GWh/anno. Il valore totale dell’investimento supera il miliardo di euro (di cui 37,5 milioni di euro provengono dal governo ungherese come sostegno finanziario). La fabbrica dovrebbe entrare in funzione nel 2026, con una forza lavoro di oltre
mille persone.
Samsung Sdi
Samsung Sdi, uno dei principali produttori di celle Ev a livello mondiale, può essere considerato un pioniere dell’industria delle batterie da trazione in Ungheria, in quanto ha iniziato i lavori per il suo primo impianto produttivo già nel 2016 in quel di Göd (a volte scritto come ‘Goed’ nei media internazionali), a circa 25 chilometri a nord di Budapest. In realtà, si è trattato di un investimento ‘brownfield’, con la conversione dell’ex fabbrica di tubi catodici della stessa Samsung, chiusa due anni prima a causa della perdita di mercato di questa tecnologia.
La cerimonia di inaugurazione del nuovo impianto di batterie si è tenuta nel 2017, rapidamente seguita da un ulteriore investimento di espansione di 1,2 miliardi di euro nello stesso anno. I lavori sono terminati nel 2019 e lo stabilimento ha raggiunto la piena capacità produttiva (oltre 6 milioni di celle/mese) nel gennaio 2022. A questo punto la produzione totale è salita a 40 GWh/anno. Le celle per batterie prismatiche prodotte qui sono utilizzate nelle auto elettriche di Bmw, Volkswagen e Stellantis. Lo stabilimento ungherese fornirà anche celle prismatiche Nca di sesta generazione P6 per i veicoli elettrici di Hyundai Motor destinati al mercato europeo, a partire dal 2026.
Nel gennaio 2023 è stata diffusa la notizia che Samsung Sdi avrebbe ampliato le sue attività in Ungheria con un nuovo impianto di produzione, forte di volumi analoghi a quelli dei due già in funzione. Secondo le indiscrezioni, questo impianto produrrebbe celle cilindriche di tipo 46120, da utilizzare esclusivamente nelle auto Bmw; più precisamente, la nuova unità produttiva dovrebbe rifornire l’impianto di assemblaggio di moduli batteria Bmw recentemente annunciato nella già menzionata Debrecen.
Dal punto di vista degli e-bus, le celle Samsung Sdi sono utilizzate nei pacchi batterie di Akasol (gruppo BorgWarner), che a sua volta è fornitore di Daimler Buses, Van Hool e Industria Italiana Autobus. Anche l’attuale leader di mercato ungherese Credobus utilizzerà questi pacchi nella sua nuovissima famiglia di autobus a zero emissioni, la cui introduzione è prevista per il 2024. Inoltre, la tecnologia delle batterie di Samsung Sdi è utilizzata nelle batterie di Webasto, che si trovano ad esempio negli e-bus Otokar.
Sk Innovation
Un altro importante player della Corea del Sud, il gigante dell’industria delle batterie Sk Innovation, gestisce ormai tre stabilimenti in Ungheria. Due di essi si trovano a Komárom – la stessa città che ospita l’impianto di assemblaggio di autobus di Byd -, mentre il terzo plant, più recente, è entrato in funzione a Iváncsa, con una produzione quasi doppia rispetto alle prime due messe insieme.
La fabbrica originaria di Komárom – che è stata il primo impianto europeo dell’azienda, operativo dalla fine del 2019 – produce celle per batterie con una capacità di 7,5 GWh/anno su cinque linee. La capacità è stata incrementata di ulteriori 9,8 GWh con l’entrata in funzione della seconda struttura produttiva nel 2022, in grado di raggiungere quota 16 GWh/anno. Anche il numero di dipendenti, inizialmente 475, è stato incrementato di altri 1.000. Questi due impianti forniscono principalmente celle per batterie per i veicoli elettrici di Daimler e Volkswagen.
Il terzo stabilimento dell’azienda in Ungheria sarà attivo a Iváncsa, una cittadina a 51 chilometri a sud-ovest di Budapest. Per far capire le dimensioni e l’importanza di questo progetto, al momento del suo annuncio ufficiale, all’inizio del 2021, era considerato non solo il più grande investimento greenfield nella storia dell’Ungheria fino a quel momento (valore: 1,9 miliardi di euro), ma anche il più grande impianto di batterie Ev in Europa.
Sebbene gli edifici della fabbrica siano pronti e si preveda che la produzione possa iniziare presto, rimangono ancora diversi lavori intorno all’impianto, come la costruzione di collegamenti stradali e ferroviari industriali e l’allestimento di infrastrutture di servizio. A regime (previsto per la metà del 2024, anche se il completamento è previsto solo per il 2028), la fabbrica fornirà, secondo i piani, una produzione annua di 30 GWh, con una forza lavoro di 2.500 persone. Sk Innovation ha piani ambiziosi per aumentare la produzione annuale globale a 125 GWh entro il 2025 e a 500 GWh entro il 2030, in cui assegna un ruolo importante alle sue capacità produttive ungheresi, insieme agli impianti in Corea del Sud, Cina e Stati Uniti.
Gli stabilimenti ungheresi di Sk Innovation sono stati anche coinvolti in alcuni problemi di sicurezza: nel giugno 2023, durante la costruzione dell’impianto di Iváncsa, decine di lavoratori si sono ammalati dopo aver inalato una sostanza chimica sconosciuta. Anche questo incidente è stato ampiamente riportato dai media locali.
Sunwoda
Alla fine di luglio Sunwoda ha annunciato ufficialmente la costruzione di un nuovo impianto di batterie in Ungheria. Il primo impianto di produzione europeo dell’azienda cinese sorgerà a Nyíregyháza, una città della regione nord-orientale del Paese, con un investimento iniziale di 245 milioni di euro. Tuttavia, nel medio-lungo termine questo investimento potrebbe aumentare fino a quasi 1,5 miliardi di euro, creando più di 1.000 posti di lavoro a livello locale. Le dimensioni della capacità produttiva prevista e il tipo di celle per batterie da produrre non sono ancora stati resi noti. La costruzione della fabbrica inizierà nel 2024, mentre l’inizio della produzione è previsto per la fine del 2025.
Sunwoda è considerato tra i primi 10 produttori di batterie per veicoli elettrici al mondo in base alla quota di mercato ed è fornitore, tra gli altri, di Volkswagen, del gruppo Renault-Nissan e di Dongfeng. Tuttavia, i clienti dei prodotti che saranno fabbricati in Ungheria non sono ancora stati nominati, è stato solo comunicato che il nuovo impianto lavorerà per il «mercato internazionale».
In sintesi, la costruzione di una catena produttiva della mobilità elettrica è ben avviata in Ungheria. Si prevede che il numero delle aziende insediate aumenterà ulteriormente nel prossimo futuro, ad esempio si vocifera del possibile arrivo di Hangke Technology, un altro operatore del settore delle batterie Ev proveniente dalla Cina.
di Gellért Patthy