Il tpl alla sfida dell’elettrificazione: Siemens c’è. L’intervista
Siemens è pronta per le sfide di elettrificazione delle città italiane, che sono al lavoro per integrare in flotta compagini sempre più nutrite di bus elettrici. Gli e-bus richiedono tecnologie e sistemi di ricarica, infrastrutture: su tutti questi fronti, Siemens è in prima linea. Come ci ha raccontato di Giuseppe Amari, Head of eMobility di […]
Siemens è pronta per le sfide di elettrificazione delle città italiane, che sono al lavoro per integrare in flotta compagini sempre più nutrite di bus elettrici. Gli e-bus richiedono tecnologie e sistemi di ricarica, infrastrutture: su tutti questi fronti, Siemens è in prima linea. Come ci ha raccontato di Giuseppe Amari, Head of eMobility di Siemens Smart Infrastructure in Italia, con il quale abbiamo fatto una chiacchierata a KEY Energy 2024.
In questa cornice, quali sono i prodotti/servizi Siemens per il mondo bus? Per esempio, per restare sull’attualità, la colonnina di ricarica ultra-veloce Sicharge D. Quali sono le caratteristiche salienti delle vostre “colonnine” rispetto alla concorrenza?
«Sul fronte del trasporto pubblico e dei bus&trucks, Siemens offre una gamma diversificata di soluzioni, partendo dalla Sicharge UC fino al nostro nuovo portfolio, nato dall’acquisizione di Heliox. Queste soluzioni sono altamente flessibili, scalabili e innovative, adatte a ogni tipo di esigenza, inclusa la ricarica notturna e al capolinea. Le tecnologie che offriamo sono compatibili con i principali produttori di autobus e garantiscono massima flessibilità. È inoltre possibile gestire l’intera infrastruttura attraverso le piattaforme in grado di coniugare la gestione della rete elettrica con la ricarica».
Potenza di ricarica, consumo di spazio in deposito e sicurezza: come approcciate questi tre aspetti fondamentali della transizione in atto?
«Per quanto riguarda la potenza di ricarica, ci adattiamo alle evoluzioni del deposito, offrendo potenze tra i 50 e 150 kW per la ricarica lenta notturna, al fine di salvaguardare le batterie ed evitare stress dovuto all’alta potenza, oppure con potenze elevate al capolinea in veste Opportunity Charging. In deposito, è fondamentale creare agilità per dare la massima possibilità agli autisti di lavorare senza dover fare i conti con infrastrutture invasive nelle aree di parcheggio».
Avete da poco completato l’acquisizione di Heliox. Cosa significa questo passo? E fin dove vi volete spingere?
«Heliox sarà integrata al 100% in Siemens, portando con sé tecnologie innovative per ottimizzare la gestione energetica e ridurre l’infrastruttura da installare. Le logiche smart di Heliox ci consentono di raggiungere gli stessi risultati con meno Capex e una minor struttura da installare. Inoltre, gestiamo le logiche intelligenti per integrare sistemi di accumulo conformi alle normative».
Quali potenzialità avete individuato nel mercato italiano?
«In Italia ed in Europa manca ancora la normativa necessaria per abilitare logiche di V2G che richiede numerose integrazioni tecniche tra veicolo ed infrastruttura, nonché piattaforme di gestione che possano interagire con la rete DSO e soprattutto non vi è alcun aspetto regolatorio definito. Inoltre, è opportuno verificare attentamente la remunerazione potenziale della logica V2G. Solitamente, è necessario disporre dei mezzi con le batterie cariche pronte per erogare il servizio piuttosto che fornire energia alla rete, e soprattutto è fondamentale appurare che l’eventuale V2G non vada ad aggravare la vita utile delle batterie dei bus.
Dunque, crediamo che la gestione dell’energia debba essere locale, senza dover necessariamente utilizzare l’energia dei veicoli per alimentare la rete in quanto sono già presenti sul mercato appositi sistemi di accumulo dediti a questo tipo di applicazione e conformi ai requisiti normativi. Siemens offre soluzioni qualificate e certificate per svolgere il ruolo di Energy Management, garantendo benefici sia tecnici sia per il cliente, andando a sfruttare al meglio anche eventuali fonti di produzione energetica green».