Inizia l’avvicendamento di gamma per Yutong: la serie U entro un paio di anni rimpiazzerà la gamma E nell’offerta europea. Lo snodato di Arriva, per ora esemplare unico in Italia, presenta due assali motore.

Negli ultimi anni ci siamo abituati a vedere sulle nostre strade autobus e marchi nuovi, di provenienza orientale. Il passaggio sempre più veloce, specialmente in ambito urbano, verso la trazione elettrica ha aperto le porte del vecchio continente a un numero sempre maggiore di mezzi cinesi.

Yutong, uno dei maggiori produttori mondiali di e-bus (se non il primo in assoluto per volumi di vendita), è presente oggi in Italia con 92 mezzi e altri 83 in consegna e rappresentato dal 2020 dal dealer Powerbus, con sede a Marghera: Arriva ha scelto di puntare sullo snodato U18 con una lunghezza di 18,72 metri, quindi prossima al massimo ammissibile per quella categoria di veicoli, per il trasporto dei passeggeri tra parcheggi e terminal dell’aeroporto di Malpensa. Immesso in servizio nel primi mesi del 2024, l’autosnodato fa parte della gamma più recente del costruttore cinese, caratterizzata da una linea rinnovata, dall’aspetto più arioso e leggero, e soprattutto da un innovativo frontale che vede nei proiettori sovrapposti l’elemento caratterizzante. 

La scheda tecnica

Al volante dello Yutong U18

Abbiamo impegnato lo Yutong U18 su un percorso misto che comprendesse superstrada, strada extraurbana e percorsi cittadini, su un mix planimetrico e altimetrico più sfidante possibile. Dovremmo essere ormai assuefatti all’elettrico, invece ogni volta sorprende l’assoluto silenzio (Yutong promette un massimo di 66 dBA emessi a velocità media) e la mancanza di vibrazioni.

Se si esclude il caratteristico ronzio prodotto dalla catena cinematica, il rotolamento delle ruote supera, complice la pavimentazione non sempre impeccabile, ogni altro suono prodotto dal mezzo. Scattante e preciso, si districa facilmente anche nelle situazioni più complesse, riuscendo a svicolare anche su rotonde di piccolo raggio. Un aspetto particolarmente apprezzato riguarda lo sterzo: solitamente sui mezzi elettrici risulta troppo morbido, in questo caso, invece, è stato calibrato in maniera piacevole, con il giusto rapporto tra l’esigenza di non richiedere uno sforzo eccessivo e la sensazione di controllo e precisione. Risulta quanto meno singolare il fatto che, sollevando il piede dall’acceleratore, non si attivi alcun tipo di rigenerazione dell’energia e il veicolo si limiti a veleggiare; la frenata rigenerativa viene attivata solamente azionando il pedale del freno.

La meccanica dello Yutong U18: due assali motori al servizio

La gamma Yutong U è stata presentata al pubblico, pensate, addirittura nel 2019, al Busworld di Bruxelles. In mezzo c’è stata tanto una pandemia quanto un quinquennio che ha visto sestuplicarsi i volumi di e-bus circolanti in territorio europeo: erano 3mila nel 2019, 19mila al 31 dicembre 2023. 

Siamo insomma rapidamente arrivati al 2024, e i primi Yutong serie U sono in strada qui da noi. La gamma, presentata già nel 2019 come customizzata ad hoc per il mercato europeo, è destinata a sostituire l’attuale serie E (protagonista negli ultimi anni di un boom di immatricolazioni nei paesi nordici) nell’arco di un paio di anni, secondo quanto dichiarato dal gruppo cinese in occasione di Next Mobility Exhibition e ribadito durante la nostra visita negli stabilimenti cinesi a metà maggio (potete trovare il servizio completo sul numero di AUTOBUS di giugno). Nel frattempo, le due ‘famiglie’ di veicoli verranno offerte parallelamente.

Equipaggiato con due assali elettrificati di tipo Zf AxTrax, lo Yutong U18 è capace di erogare una potenza di 500 kW (ottenuti moltiplicando per quattro i 125 garantiti da ogni motore al mozzo ruota) e una coppia di 240 Nm, valori adeguati al trasporto dei 120 passeggeri che possono essere ospitati a bordo del veicolo alla massima capienza. La batteria, di produzione Catl, è composta da sedici moduli da 35,2 kWh, per un totale di 564 kWh, il che colloca l’articolato Yutong nella fascia medio-alta del mercato. Ogni modulo pesa 221 kg, per una massa totale della dotazione di batterie pari a 3,5 ton.

La progressiva diminuzione dell’ingombro delle batterie, per le quali si è raggiunta una densità energetica di 160 Wh/kg, permette ora di avere un padiglione regolare e piatto, a tutto vantaggio di un’estetica armonica. 

La ricarica luminosa

La ricarica, sul veicolo in dotazione ad Arriva Italia, viene effettuata mediante connettore plug-in Ccs2. Un piccolo particolare che risulta utile nella pratica risiede nell’illuminazione della presa per la ricarica: una volta connessa correttamente la spina, un led si illumina in verde per segnalare la carica in atto, o in rosso per segnalare un problema. Rimane comunque la necessità di verificare dal quadro strumenti lo stato di carica, ma l’indicazione è di aiuto per determinare la corretta carica. Al posteriore, facilmente raggiungibili sotto il portellone, trovano posto i sistemi di raffreddamento batterie e la power distribution unit.

L’indicatore di autonomia è sufficientemente affidabile: abbiamo percorso 46 km e l’autonomia indicata è scesa da 382 a 332 km, quindi un calo di 50 km con una differenza di soli 4 km, pari a circa l’8 per cento. In termini di percentuale di carica, siamo passati dal 100 per cento alla partenza al valore di 86 all’arrivo, quindi un consumo del 14 per cento. 

Va tenuto presente che una parte del percorso si è svolta in superstrada, spingendo l’autosnodato alla massima velocità consentita pari a 70 km/h, condizioni sicuramente non favorevoli in termini di consumo di energia: nel complesso il risultato è soddisfacente e l’autonomia è tale da permettere un servizio regolare di giornata in ambito urbano o assimilabile. Possiamo anche affermare con sufficiente certezza che, con una calibrazione più efficace della rigenerazione di energia in frenata (vedi box ‘al volante’), il risultato sarebbe ancora più lusinghiero.

Interni, tra tradizione e innovazione

A livello estetico, il nuovo U18 può piacere o meno, sicuramente non passa inosservato: proposto in una verniciatura bicolore, presenta i montanti, il padiglione e una fascia nella parte inferiore di colore grigio, che risaltano su un corpo vettura nero lucido. Neri anche il frontale e il posteriore, inquadrati all’interno di una cornice grigia. Nonostante l’abbondante impiego di colori scuri, l’impressione è di una linea leggera, la cosa è confermata all’interno, dove le ampie superfici vetrate conferiscono una buona visibilità anche nei punti tradizionalmente più bui come, ad esempio, il soffietto centrale. Completamente opposta, dal punto di vista cromatico, la scelta per gli interni: colori chiari, superfici ampie e ben illuminate e un abbondante impiego di pannellature trasparenti fanno sì che l’esperienza di viaggio da passeggero sia caratterizzata da una grande luminosità.

Sono 120 i passeggeri a bordo

41 le sedute, a cui si aggiunge spazio in piedi per un massimo di 79 passeggeri, o 75 in presenza di carrozzella o ancora 71 in caso di coabitazione a bordo di due carrozzelle.

Il pianale è completamente ribassato, fatta eccezione per un ‘podio’ che occupa la porzione sinistra del posteriore ed è accessibile mediante due gradini. Una configurazione che, seppur mantenendo razionalità, provoca un certo restringimento del corridoio in corrispondenza con la porta posteriore. Posteriore che è occupato da un’ampia superficie vetrata, consentita dalla disposizione dei pacchi batteria. Un particolare che giova al conseguimento della già citata buona luminosità interna. Rispetto all’allestimento standard, le uniche specifiche aggiunte sono rappresentate dai due monitor per le informazioni ai passeggeri. Presenti nell’abitacolo anche alcune prese usb alloggiate nelle paretine laterali.

Dall’abitacolo al posto guida

Il sistema di climatizzazione, rigorosamente elettrico e dotato di sistema a pompa di calore, garantisce 32 kW in raffreddamento e 37 in riscaldamento. 

Il posto di guida è comodo (la seduta è Isri), prevede spazi adeguati anche per autisti di statura elevata e il sedile offre diverse possibilità di regolazione. Il quadro strumenti, completamente digitale, ha comunque un’impostazione tradizionale con due quadranti (tachimetro e gestione della batteria) e altri indicatori di minori dimensioni; al di sopra del quadro digitale si trova una serie di spie di tipo tradizionale. Sono previsti spazi per posizionare gli effetti personali dell’autista ma si sente la mancanza di piani di appoggio che permettano di contenere oggetti di piccole dimensioni (penne, telefono, occhiali…) senza che si spostino, rotolando ad ogni svolta o frenata.

Nel complesso la postazione di guida è confortevole ed ergonomica, tuttavia, una cosa che colpisce in maniera negativa è la dimensione eccessivamente ridotta dei caratteri sul display digitale: se i quadranti sono ancora leggibili, lo stesso non si può dire degli altri indicatori, compreso quello, importantissimo, relativo alla percentuale di carica della batteria e all’autonomia. Purtroppo, complice l’aumento dell’età media del personale di guida, l’ipermetropia è una realtà di cui tenere conto: un carattere troppo piccolo richiede, nel migliore dei casi, un adattamento della messa a fuoco che potrebbe avere risvolti potenzialmente critici in caso di emergenza.

Una procedura macchinosa…

Non propriamente agevole risulta la procedura per l’avviamento: dopo aver attivato le batterie, è necessario attivare anche un interruttore generale che, per fortuna, si trova in prossimità del precedente, e dare il consenso mediante un ulteriore pulsante nascosto sul piantone del volante, assolutamente invisibile e praticamente impossibile da individuare se non se ne conosce esattamente la posizione. La sequenza è macchinosa e tutt’altro che immediata; sebbene nel corso della prova non ci abbia creato particolari problemi, è facile pensare quanto questo possa risultare poco pratico per chi questo mezzo dovrà avviarlo svariate volte in un giorno nel corso dell’esercizio quotidiano. 

Nel complesso, lo snodato Yutong U18 ha dato l’impressione di un mezzo valido, piacevole da guidare e comodo dal punto di vista dell’utente, l’accesso è facile e gli spazi sono abbondanti. Dal punto di vista del conducente, alcuni aspetti sono sicuramente migliorabili, rimane comunque un’impressione positiva.

di Alessandro Razze

In primo piano

Articoli correlati