Il miglior feedback? Se i passeggeri dormono tranquilli!
Sia che tu svolga un servizio giornaliero di noleggio su una lunga tratta o un breve collegamento shuttle, esiste un efficace sistema per misurare la soddisfazione dei passeggeri. E non servono questionari o sondaggi: basta un occhio attento nello specchietto interno e vedere se i passeggeri sono rilassati – e magari anche addormentati – sui […]
Sia che tu svolga un servizio giornaliero di noleggio su una lunga tratta o un breve collegamento shuttle, esiste un efficace sistema per misurare la soddisfazione dei passeggeri. E non servono questionari o sondaggi: basta un occhio attento nello specchietto interno e vedere se i passeggeri sono rilassati – e magari anche addormentati – sui sedili.
Relax al finestrino
Quando un passeggero sale sul tuo pullman per viaggiare o dopo una giornata di lavoro, ha un solo obiettivo: rilassarsi e tornare a casa o arrivare a destinazione. Si siede sul sedile e, con lo sguardo fisso al finestrino, lascia che la vita frenetica osservata esternamente scivoli via. Qualche parola con gli altri passeggeri? Forse. Ma nella maggior parte dei casi è il finestrino il vero protagonista del viaggio. Nei lunghi tragitti, poi, le cuffiette diventano un “salvavita” per isolarsi dal mondo.
Anche l’autista ha il suo carico
Attenzione, però: anche l’autista ha la sua dose quotidiana di preoccupazioni, tensioni, impegni e traffico. Questo mix esplosivo può avere ripercussioni sull’empatia, sul comportamento e persino sulla guida. Eppure, una guida confortevole e attenta può fare miracoli: niente meno che indurre i passeggeri al sonno.
Il pisolino come premio
Eh sì, perché se qualcuno si addormenta sul tuo autobus, hai appena ricevuto il miglior feedback che un autista possa sperare. La tua guida è stata morbida, fluida e preventiva, capace di trasformare un tragitto nel caos del traffico in un viaggio quasi terapeutico. Se è successo anche a te, congratulazioni! Non sottovalutare il valore di un passeggero che si affida così tanto alla tua professionalità da concedersi un pisolino.
Poi ci sono quei momenti epici. Arrivi al capolinea, convinto di aver scaricato tutti, e invece… un passeggero, nascosto tra i sedili si sveglia di soprassalto solo alla ripartenza del bus. Quando si avvicina al tuo sedile, con l’aria confusa e ancora assonnato, biascica qualche parola, e tu inevitabilmente fai un piccolo salto sul sedile!
Orgoglio di autista
In quel momento, il tuo primo pensiero dovrebbe essere l’orgoglio. Sì, perché hai appena ricevuto una prova tangibile del tuo successo: hai condotto il viaggio in modo talmente impeccabile che il passeggero ha deciso di affidarsi a te con il massimo della fiducia… e un bel pisolino. Le parole più giuste da dirgli? “Prego, mi fa piacere che si sia trovato così confortevolmente bene sul mio pullman!”
E le mance?
Le mance, ormai, sono un lontano ricordo, almeno nei servizi più comuni. Eppure, anni fa, durante un servizio a Bergamo Alta con un facoltoso gruppo americano di 40 persone, decisi di giocarmi tutte le carte per rendere quel breve tragitto memorabile. Luci blu soffuse che si intrecciavano con un sottofondo musicale lounge dalle sfumature chillout, una discesa lenta verso l’hotel, con soste strategiche per godere delle luci di Bergamo viste dall’alto. Insomma, un panorama serale mozzafiato; quasi una scena da film. Al momento della discesa, dopo il loro tranquillo viaggio conclusivo, speravo che qualcuno facesse almeno un cenno che potesse ricompensare il mio impegno. Magari una mancia. Ma ahimè, non fui fortunato!