Il rischio che il DDL Concorrenza diventi anti-concorrenza
Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota pervenutati dal Prof. Dr. Andrea Giuricin, Transport Economist at CESISP – University Milan Bicocca. Il trasporto bus a media e lunga percorrenza ha visto una forte crescita della competizione negli ultimi anni. Questa liberalizzazione, come successo in altri settori, ha portato benefici ai consumatori che hanno potuto beneficiare sia […]
![](https://www.autobusweb.com/wp-content/uploads/2022/05/AdobeStock_263662690-1-480x480.jpeg)
Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota pervenutati dal Prof. Dr. Andrea Giuricin, Transport Economist at CESISP – University Milan Bicocca.
Il trasporto bus a media e lunga percorrenza ha visto una forte crescita della competizione negli ultimi anni. Questa liberalizzazione, come successo in altri settori, ha portato benefici ai consumatori che hanno potuto beneficiare sia di prezzi piĆ¹ vantaggiosi, ma soprattutto di un incremento dellāofferta.
Alcuni mesi fa, il Governo Draghi ha intrapreso una riforma su questi servizi che di fatto ha spinto verso una completa liberalizzazione che permette di ampliare la concorrenza e di avere sempre piĆ¹ servizi per i cittadini che devono spostarsi da un punto allāaltro dāItalia.
Questāofferta di bus a media e lunga percorrenza ĆØ rilevante perchĆ© permette di creare un servizio che raggiunge punti non ben serviti dal settore ferroviario e che di fatto migliora la connettivitĆ del territorio italiano, proprio con servizi intermodali con lāalta velocitĆ ferroviaria.
Nella norma introdotta dal governo Draghi, si sono fatti dei passi rilevanti per una completa liberalizzazione, seguendo anche il parere 2 del 2017 dellāAutoritĆ di regolazione dei Trasporti che aveva indicato la strada migliore per portare i benefici ai consumatori e i punti chiave per una riforma del settore.
Uno dei punti chiave ĆØ relativo ai servizi interregionali e allāintroduzione della possibilitĆ di vendere biglietti tra le fermate intermedie nella stessa regione.
Questa limitazione non esiste negli altri ambiti di trasporto come, per esempio, nel settore ferroviario alta velocitĆ , dove gli operatori ferroviari hanno aggiunto nel corso del tempo delle fermate intermedie regionali, aumentando la connettivitĆ dei diversi territori e aumentando la scelta per i viaggiatori.
La liberalizzazione compiuta dal governo Draghi ĆØ estremamente rilevante perchĆ© introduce il criterio di distanza per il servizio minimo di media e lunga percorrenza, ma lascia la libertĆ agli operatori di meglio servire il territorio nazionale, anche con le fermate allāinterno della stessa regione.
In questo modo, i consumatori hanno un incremento dellāofferta, senza oltretutto costare nulla al contribuente.
CāĆØ da ricordare che il settore del trasporto pubblico, al contrario di quello a media e lunga percorrenza, continua a ricevere finanziamenti pubblici rilevanti, senza che vi sia mai stata una seria liberalizzazione del settore.
La richiesta di diversi operatori locali e di associazioni di categoria di tornare indietro rispetto alla liberalizzazione del governo Draghi, a distanza di pochi mesi, dimostra che la strada per le riforme ĆØ davvero molto complessa in Italia.
Si potrebbe paradossalmente arrivare al punto che proprio nel processo di modifica del DDL concorrenza o nei decreti ministeriali attuativi vengano introdotte norme contro la liberalizzazione del settore dei trasporti bus a media lunga percorrenza introdotte dallo stesso governo Draghi.
Ć chiaro che tutto questo avrebbe un impatto rilevante sul settore, ma soprattutto sui consumatori che vedrebbero diminuire lāofferta e che vedrebbero diminuire la propria possibilitĆ di scelta.