IMPRESSIONI DI GUIDA / Volvo 9700 DD: perché è meglio il piano più alto
Il double-decker Volvo è ora veramente pronto per l’Italia. Maneggevolezza, comfort e sicurezza sono gli assi nella manica del turistico made in Svezia. Già nel 2020 Volvo si affacciava silenziosamente sul mondo dei bus a due piani lanciando un mezzo alto 4,25 m che, stanti le normative dimensionali in vigore nel resto d’Europa, avrebbe potuto […]
Il double-decker Volvo è ora veramente pronto per l’Italia. Maneggevolezza, comfort e sicurezza sono gli assi nella manica del turistico made in Svezia.
Già nel 2020 Volvo si affacciava silenziosamente sul mondo dei bus a due piani lanciando un mezzo alto 4,25 m che, stanti le normative dimensionali in vigore nel resto d’Europa, avrebbe potuto essere destinato solamente ai mercati scandinavi. Adesso, sempre grazie alla collaborazione con il carrozziere finlandese Carrus Delta Oy, è stata presentata una versione da 4 metri del 9700 Dd per la quale è stata avviata la commercializzazione nel nostro Paese (che, curiosamente, nel 2022 ha rappresentato il secondo mercato europeo per immatricolazioni nel settore dei bus bipiano).
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Disponibile in tre diverse lunghezze (13, 14,1 e 14,8 metri), si avvantaggia di una struttura modulare che permette di ottenere le diverse lunghezze solamente variando il passo tra primo e secondo asse. Abbiamo provato la versione intermedia, in una configurazione dal ‘gusto’ centro-europeo. Tra le differenze con la versione a disposizione del mercato italiano c’è la capacità passeggeri (79 sedute sull’autobus provato, 87 sul due piani per lo ‘stivale’). Per l’Italia è previsto anche lo spazio per disabili con la relativa rampa d’accesso.
Meccanica: Volvo raddoppia rimanendo fedele
Il Volvo 9700 Dd che abbiamo provato su strada è equipaggiato con un motore a 6 cilindri in linea con una cilindrata di 13 litri, capace di erogare una potenza di 500 cavalli e una coppia di 2.500 Nm. Un motore già compatibile con il biodiesel (B100), con il gasolio E590 e con gli olii vegetali idrogenati Hvo. Al propulsore è abbinato il cambio automatizzato I-Shift con possibilità di selezionare la modalità totalmente automatica o quella manuale sequenziale. Lo sterzo, combinato ad un servosterzo idraulico, permette un angolo di sterzatura delle ruote anteriori fino a 52 gradi, un angolo di tutto rispetto specialmente in considerazione delle importanti dimensioni del mezzo. Il 14,1 metri a nostra disposizione presenta un raggio di sterzata tra muri inferiore ai 12 m; idraulico è anche il sistema di comando del terzo asse sterzante.
Il motore è compatibile con Hvo
Grande è l’attenzione all’ambiente: l’impianto di scarico comprende, infatti, catalizzatore ossidante, filtro antiparticolato, catalizzatore a riduzione selettiva Scr e un ulteriore catalizzatore per l’ammoniaca residua. La rigenerazione del Dpf avviene in maniera automatica, senza intervento da parte del conducente. Anche l’impianto di raffreddamento è ottimizzato per ridurre l’utilizzo di carburante, grazie a un innovativo sistema di scambiatori di calore abbinati a elettroventole e all’impiego del refrigerante alla massima temperatura consentita, per massimizzare l’efficienza e ridurre ulteriormente i consumi.
Occhio alla sicurezza
La sicurezza rimane un vessillo della casa svedese: l’impianto frenante è dotato di dischi ventilati su tutte le ruote ed è abbinato a numerosi sistemi di assistenza alla guida. Oltre a Esp, Abs e Asr, il 9700 Dd è equipaggiato con il Cw-eb, che avvisa del rischio di collisione attivando, al bisogno, una frenata di emergenza, con l’assistente di corsia Ldws e con l’Hill holder. Non manca il sistema di rilevazione della stanchezza, integrato a richiesta con la vibrazione del sedile. Anche con il cambio in modalità automatica, la frenatura avviene in modalità combinata, mediante l’impiego simultaneo del retarder e della scalata delle marce.
L’impianto elettrico è costituito da un doppio circuito a 24 V alimentato da una coppia di batterie da 210 Ah ad elevate prestazioni nei cicli di ricarica. In aggiunta sono presenti due ulteriori batterie da 35 Ah destinate esclusivamente all’avviamento del veicolo, appositamente sviluppate e caratterizzate da una limitata resistenza interna e un’elevata potenza disponibile. Il sistema I-Start, di cui le due batterie rappresentano il cuore, si caratterizza anche per una riduzione del cablaggio tra gli accumulatori e il motorino di avviamento e per un’ottimizzazione del rapporto tra peso e volume delle batterie stesse.
Il serbatoio del carburante è componibile in base alla lunghezza e all’allestimento, combinando da due a quattro moduli da 205 litri e uno da 155 litri, con bocchettone posizionato sul lato sinistro. Il serbatoio Adblue è invece disponibile solamente nei tagli da 64 o 90 litri.
Interni: se spazio e comfort non mancano
Esteticamente imponente, il Volvo 9700 Dd riesce nella difficile impresa di apparire leggiadro nella linea. Un profilo ondulato lungo il piano inferiore e una sorta di goccia che si staglia aerodinamicamente lungo il piano superiore risultano gradevoli alla vista e alleggeriscono la percezione delle dimensioni dell’autobus. Le normative europee che limitano l’altezza a 4 metri penalizzano i bipiano, limitando le altezze interne, nonostante ciò sul 9700 Dd si è riusciti a offrire un’altezza di 1,8 m al piano inferiore e 1,68 m al piano superiore, consentendo una permanenza sufficientemente agevole anche ai passeggeri di statura più elevata.
87 posti a sedere per la versione ‘Italia’
La versione per l’Italia prevede 87 posti a sedere, tutti dotati di braccioli pieghevoli, schienale reclinabile, tavolino e prese Usb. Al piano inferiore, sopra l’asse anteriore, sono stati ricavati due ampi mobiletti destinati in parte ad alloggiare parte dell’impianto elettrico, e in buona parte impiegabili come portaoggetti di varie capienze, tutti dotati di serratura a chiave. Ampio e confortevole, il bagno permette di muoversi agevolmente al suo interno avendo anche a disposizione dei piccoli appoggi per gli effetti personali. Al piano superiore, l’elemento che colpisce è sicuramente il tetto panoramico che corre per tutta la lunghezza del padiglione. Purtroppo, almeno nella fase iniziale, non è previsto per la versione destinata all’Italia. La climatizzazione è affidata a un potente impianto quadrizona a convettori, con defroster specifico per l’area del conducente.
Ode alla superficie antiriflesso
Il posto guida richiama il tradizionale stile sobrio e austero di Volvo, contraddistinto dal volante quadrirazze. All’interno di un quadro strumenti digitale, si trovano i principali indicatori dal rassicurante aspetto a quadrante con lancetta.
Il quadro è protetto da una superficie antiriflesso piuttosto efficace nelle diverse condizioni di illuminazione. Oltre al Camera mirror system in sostituzione degli specchi retrovisori, il 9700 Dd può essere dotato di telecamera con vista a 360 grandi con sistema di detezione di pedoni e ciclisti negli angoli ciechi. Dotato di sedile Isri, il posto guida può essere equipaggiato su richiesta con dispositivo Alcolock. Tipica Volvo è la regolazione della posizione del piantone dello sterzo, comandata da un pedalino sotto il cruscotto che, al primo impatto, può lasciare interdetto il conducente non avvezzo.
L’area del conducente è protetta mediante il sistema Kip (Knee impact protection), capace di assorbire l’energia dell’impatto prevenendo il danneggiamento degli arti del conducente e l’incastro di un’auto sotto la parte anteriore del bus in caso di impatto frontale.
Percezione di spazio
Il sistema di Infotainment Bosch, comandato tramite un display da 6,5 pollici, si avvale di quattro monitor per la zona passeggeri, distribuiti due per piano. Due microfoni differenti sono al servizio, rispettivamente, del conducente e della hostess. Quest’ultima ha a disposizione anche un attacco Hdmi.
Solitamente il posto guida di un bipiano risente dello spazio esiguo a disposizione risultando opprimente. Invece, sul 9700 Dd lo spazio a disposizione colpisce il driver non appena seduto. Pur essendo leggermente sopraelevata rispetto al piano di calpestio, la postazione è molto ariosa e il sedile presenta un ampio margine di regolazione, risultando comodo anche ai conducenti di statura più elevata. Intuitivi nel posizionamento, i comandi sono di facile accesso, comodamente raggiungibili senza staccare la schiena dal sedile. Colpisce la leggibilità del quadro strumenti digitale che, grazie allo schermo antiriflesso già menzionato, rimane ben identificabile in ogni condizione di luce senza affaticare la vista.
IMPRESSIONE DI GUIDA: AL VOLANTE
Al volante sorprende l’agilità del mezzo: tutto ci si aspetterebbe da un autobus di oltre 14 metri per quattro tranne la maneggevolezza; invece, il 9700 Dd esegue con incredibile precisione le manovre impostate, districandosi anche in passaggi stretti e articolati. Il cambio è silenzioso, con innesti delicati e precisi; combinato con l’efficacia del retarder consente una guida rilassante in ogni condizione. L’unico punto negativo lo dà proprio il cambio che coglie di sorpresa quando, in un’ottica di risparmio di carburante, si mette automaticamente in folle facendo veleggiare il mezzo trasmettendo all’autista, almeno le prime volte, una sensazione di perdita di controllo che richiede un minimo di abitudine per essere apprezzata.
di Alessandro Razze